L’intenzione di partecipare al voto
Dai dati emerge una sorprendentemente ampia intenzione di partecipare alla consultazione del 12 giugno. Va osservato che tradizionalmente l’intenzione di partecipare al voto è sempre sovrastimata dalle indagini campionarie, per questioni di desiderabilità sociale (astenersi è tuttora in parte considerato socialmente inaccettabile), e una tendenza simile può anche essere estesa al voto referendario; di conseguenza il dato andrebbe verosimilmente rivisto al ribasso. Tuttavia l’elemento che emerge con chiarezza è che il raggiungimento del quorum, in base alle intenzioni espresse alla metà di aprile e con tutti e tre i quesiti ancora in campo, non apparirebbe inverosimile.