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Federico De Lucia ha conseguito la laurea magistrale in Scienza della Politica e dei Processi Decisionali, presso la facoltà di
Scienze Politiche all’Università di Firenze, discutendo una tesi dal titolo “Le Regioni a Statuto Speciale nella Transizione italiana. Forma di governo, sistema elettorale, sistema partitico.” Nel periodo degli studi universitari ha svolto tre tirocini presso gli uffici della
Regione Toscana, nel Settore di assistenza alla I Commissione (Affari Istituzionali, Programmazione e Bilancio) del Consiglio e nell'Osservatorio elettorale regionale, presso la
Presidenza. Ha poi partecipato poi al
Seminario di Studi e Ricerche Parlamentari "Silvano Tosi". Dal luglio 2013 al maggio 2018 ha lavorato presso
FB & Associati, una società che si occupa di consulenza nel campo delle relazioni istituzionali. In tale società ha fondato e poi diretto per cinque anni
FBLab, un Centro studi che si occupa di monitoraggio parlamentare e analisi dello scenario politico. Inoltre, è membro del CISE sin dalla sua costituzione, ha scritto numerosi contributi nei Dossier CISE e ha curato il quarto volume (
Le Elezioni Politiche 2013). Oggi è funzionario del Ministero dell'Interno. I suoi principali interessi sono lo studio dell’assetto istituzionale, dei sistemi elettorali e dell’evoluzione storica dei sistemi partitici, nonché la raccolta, la catalogazione ed il confronto dei dati elettorali, a livello locale, nazionale ed internazionale.
Domenica scorsa, la Finlandia è tornata al voto per rinnovare il proprio Parlamento nazionale. La “eduskunta” finlandese è un parlamento monocamerale composto da 200 membri, eletto ogni quattro anni con un sistema proporzionale (D’Hondt). Non esiste una soglia di sbarramento, ma tutti i seggi vengono distribuiti direttamente all’interno di 13 circoscrizioni di dimensione variabile (dai 7 seggi della Lapponia ai 36 seggi della regione di Helsinki, esclusa la città), con il conseguente innalzamento della soglia implicita. (klonopin) Un seggio, eletto con sistema uninominale, spetta all’arcipelago delle Åland, provincia autonoma totalmente di lingua svedese.
Il sistema politico di questo paese...
I risultati delle elezioni israeliane, pubblicati con qualche ritardo, tra problemi tecnici e non senza polemiche, hanno rispettato le previsioni (De Lucia 2019): nonostante una certa polarizzazione del voto sulle due principali opzioni, il Likud di Netenyahu e Blu e Bianco di Gantz e Lapid, l’elemento decisivo per la vittoria finale si è rivelata, in un sistema frammentato come quello israeliano, l’ampiezza della coalizione di centrodestra. Netanyahu ha i numeri per ottenere il proprio quinto mandato (il quarto consecutivo), e nei prossimi giorni saranno avviate le trattative con i suoi partners minori.
Testa a testa tra i primi due partiti
In...
Il prossimo 9 aprile Israele tornerà al voto dopo quattro anni per eleggere il proprio Parlamento nazionale, la Knesset. Si tratta di un parlamento monocamerale composto da 120 membri eletti, in una circoscrizione unica nazionale, con un sistema proporzionale leggermente corretto da una soglia di sbarramento del 3,25%.
Va quindi concludendosi la terza legislatura consecutiva caratterizzata dal susseguirsi di Governi di centrodestra, sostenuti da una maggioranza costruita attorno al Likud, il principale partito conservatore, e dal suo leader, Benjamin Netanyahu. Quest’ultimo, ormai ininterrottamente al potere dal 2009 (ma anche, si ricorda, dal 1996-1999), si staglia come la figura forte del...