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Lo studio degli elettori in movimento, ovvero di chi cambia scelta di voto tra due elezioni, è un tema fondamentale della scienza politica. Si tratta di un tema di grande attualità in particolare alla luce della ristrutturazione del sistema partitico italiano, e per almeno due motivi. Da un lato per lo studio della risposta degli elettori alla nuova offerta partitica; dall’altro perché la dinamica della competizione bipolare rende gli elettori in movimento la categoria che di fatto può decidere le elezioni. In questo volume viene quindi affrontato il tema dello studio dei flussi elettorali in base a dati aggregati. Dopo una ricostruzione delle origini delle tecniche di stima, e della storia di queste analisi in Italia, il volume prende in esame la recente proposta innovativa dell’approccio EI (Ecological Inference) e la riformula in termini generali perché possa essere utilizzata anche nell’analisi di sistemi multipartitici come quello italiano. Il risultato è una nuova tecnica per la stima dei flussi elettorali, e quindi per la ricostruzione dei comportamenti di voto degli elettori in movimento. Questa tecnica viene infine applicata a un caso concreto: il voto differenziato tra maggioritario e proporzionale nelle elezioni politiche del 2001. Si tratta di un’analisi che rivela comportamenti inediti e dalla interessante distribuzione geografica; un’analisi in grado di rivelare già nel 2001 alcune delle dinamiche della successiva evoluzione del sistema partitico italiano.

Despite primary elections in Italy continue to be asymmetric – i.e. carried out only by the center-left coalition – their ability to involve the electorate and their growing media impact make it a powerful democratic tool. In this article we study the 2012 Italian primary elections, held by the center-left coalition in order to select the prime ministerial candidate for the 2013 general elections. In particular, we will shed light on three dimensions: turnout, electoral results and competitiveness. We will also take into account the role played by the new candidate selection rule – the two-round system – which will allow us to collect a lot of information about the voting behavior of the selectorate. What has been the turnout level in the 2012 Italian primary elections? Which similarities and differences can be found in the patterns of participation between the first and the second round? Which factors may explain the territorial differences in turnout levels? What have been the territorial patterns of voting behavior for the main candidates? The 2012 primary elections have been more or less competitive with respect to the previous Italian national primaries? We will try to address these questions through the use of a mainly quantitative methodology with aggregate data.

De Sio, L. (2008). Il secondo motore del cambiamento: i flussi di voto. In Itanes (Ed.), Il ritorno di Berlusconi. Le elezioni politiche 2008 (pp. 57–70). Bologna: Il Mulino.

D’ALIMONTE, R. D. R. (1995). La transizione italiana: il voto regionale del 23 Aprile. RIVISTA ITALIANA DI SCIENZA POLITICA, 25, 515–560.

Many theoretical and empirical accounts of representation argue that primary elections are a polarizing influence. Likewise, many reformers advocate opening party nominations to nonmembers as a way of increasing the number of moderate elected officials. Data and measurement constraints, however, have limited the range of empirical tests of this argument. We marry a unique new data set of state legislator ideal points to a detailed accounting of primary systems in the United States to gauge the effect of primary systems on polarization. We find that the openness of a primary election has little, if any, effect on the extremism of the politicians it produces.