Si è concluso poche ora fa lo spoglio dei voti delle elezioni comunali in Sardegna. L’affluenza al voto è calata di circa 7 punti percentuali rispetto a cinque anni fa, in linea con il calo dell’affluenza già registrata la scorsa settimana per i ballottaggi delle amministrative nel resto d’Italia. Ma vediamo meglio cosa è accaduto nei capoluoghi di provincia, Cagliari e Sassari, e nelle città della regione con più di 15mila abitanti chiamate al voto, Alghero, Sinnai e Monserrato.
Cagliari
Andata al voto con due anni di anticipo in seguito alle dimissioni del sindaco Massimo Zedda (che aveva vinto nel 2016, a capo di una coalizione di centrosinistra facente capo al PD), la città passa invece in mano al centrodestra del consigliere regionale Paolo Truzzu. Il candidato, supportato da Fratelli d’Italia, Lega, e Forza Italia e da altre 8 liste civiche di centrodestra, ottiene il 50,1% sconfiggendo la candidata del centrosinistra Francesca Ghirra la quale, invece, si ferma al 47,8%. ll grande assente, in queste elezioni, è stato il Movimento 5 Stelle, il cui candidato Alessandro Murenu si è ritirato in seguito al clamore suscitato da un suo post su Facebook, in cui esprimeva posizioni contrarie alle unioni civili e all’aborto. Complessivamente, il risultato rappresenta un momento critico per la sinistra, che cede all’avversario la città dopo 8 anni di amministrazione.
Sassari
Si va invece al ballottaggio a Sassari, domenica 30 giugno. In quella data, si confronteranno Mariano Brianda (34,05%), appoggiato dal PD e da 5 liste civiche, e Nanni Campus (30,5%), storico esponente locale del centrodestra, sostenuto da cinque liste civiche. I due candidati distaccano considerevolmente sia la coalizione di centrodestra (che si ferma al 16,3%) che il M5S (al 14,4%). Anche in questo caso, qualora Campus prevalesse, vi sarebbe una cessione del comune da parte della sinistra, che l’ha amministrato dal 2014, alla destra.
Alghero
Ancora una volta, osserviamo il passaggio del potere amministrativo da una giunta di centro, guidato da Mario Bruno (31,9%), che ha nuovamente partecipato ieri come candidato per il centrosinistra, alla coalizione di centrodestra (Lega, FDI, FI e liste civiche) che raggiunge il 53,1%. Il candidato era Mario Conoci. Rimane indietro, anche ad Alghero, il terzo candidato, Roberto Ferrara, del M5S, che si ferma al 15%.
Sinnai
Risultati diversi, invece, a Sinnai. Un passaggio di potere avviene anche qua, ma questa volta dalla sinistra (che aveva governato con Matteo Aledda, esponente di sinistra, non supportato dal PD) al centrosinistra, il cui candidato, Tarciso Annedda raggiunge il 50,4%, sostenuto dal PD e 5 liste civiche. Indietro il M5S, guidato dalla candidata Rita Matta, che si ferma al 16,3%, contro il 33,35% della candidata di sinistra Katiuscia Concas, sostenuta da 5 liste civiche.
Monserrato
Si va al ballottaggio anche a Monserrato, dove si confronteranno Tomaso Locci (al 48,0%), ex sindaco di centrodestra dal 2016, ora sostenuto unicamente da 3 liste civiche, e Valentina Picciau (23,65%), candidata del centrosinistra, sostenuta dal PD e da due liste civiche. Se quest’ultima vincesse domenica 30, vi sarebbe, anche a Monserrato, un’alternanza di potere, questa volta da centrodestra al centrosinistra. Distaccati, invece, i candidati di centrodestra Caterina Argiolas, al 15,1%, e del M5S, Gianfranco Vacca, al 12,5%.
Risultati complessivi rilevanti
Complessivamente, due importanti dati emergono con chiarezza al riguardo delle 5 città principali della regione, analizzate nel paragrafo precedente.
Prima di tutto, in linea con quanto riscontrato negli altri comuni italiani (D’Alimonte e Emanuele 2019), anche in Sardegna si può parlare di un sostanziale riequilibrio nei rapporti di forza fra centrodestra e centrosinistra: fino a ieri, 3 delle 5 città sarde principali erano amministrate dal centrosinistra (Cagliari e Sassari) e dalla sinistra (Sinnai). In seguito alle elezioni comunali di ieri (senza contare ancora Sassari e Monserrato che andranno al ballottaggio il 30 giugno), vi è stata un’alternanza dal centrosinistra al centrodestra a Cagliari e Alghero. Sinnai resta in mano alla sinistra, ma questa volta il centrosinistra, appoggiato dal Pd.
