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Tag: flussi elettorali

di Vincenzo Emanuele Per la prima volta dall’inizio della Seconda Repubblica e dall’entrata in vigore della legge Tatarella (1995) il centrodestra si è presentato a queste elezioni regionali privo di uno schema coalizionale unitario. Le ragioni dietro questa scelta sono molteplici: la crisi della leadership di Berlusconi, la rottura sull’appoggio al governo Renzi tra Forza Italia e il Nuovo centrodestra, la radicalizzazione in chiave anti-immigrati e anti-euro della Lega Nord. E, soprattutto, l’approvazione dell’Italiacum, che ha inevitabilmente indebolito il preesistente incentivo all’unità coalizionale, dal momento che il premio di maggioranza sarà attribuito alla lista più votata e non alla coalizione,...

di Matteo Cataldi Giovanni Manildo (centrosinistra) è il nuovo sindaco di Treviso. Con la sconfitta di Gentilini nel capoluogo trevigiano si chiude un’epoca. Lo “sceriffo” era stato eletto per la prima volta sindaco quasi 20 anni fa, nel 1994, e successivamente riconfermato nel ’98. Dalle elezioni successive, stante il limite massimo dei due mandati consecutivi, Giampaolo Gobbo, anch’egli esponente leghista, ne aveva preso il posto a Palazzo Rinaldi e nominato lo stesso Gentilini suo vice. La stessa cosa accadde nel 2008 quando Gobbo venne eletto una seconda volta. Due settimane fa, al primo turno delle elezioni comunali, Gentilini, con il 34,8%...

di Aldo Paparo e Matteo Cataldi Il M5s ha conseguito nelle recenti elezioni politiche un risultato storico. Abbiamo già avuto modo di evidenziare come la sua percentuale sia la più alta raggiunta da un partito nella storia delle democrazie occidentali nella prima elezione nazionale. Ma il M5s non si è presentato per la prima volta nel 2013. Certo, nel 2008 era assente dalla competizione elettorale, ma nel corso della XVI legislatura ha partecipato a numerose prove elettorali a livello di comuni e regioni. Già nel 2008, dopo aver deciso di non presentarsi alle politiche, Grillo aveva corso con propri candidati in...

di Aldo Paparo e Matteo Cataldi Abbiamo già osservato come i risultati elettorali fra Camera e Senato presentino alcune rilevanti differenze. In particolare ricordiamo che le coalizioni guidate da Berlusconi e Bersani sono andate meglio nella corsa per Palazzo Madama: circa un punto e mezzo meglio la prima, oltre due la seconda. A farne le spese i due nuovi poli: il M5s ha preso il 25,6% alla Camera e il 23,8 al Senato; anche Monti scende dal 10,6 al 9,2%. Naturalmente sappiamo che la diversità dei sistemi elettorali per le due assemblee può avere determinato effetti opposti. Al Senato, specie nelle regioni decisive...

di Vincenzo Emanuele Articolo pubblicato su Repubblica Palermo il giorno 1 Marzo 2013 Si dice spesso che la Sicilia costituisce un interessante laboratorio politico, in grado di anticipare tendenze che poco dopo si verificano a livello nazionale. E’ quanto accaduto anche con il voto di domenica e lunedì, dal momento che lo tsunami del Movimento 5 Stelle, che ha sfondato in tutta Italia emergendo come prima forza politica nazionale, in Sicilia era già arrivato a fine ottobre, quando alle regionali i grillini avevano ottenuto il 15% dei voti insediando 15 deputati all’Ars.  L’ascesa dei cinque stelle nell’Isola e in particolare a...