Autore: Lorenzo De Sio

  • Il rapporto tra gli italiani e i partiti: declino o transizione?

    De Sio, L. (2007). Il rapporto tra gli italiani e i partiti: declino o transizione? In M. Maraffi (Ed.), Gli italiani e la politica (pp. 131–156). Bologna: Il Mulino.

    Prima i consumi diffusi, la scolarizzazione e le comunicazioni di massa, poi la globalizzazione, la deindustrializzazione e l’immigrazione, insieme alla fine della guerra fredda e alla crisi della Prima repubblica, hanno cambiato profondamente, negli ultimi decenni, il rapporto degli italiani con la politica.

    Fra i tratti salienti di questa trasformazione troviamo il venir meno delle subculture “bianca” e “rossa”, la decrescente incidenza delle caratteristiche socio-demografiche (genere, età, istruzione, occupazione spiegano ormai ben poco degli atteggiamenti e dei comportamenti politici), il declino delle posizioni di centro a vantaggio di quelle di destra e di centro-destra, la domanda di leadership e il ruolo decisivo che ne deriva per la televisione.

    Delineando il ritratto dell’odierno “civis italicus”, di cui vengono illustrati i valori e il grado di consapevolezza relativamente alla cosa pubblica, il volume ci aiuta a capire meglio tali trasformazioni e il modo in cui i cittadini entrano in contatto con la sfera politica.

  • Dove stanno davvero gli elettori fluttuanti?

    De Sio, L. (2006). Dove stanno davvero gli elettori fluttuanti? Rivista Italiana Di Scienza Politica, 36(3), 393–414.

    The close outcome of the Italian general elections of 2006 highlights the crucial role of floating voters, switching from one coalition to its opponent. Using survey data, the paper studies the relation between the degree of political interest and knowledge of individual voters and their propensity to switch between competing coalitions in subsequent elections. Two rival hypotheses are proposed. The first, dubbed the “electoral market”, states that most vote change happens among the most interested and informed. On the contrary, the rival hypothesis of the “electoral bazaar” envisages a scenario where floating voters are mostly among the least politically involved. The results of the analysis show a marked difference between patterns in the First and the Second Republic.

  • Elettori “convertiti”, elettori “traghettati”

    De Sio, L. (2006). Elettori “convertiti”, elettori “traghettati.” In Itanes (Ed.), Dov’è la vittoria? Il voto del 2006 raccontato dagli italiani (pp. 61–76). Bologna: Il Mulino.

    Nelle cronache future le elezioni del 2006 saranno ricordate come quelle in cui arrivò prima l’Unione. Ma un capitolo sulle aspettative deluse non potrà mancare. Forse si dirà che erano eccessive. Difficile, però, negare che fossero fondate, visto il clima di opinione e i risultati delle elezioni tenutesi negli anni precedenti. In queste condizioni è ragionevole attendersi che il governo in carica paghi un prezzo elevato. Chiedersi dov’è la vittoria significa allora mettere a fuoco premesse, andamento ed esiti di una lunga corsa, partita benissimo per il centrosinistra e poi chiusasi sul filo di lana. Per rispondere alla domanda non c’era di meglio che interpellare gli elettori: è quanto ha fatto ITANES, intervistandone in momenti successivi, prima e dopo le elezioni, oltre 12.000, raggruppati in campioni diversi, per capire come si sono comportati anziani e giovani, donne e uomini, lavoratori privati e pubblici, dipendenti e autonomi, cattolici e laici. Alla fine i risultati “parlano chiaro”: dopo una legislatura lunga quanto tormentata, solo pochissimi di coloro che avevano votato per Berlusconi cinque anni prima hanno cambiato voto, sebbene moltissimi fossero insoddisfatti. Ciò è accaduto perché durante la campagna elettorale chi ha scommesso sulla continuità – tutta italiana – delle scelte di voto, puntando sulla rimobilitazione dei propri elettori, è stato più abile di chi tranquillamente si preparava a raccogliere i frutti dello scontento.

  • Political Involvement and Electoral Competition

    De Sio, L. (2006). Political Involvement and Electoral Competition. Center for the Study of Democracy – University of California, Irvine.

    Recent literature highlights how political knowledge and involvement matter for most political attitudes. Political involvement is here proposed as a second “spatial” dimension, orthogonally complementing left-right ideological positions of citizens. In such a space, a logical quantitative model is developed, hypothesizing that more involved citizens cast votes in a heavily structured manner, strongly connected to their overall ideological orientation, while less involved citizens present higher probabilities of voting for a party that apparently contradicts their self-declared ideological orientation. This logical quantitative model is then applied to data from the Italian National Election Studies 2001 survey. Results confirm the hypothesis, and show that the “competitive area”, where voting probabilities are similar for both major blocs, is spatially quite narrow for very involved citizens, and significantly “widens” as the level of involvement decreases. Separate analyses are then carried out for different geo-political areas of the country, with interesting results.

  • C’era una volta la doppia scheda. Voto differenziato e rendimento di coalizione nelle elezioni politiche del 2001

    De Sio, L. (2006). C’era una volta la doppia scheda. Voto differenziato e rendimento di coalizione nelle elezioni politiche del 2001. Polis, 20(3), 373–404.

    In the three Italian political elections held with the 75%-plurality, mixed-member electoral system, a systematic difference can be observed in vote shares obtained by the two major party coalitions in the plurality versus proportional vote. The article analyses the sources of these differences in the 2001 political elections. Based on precinct data for the whole country, separate analyses are carried out – using the Goodman model – in order to build “turnover tables” between the two arenas for each district of the country. Differentiated behaviours are thus quantified and commented at the national level. An explanatory analysis is then presented, in order to ascertain significant relations between such behaviours and district-level variables such as geographical area, urban setting, number of candidates contesting the district and party affiliation of coalition candidates. The overall result is that differentiated behaviours are dictated both by evaluation of the national competition setting and historical legacy regarding the perception and evaluation of the political space.