Autore: Redazione CISE

  • Premessa

    CHIARAMONTE, A. C. A., & Sio, L. D. (2014). Premessa. In A. Chiaramonte & L. D. Sio (Eds.), Terremoto elettorale. Le elezioni politiche del 2013 (pp. 7–14). BOLOGNA: Il Mulino.

    Un terremoto: così si può definire il risultato elettorale del 2013, con un sistema che da bipolare diventa a «tre poli e mezzo», e il M5S che dal nulla diventa il primo partito, sospinto da oltre otto milioni di voti. Per la prima volta, dalla fine della Prima Repubblica, a determinare l’esito non è solo una bizzarra legge elettorale, né le scelte coalizionali dei partiti: è invece un massiccio cambiamento nelle scelte di voto degli elettori. Di qui la necessità di un’analisi rigorosa e approfondita di queste elezioni cruciali, che il libro affronta a tutto campo: dalla costruzione dell’offerta politica alla campagna elettorale, dalle dinamiche dell’astensionismo a quelle del voto e dei flussi elettorali, dalla novità del M5S al significativo ricambio della classe politica.

  • “The Italian General Election of 2013” – A free e-book collecting CISE analyses

    “The Italian General Election of 2013” – A free e-book collecting CISE analyses

     The Italian General Election of 2013: A dangerous stalemate?

    Edited by Lorenzo De Sio, Vincenzo Emanuele, Nicola Maggini and Aldo Paparo

    The third Eurozone economy and one of the six founders of the EEC (the direct ancestor of the European Union) in 1957, Italy is experiencing in recent years a season of political instability and uncertainty, especially after the crisis of Silvio Berlusconi’s leadership in the centre-right camp.

    A situation which has not improved after the results of the general election held in February 2013, whose overall outcome can be described as a dangerous stalemate. A new, anti-establishment party (the 5-Star Movement led by comedian Beppe Grillo) becoming the largest party with 25,6% of votes; the absence of any cohesive political majority in the Senate (whose vote of confidence is required); the installation of a government based on an oversized, hardly manageable political majority, led by Enrico Letta.

    How did all this happen? What are the political and the institutional factors that produced this outcome? What is the size and scope of the success of Beppe Grillo? Where are his votes coming from? Who paid the “cost of government” for the previous legislature? What are the likely scenarios for the future?

    First answers to such questions are presented in this book, which collects revised versions of short research notes published in Italian on the CISE website between February and April 2013, along with additional material published in Italian and English by CISE scholars on the Italian and international media.

    The goal of this book is to provide – in a timely fashion – a set of fresh, short analyses, able to provide a non-technical audience (including journalists, practitioners of politics, and everyone interested in Italian politics) with information and data about Italian electoral politics. Even electoral scholars will find interesting information, able to stimulate the construction of more structured research hypotheses to be tested in more depth. Too often international commentators portray Italian politics in a superficial fashion, without the support of fresh data and a proper understanding of the deeper processes involved. With this book, in spite of its limited scope, we hope to contribute to filling this gap.

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  • Convegno CISE-LUISS “Le riforme istituzionali, i nodi da sciogliere”, tutti i video degli interventi

    Venerdì 20 settembre 2013 si è tenuto presso la Luiss di Roma il convegno “Le riforme istituzionali, i nodi da sciogliere”. Il convegno si è articolato in due sessioni e una tavola rotonda.

    Prima sessione: “le forme di governo” presieduta da Enzo Cheli (Università La Sapienza e Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale) con relazioni di Leonardo Morlino (LUISS Guido Carli), Sergio Fabbrini (LUISS Guido Carli), Marco Olivetti (Università di Foggia).

    Seconda sessione: “Dalla forma di governo alle regole elettorali” con relazioni di Roberto D’Alimonte (LUISS Guido Carli), Augusto Barbera (Università di Bologna), Nicola Lupo (LUISS Guido Carli), Francesco Raniolo (Università della Calabria).

    Tavola rotonda “I partiti: esiste una soluzione condivisa?” nella quale sono intervenuti Gaetano Quagliariello (Ministro Riforme Costituzionali), Vannino Chiti (PD), Luigi Di Maio (M5S), Elettra Deiana (SEL), Andrea Romano (Scelta Civica). La tavola rotonda è stata presieduta da Bruno Manfellotto (direttore L’Espresso).

    Conclusioni: Pietro Grasso, Presidente del Senato.