In secondo luogo, notiamo che il M5S ha perso consenso in tutte le 5 città principali. Osservando la Tabella 1 (che riporta le percentuali di consenso ottenute alle comunali di ieri ,alle europee del 26 maggio e alle politiche del 4 marzo 2018, dai partiti italiani principali nelle 5 città sarde), emerge che la percentuale dei suoi consensi è andata progressivamente calando. A Sassari il Movimento è passato dal 42,6% (politiche 2018) al 26,5% (Europee 2019), al 14,4%(comunali 2019), a Sassari, dal 10% (2018), al 25,5% (Europee 2019) al 6,3% (comunali 2019), ad Alghero dal 43,7% (2018) al 25,8% (Europee 2019) fino al 15% (comunali 2019),a Sinnai dal 49,5% (2018) al 29,8% (Europee 2019) fino al 16,3% (comunali 2019), a Monserrato dal 42,2% (2018) al 26,9% (Europee 2019) fino al 12,5% (comunali 2019). Questo trend conferma quanto già riscontrato dall’analisi delle amministrative negli altri comuni italiani: un complessivo ritorno del bipolarismo a livello locale accompagnato dal declino del M5S, chiaramente marginalizzato (Angelucci e Paparo 2019).
Infine, volendo fornire un’interpretazione politicamente più corretta dell’esito elettorale di queste elezioni, confrontiamo i risultati di queste ultime elezioni amministrative con quelli delle due tornate politiche immediatamente precedente (marzo 2018 e 26 maggio 2019). Questa operazione ci consente di misurare il rendimento elettorale alle elezioni amministrative, ovvero la capacità di un partito o di una coalizione di trascinare anche sulle elezioni amministrative il proprio risultato delle politiche e delle recenti elezioni Europee. Per farlo calcoliamo, per ciascuna coalizione in competizione, il rapporto tra voti ottenuti ieri e quelli ottenuti alle politiche (marzo 2018) e alle europee del maggio 2019. Quali sono i risultati principali che emergono da tale analisi?
Vediamo che i rendimenti variano a seconda del partito in analisi. Risultati molto buoni per FDI (soprattutto ad Alghero e Cagliari) a mediamente buoni per Pd, Lega e FI. Al contrario, il rendimento del M5S risulta essere basso, sia rispetto alle Europee che alle politiche, in tutte le 5 città principali considerate. Già in passato, sono emerse le grandi difficoltà del Movimento nel tradurre le preferenze nazionali in voti alle elezioni subnazionali (Paparo 2018). Una possibile chiave di lettura di questo trend è lo stato di forma con cui, di volta in volta, le due principali coalizioni, il centrodestra e il centrosinistra, si presentano alle elezioni sub-nazionali. Dalle analisi del CISE (Paparo 2018), emerge infatti che, ogni qualvolta esse si presentano coese e rafforzate (ed è il caso, in questa circostanza, di entrambe le coalizioni), il Movimento ha difficoltà a andare oltre il ruolo di attore marginale, non riuscendo ad essere competitivo per la vittoria finale.
Tab. 1 – Risultati e rendimenti elettorali per i principali partiti italiani nei 5 comuni superiori sardi al voto nel 2019
Riferimenti bibliografici
Angelucci, D. e Paparo, A. (2019), ‘Comunali: equilibrio, stabilità e il ritorno del bipolarismo’, Centro Italiano Studi Elettorali, disponibile a: https://cise.luiss.it/cise/2019/06/13/comunali-equilibrio-stabilita-e-il-ritorno-del-bipolarismo/
D’Alimonte, R. e Emanuele, V. (2019), ‘Nei comuni oltre 15mila abitanti, centrodestra +33, centrosinistra -39’, Centro Italiano Studi Elettorali, disponibile a: https://cise.luiss.it/cise/2019/06/12/nei-comuni-oltre-15mila-abitanti-centrodestra-33-centrosinistra-39/
Paparo, A. (2018), ‘Le fatiche del M5S nei comuni: l’avanzata che non arriva e i sindaci che se ne vanno’, in Paparo, A. (a cura di), Goodbye Zona Rossa. Il successo del centrodestra nelle comunali 2018, Dossier CISE (12), Roma, LUISS University Press, pp. 227-234.