Europee

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di Tom Verthé Finora le elezioni europee in Belgio si sono sempre tenute contemporaneamente a quelle regionali. Questa calendarizzazione ha contribuito a determinare una percezione delle elezioni europee come elezioni di secondo ordine (Reif & Schmitt, 1980; Van Aelst & Lefevere, 2012). A partire alla divisione del sistema dei partiti negli anni ’70 le elezioni regionali in Belgio sono da considerarsi chiaramente elezioni first-order poiché non c’è praticamente alcuna differenza rispetto alle elezioni federali rispetto per quanto riguarda numero di elettori e offerta elettorale (Russo & Deschouwer, 2014). In effetti si può affermare che a livello istituzionale e organizzativo le elezioni...

di Federico Vegetti Il risultato delle elezioni europee del 2014 in Ungheria è tutto fuorché sorprendente. Il partito del primo ministro Viktor Orbán si aggiudica la maggioranza assoluta dei voti, la sinistra si dimostra sempre più divisa, mentre la destra estrema rimane stabile, lontana dai picchi raggiunti in altri paesi europei. Tuttavia, questa calma apparente cela un clima poco incoraggiante, sia dal punto di vista della politica interna che da una più ampia prospettiva europea. L'affluenza cala di 7 punti dal 2009, fermandosi al 28.9%, meno della metà rispetto alle elezioni parlamentari di un mese fa. La campagna elettorale è...

di Luca Carrieri Nelle ultime elezioni europee l’alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D) ha conseguito un esiguo incremento di seggi (+7 rispetto al 2009) ed è rimasto stabile al 25% dei suffragi all’interno dell’eurozona. Le distanze rispetto ai rivali storici del PPE si sono notevolmente accorciate. Infatti, se nel 2009 i popolari potevano contare su 265 eletti contro i 184 dei socialisti (una differenza di circa 80 seggi), nel 2014 i rapporti di forza si sono riequilibrati e la forbice tra i due principali euro-partiti è scesa a 23 seggi, sempre in favore dei popolari. La percentuale in...

di Michail Schwartz Le elezioni europee del 22 – 25 Maggio si preannunciavano come elezioni di rottura e di cambiamento, specialmente per quei partiti che all’interno della propria piattaforma programmatica criticavano profondamente l’idea di Europa portata avanti fino a questo momento dalle principali famiglie politiche europee.  Il Partito della Sinistra Europea (GUE-NGL) era uno di questi. Capeggiato dal greco Alexis Tsipras, tuttavia la formazione più a sinistra all’interno dell’emiciclo di Strasburgo, a differenza delle formazioni euroscettiche, non rifiutava la moneta unica ed il progetto di integrazione europea, ma proponeva una visione completamente alternativa a quella neoliberale e predominante, accusata non solo...

Nina Liljeqvist and Kristian Voss Finland Populist and EU-critical Finns Party (PS) were expected to pose a serious challenge to the established parties in the Finnish election to the European Parliament last Sunday. Having achieved tremendous success in the national elections in 2011, and continuing to ride high on the Euroskeptic sentiments this spring, the PS aimed to increase their number of seats in the European Parliament from one to three, with polls having predicted that the party would receive as much as 21% of the votes. However, the Euroskeptic sensation never happened in Finland. This may be partly explained...