di Federico De Lucia
Le liste che alla Camera correvano apparentate al PD erano 3: SEL, Centro Democratico, e la SVP (che correva solo nella regione Trentino Alto Adige). Tutte e tre hanno superato la soglia richiesta ed hanno ottenuto rappresentanza: SEL ha superato la soglia del 2%, CD è stato il primo ripescato sotto tale soglia, la SVP ha superato la soglia del 20% circoscrizionale prevista per i partiti rappresentativi della minoranze linguistiche. SEL ha ottenuto 37 seggi, CD ne ha ottenuti 6, la SVP 5 (il record storico per il partito altoatesino, avvantaggiato dalla pessima prestazione complessiva della coalizione di cui fa parte).
Al Senato, le liste apparentate al PD nelle varie regioni erano un po’ più numerose: SEL è riuscita a superare la soglia del 3% in sole 6 regioni (Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Sardegna), ottenendo 7 seggi; la lista Megafono, legata a Crocetta, ha superato la soglia nell’unica regione in cui si era presentata, la Sicilia, ottenendo un seggio; Centro Democratico, così come le altre due liste presentate, quella del PSI e quella dei Moderati, non hanno superato la soglia in nessuna delle regioni in cui concorrevano. La SVP, infine, ha vinto come sempre a mani basse nei due collegi uninominali di Merano e Bressanone, in cui correva con un proprio candidato.
Fra i 44 eletti di SEL, due hanno ottenuto più di una elezione: si tratta di Nichi Vendola e di Laura Boldrini. Come noto, essi dovranno optare per una delle loro posizioni eleggibili e daranno così luogo ai ripescaggi. Poiché non è possibile ad oggi determinare quale sia la posizione che sceglieranno, siamo costretti ad ipotizzare come eletti tutti i possibili ripescati. Il numero complessivo di eletti che proponiamo in queste tabelle non è pertanto 44, ma 46 (ci sono cioè 2 ripescati eccedenti, che però non possiamo identificare fra quelli possibili).
Tab. 1 Eletti SEL: Rappresentanza femminile e presenza di parlamentari riconfermati negli eletti SEL
Fra i 46 eletti di SEL, non vi è alcun deputato uscente, essendo il partito di Vendola nato nel corso della scorsa legislatura come reazione al fallimento della Sinistra Arcobaleno, che rimase fuori dal Parlamento nel 2008. Le donne elette sono 13, il 28,3%: una percentuale nettamente al di sotto delle attese, dovuta al fatto che le posizioni eleggibili si sono rivelate ben inferiori alle attese, sia alla Camera che soprattutto al Senato. Candidate che credevano di essere state collocate in alto in lista si sono scoperte collocate troppo in basso a scrutinio ultimato.
SEL è un partito che deriva dalla fusione di più soggetti politici: lo spezzone vendoliano di Rifondazione comunista; la gran parte di Sinistra Democratica, ovvero la corrente di sinistra degli ex DS, contraria alla nascita del PD; la metà circa dei Verdi; una piccola corrente dei Comunisti Italiani. Può essere interessante dar conto della misura in cui tali provenienze politiche sono rappresentate nella nuova pattuglia parlamentare del partito di Vendola.
Tab. 2 Eletti SEL: appartenenza politica del parlamentari SEL, prima e dopo le elezioni 2013
Ebbene, su 46 eletti gli ex esponenti del PRC sono 19, gli ex esponenti di Sinistra democratica sono 16, mentre solo 3 sono gli ex Verdi. Sono 4 gli esponenti della società civile inseriti in lista da Vendola, lo stesso numero degli esponenti “nativi”, che si sono iscritti a SEL senza avere esperienze politiche precedenti. Dei 46 eletti, 14 provengono dal listino di nomi che non sono passati per le primarie, scelti direttamente dal segretario. Tale listino era stato composto da 14 esponenti dei vertici organizzativi del partito (Vendola incluso) e da 9 esponenti della società civile. È interessante però notare come la componente esterna sia stata penalizzata in modo molto maggiore di quella interna dal pessimo risultato elettorale, essendo stata collocata quasi completamente al Senato. Dei 14 “nominati interni” ne sono stati eletti 10; dei 9 “nominati esterni” ne sono stati eletti solo 4.
Sugli altri eletti c’è poco da dire: Centro Democratico ha ottenuto 6 seggi, che sono andati a 4 uscenti ricandidati (Tabacci, Formisano, Pisicchio, Bruno) e a un nuovo eletto (Capelli in Sardegna). Il sesto componente lo sceglierà Tabacci, optando per una delle due posizioni in cui è risultato eletto: se sceglierà la Toscana sarà ripescato il parlamentare uscente ex MPA Carmelo Lo Monte, se opterà per la Sicilia sarà ripescata l’assessore toscana ex IDV Cristina Scaletti (che in quel caso, sarebbe l’unica donna del piccolo gruppo).
L’eletto siciliano della lista Crocetta è il parlamentare uscente del PD Beppe Lumia, uno dei democratici con più di 15 anni di mandato parlamentare a cui la direzione del PD aveva concesso la “deroga” per la ricandidatura.
La SVP infine, ha ottenuto 5 deputati e 2 senatori. Di questi, solo Zeller è un parlamentare uscente, mentre l’unica donna è Renate Gebhard. Nel gruppo è entrato anche un candidato del Partito Autonomista Trentino Tirolese, gemello trentino della SVP: si tratta di Mauro Ottobre. Tale partito, al Senato, ha presentato un altro candidato, Franco Panizza, che è risultato eletto nel collegio di Trento, con il sostegno sia del centrosinistra che dei montiani.