Renzi e il suo governo: la popolarità persa e mai ritrovata

Aldo Paparo

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Aldo Paparo è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze. È stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli. Dopo il conseguimento del dottorato è stato W. Glenn Campbell and Rita Ricardo-Campbell National Fellow presso la Hoover Institution alla Stanford University, dove ha condotto una ricerca sulla identificazione di partito in chiave comparata. Ha conseguito con lode il dottorato di ricerca in Scienza della Politica presso la Scuola Normale Superiore (ex SUM) di Firenze, con una tesi sugli effetti del ciclo politico nazionale sui risultati delle elezioni locali in Europa occidentale. Ha conseguito con lode la laurea magistrale presso Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” della Università degli Studi di Firenze, discutendo una tesi sulle elezioni comunali nell’Italia meridionale. Le sue principali aree di interesse sono i sistemi elettorali, i sistemi politici e il comportamento elettorale, con particolare riferimento al livello locale. Ha co-curato numerosi volumi della serie dei Dossier CISE; e ha pubblicato articoli scientifici su South European Society and Politics, Italian Political Science, Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, Contemporary Italian Politics e su Monkey Cage. È stato inoltre co-autore di un capitolo in Terremoto elettorale (Il Mulino 2014). È membro dell’APSA, della MPSA, della ESPA, della ECPR, della SISP e della SISE. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.

di Aldo Paparo Il governo Renzi ha fatto appena in tempo a festeggiare i 1000 giorni dal suo insediamento che l'esito negativo del referendum costituzionale ne ha segnato il termine. Nella storia della Repubblica è comunque uno dei governi più longevi. In un arco di tempo così lungo, la sua popolarità presso l'elettorato italiano ha inevitabilmente subito delle oscillazioni. La teoria del ciclo elettorale suggerisce per questa un andamento ciclico, appunto. In pratica, ci si attende che la popolarità di un governo si mantenga o addirittura aumenti nei primi mesi successivi al suo insediamento (la cosiddetta luna di miele), per...

di Aldo Paparo Abbiamo già avuto modo di segnalare come i dati del sondaggio dell'Osservatorio Politico Cise di questo autunno mostrino, nelle intenzioni di voto al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, un netto vantaggio del NO nelle regioni meridionali. In questo articolo cerchiamo di indagare più in profondità questa frattura geografica, concentrandoci sul comportamento differenziato fra nord e sud per alcune rilevanti categorie di elettori (Tab. 1). Tralasciamo quindi le 4 regioni della zona rossa, che sono quelle più politicamente connotate, e focalizziamo il confronto fra le due porzioni più volatili (e popolose) del paese: il nord e il sud,...

di Aldo Paparo Abbiamo già pubblicato numerosi dati del sondaggio CISE-OP relativi al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. La nostra indagine ne contiene ancora alcuni che possono essere utile alla comprensione dell'importante voto che ci attende ormai fra poco più di due settimane. A cominciare da quelli relativi all'incrocio fra autocollocazione ideologica dei rispondenti e intenzione di voto al referendum, che presentiamo qui. Come si può vedere dalla Tabella, il SI è in testa nei bacini della sinistra (+9 punti sul NO) e del centro (+7). Al contrario, il NO è largamente in testa fra coloro che si dichiarano di...

di Aldo Paparo e Matteo Cataldi Come abbiamo mostrato altrove, queste elezioni comunali sono state avare di soddisfazione per il Pd. Particolarmente i ballottaggi. Ci sono però alcuni contesti in cui il centrosinistra è riuscito a mantenere l'amministrazione cittadina nonostante il clima generale piuttosto sfavorevole. In questo ambito, le città più importanti sono certamente Milano e Bologna, entrambe conquistate in ballottaggi dal sapore bipolare contro il centrodestra (e quindi con gli elettori del M5s nel ruolo di terzo incomodo). Attraverso l'analisi dei flussi elettorali possiamo indagare i comportamenti tenuti al secondo turno dai diversi elettorati (e del Movimento in particolare), e comprendere...

di Aldo Paparo e Matteo Cataldi La Appendino sarà quindi il nuovo sindaco di Torino. L'incumbent di centrosinistra, Fassino, è stato nettamente sconfitto, di quasi dieci punti, nonostante ne avesse più di dieci di vantaggio al primo turno. Chiaramente il M5s è stato premiato dalle seconde preferenze degli elettori di centrodestra, ma attraverso l'analisi dei flussi elettorali fra primo e secondo turno possiamo comprendere con esattezza come si sia determinato questo sorprendente risultato. In particolare, nella Tabella 1 possiamo apprezzare come entrambi i candidati in lizza al ballottaggio abbiano riportato pressoché tutti i propri elettori del primo turno. La Appendino fa segnare una lieve...