Italicum

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di Roberto D'Alimonte Pubblicato sul Sole 24 Ore il 9 novembre 2014 Il premio alla lista è una buona idea. Su questo non ci sono dubbi. La sorpresa davanti all’ennesimo colpo di scena non deve oscurare il merito della questione. Senza il premio alle coalizioni saltano alcune delle caratteristiche più critiche dell’Italicum attuale. Una è la presenza della doppia soglia: una soglia più alta per le liste che stanno da sole (8%) e una più bassa (4,5%) per quelle che si accoppiano. Con il premio solo alla lista la soglia diventa necessariamente unica. Questo semplifica la competizione elettorale e assicura l’autonomia...

di Roberto D'Alimonte Pubblicato sul Sole 24 Ore il 7 gennaio 2014 Adesso viene il bello. La partita vera sulla riforma elettorale comincia ora. Matteo Renzi ha fatto una proposta chiara. Ha fissato un paletto. Il nuovo sistema elettorale deve essere un sistema con forti effetti maggioritari. In altre parole deve consentire agli elettori di scegliere allo stesso tempo chi li rappresenta e chi li governa. L’esito del voto deve essere chiaro, decisivo. Non deve lasciar spazio né a larghe intese né a estenuanti trattative parlamentari per la formazione del governo. Questo è un punto non negoziabile. Sul resto si può...

di Roberto D'Alimonte Pubblicato sul Sole 24 Ore il 28 gennaio 2014 A Sartori il nome Italicum non piace. Il fatto non sorprende. Non avendolo inventato lui non poteva che essere così. Neanche a me piace più di tanto. Per quelli della mia generazione ricorda fatti tragici. Però tra tutti gli epiteti latineggianti con cui – unico paese al mondo- parliamo dei nostri sistemi elettorali è certamente il più azzeccato. Infatti  a partire dal 1993 tutti i sistemi elettorali adottati nei comuni, nelle province e nelle regioni sono varianti dell’Italicum. Questo tipo di sistema proporzionale con premio di maggioranza costituisce uno...

di Roberto D'Alimonte Pubblicato sul Sole 24 Ore il 9 marzo 2014 Sulla presenza delle donne in Parlamento l’Italia ha fatto negli ultimi anni notevoli progressi. Nel primo Parlamento della Seconda Repubblica deputate e senatrici erano complessivamente  meno del 13% del totale degli eletti. Nelle elezioni del 2008 la percentuale è salita al 20%. Il balzo significativo è stato fatto alle ultime elezioni, quelle del 2013. Tra Camera e Senato oggi le donne sono circa il 31%.  Questa è una media che nasconde percentuali molto diverse tra partito e partito. Nel caso del Pd e del M5s la percentuale è il...

di Roberto D'Alimonte Pubblicato sul Sole 24 Ore il 5 marzo 2014 Alla fine l’ha spuntata chi non vuole che la riforma elettorale si faccia ora. Questo è il senso di quanto sta succedendo in queste ore in parlamento. Il nuovo sistema elettorale – l’Italicum- verrebbe approvato solo per le elezioni della Camera. In attesa che si faccia la riforma costituzionale per il superamento del bicameralismo paritario resterebbe in vigore per l’ elezione dei senatori il sistema di voto uscito dalla sentenza della Consulta. Proprio un bel pasticcio. In questo modo, se si dovesse tornare a votare prima che la riforma...