Politiche

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Un paese pervaso da due inquietudini: quella economica che spinge a dismisura il M5S; quella culturale che moltiplica i voti della Lega. Non si tratta solo di una interpretazione suggestiva, ma di un dato che emerge in modo statisticamente significativo da un'analisi basata su molte variabili. Questa l'impressione che scaturisce dalle prime analisi della geografia elettorale che abbiamo effettuato con un insieme di indicatori socio-economici a livello provinciale. Il risultato in sintesi è questo: La crescita del M5S appare nettamente associata alle province italiane che presentano un più alto tasso di disoccupazione. Si tratta di un effetto che regge anche tenendo conto...

di Roberto D'Alimonte e Lorenzo De Sio Pubblicato su Il Sole 24 ore del 27 febbraio. Grillo è il primo partito alla Camera. Come evidenziato in un altro articolo, la distribuzione geografica del successo del Movimento 5 Stelle mostra coordinate inedite. A conferma di un tratto fondamentale di queste elezioni, ci troviamo di fronte a un vero e proprio cambio di paradigma, che mette in crisi allineamenti territoriali consolidati. E a questo punto emerge il dubbio che non solo gli allineamenti territoriali, ma anche quelli politici e sociali siano in fase di cambiamento. Da dove viene quindi il consenso di Grillo?...

Ecco la simulazione del Senato sulla base del 75% di sezioni scrutinate.  Le regioni certe al centrosinistra Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata, Liguria e Sardegna e Lazio. Quelle certe al centrodestra sono Lombardia, Campania, Puglia, Veneto e Sicilia. Le regioni in bilico sono Piemonte, Friuli Venezia-Giulia, Abruzzo e Calabria: in tutte queste regioni il margine fra le due coalizioni non supera il punto percentuale. Se anche il Friuli fosse vinto da Berlusconi il centrodestra raggiungerebbe i 130 seggi, se invece Piemonte, Abruzzo e Calabria passassero a Bersani, il centrosinistra salirebbe a 127 seggi.  

Le simulazioni del Senato basate sugli Instant Poll presentati in queste prime ore lasciano in realtà decisamente incerto il risultato del Senato. Ancora troppe e importanti sono le regioni in bilico e non sappiamo in quante e quali regioni Scelta Civica di Monti sarà sopra l'8%. Ad esempio, se Berlusconi dovesse vincere solo Veneto e Friuli e Bersani tutte le altre regioni, i seggi del centrosinistra sarebbero 167. All'altro estremo, se invece Berlusconi avesse la maggioranza anche in Lombardia, Piemonte e Sicilia, il centrosinistra scenderebbe a 134. In tal caso neanche un accordo post-elettorale con Monti potrebbe assicurare una maggioranza.  

I risultati delle elezioni del 4 marzo a Venezia sono molto simili a quelli osservati in altri grandi centri nel Nord del paese. In particolare, il quadro del capoluogo veneto appare estremamente somigliante a quello emerso a Genova: il centrodestra prima coalizione, avanzando di 13 punti, con il M5S stabile, e il centrosinistra in calo di 7 punti e terzo, dopo essere stato primo nel 2013. Sia a Torino che a Padova, invece, il centrosinistra era riuscito a mantenersi stabile rispetto al 2013, con nel primo caso una avanzata più contenuta del centrodestra (circa 10 punti), e mantenendo il ruolo di prima...