    Tutti i video degli interventi dei relatori sono visibili sul sito di Radio Radicale a questo link

    https://www.radioradicale.it/scheda/390498?format=52

  • Convegno CISE – LUISS: Le riforme istituzionali, i nodi da sciogliere

    Venerdi 20 settembre 2013,
    dalle ore 14.30 presso la LUISS Guido Carli (sede di Viale Romania 32 – aula Toti)
    si terrà il convegno “Le riforme istituzionali, i nodi da sciogliere“:

    Di seguito il programma dell’evento:

    14.30

    Saluto introduttivo di Massimo Egidi, Rettore LUISS Guido Carli

    14.40

     Prima sessione: le forme di governo

    Presiede

    Enzo Cheli (Università La Sapienza e Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale)

    Relazioni:

    Leonardo Morlino (LUISS Guido Carli), Forme di governo e qualità delle democrazie

    Sergio Fabbrini (LUISS Guido Carli), La riforma del sistema di governo: un modello o un metodo?

    Marco Olivetti (Università di Foggia), Il governo parlamentare in Italia: le sue degenerazioni ed i correttevi necessari

    15.30

    Seconda sessione: dalla forma di governo alle regole elettorali

    Relazioni:

    Roberto D’Alimonte (LUISS Guido Carli), Il nuovo sistema elettorale: collegi uninominali o doppio turno di lista?

    Augusto Barbera (Università di Bologna), Doppi turni e forma di governo

    Nicola Lupo (LUISS Guido Carli),  Legge elettorale e regolamenti parlamentari

    Francesco Raniolo (Università della Calabria), Legge elettorale e finanziamento dei partiti

    16.45

    Tavola rotonda

    I partiti: esiste una soluzione condivisa?

    Partecipano:

    Gaetano Quagliariello (Ministro Riforme Costituzionali), Vannino Chiti (PD), Luigi Di Maio (M5S), Elettra Deiana (SEL), Andrea Romano (Scelta Civica).

    Presiede:

    Bruno Manfellotto (direttore L’Espresso)

    18.00

    Conclusioni:

    Pietro Grasso, Presidente del Senato

     

  • Intervista al professor D’Alimonte

    «Impossibile dire se la riforma elettorale questa volta andrà in porto, anche se sono abbastanza pessimista. Siamo in un momento di grandi incertezze… Per fare pronostici devono chiarirsi alcuni elementi: Berlusconi decadrà? Il governo terrà?».

     – C’è chi pensa di tornare al Mattarellum.

    «A me non dispiacerebbe, ma mi sembra molto difficile che si realizzi. Berlusconi e i suoi sono convinti che i collegi uninominali non si addicono a “Elettra”, come chiamo l’elettorato della destra italiana. Hanno visto, nel 1996 e nel 2001, che i loro candidati nei collegi conquistavano meno consensi delle liste collegate a quei nomi: una differenza di un milione e mezzo di voti».

     – Come mai?

    «Perché l’elemento che tiene unita la destra italiana è la “colla Berlusconi”. Insomma, funziona se l’elezione è concentrata sul leader nazionale. Così Berlusconi ha inventato un sistema perfetto per sé: i voti di lista che si trasferiscono automaticamente alla coalizione. Quindi la resurrezione di Lazzaro, ossia dei collegi uninominali, non avverrà. Certamente non con il suo consenso».

     – Magari con il Movimento 5 stelle?

    «Nessuno sa, forse neppure loro, che idea abbiano sulla riforma elettorale».

     – Se non si torna al Mattarellum…

    «Potrebbe accadere soltanto se si unisse all’elezione diretta del presidente, che è la condizione posta dalla destra. Ma una forte componente del Pd è contraria, temendo una deriva populistica e plebiscitaria». (aaluminum.com)

     – …quali modifiche sono realistiche?

    «Si parla di una riforma ponte, per accogliere le richieste del Quirinale e della Corte costituzionale. In questa ottica, penso che il centrodestra sarebbe disponibile a fissare una quota del 40/45% per far scattare il premio di maggioranza. Il problema è che, se nessuno la raggiunge, il sistema diventa proporzionale: così non cambierebbe nulla rispetto a oggi e resteremmo nel pantano di un governo di larghe intese conflittuali».

     – Dunque, quale opzione scegliere?

    «Mesi fa ho scritto e detto in vari convegni del doppio turno di lista. Con due possibilità: se nessuna lista o coalizione arriva al 50%, le due più votate si affrontano al ballottaggio per ottenere il premio di maggioranza che porta al 55% dei seggi. L’alternativa è quella di dare il premio a chi arriva al 40%. Se nessuno lo fa, le due liste più votate vanno al ballottaggio».

     – Lo ha proposto Violante.

    «Sono contento che abbia sposato la mia idea; ma mi avrebbe fatto piacere sentire un suo riferimento a me e al Cise».

     – Resterebbero premi e corpi elettorali diversi tra Camera e Senato.

    «Per me il governo Letta ha commesso un errore procedurale: avrebbe dovuto stralciare dalla riforma generale quella del Senato. Perché il Senato è un pasticcio, nato dai cattivi consigli dati a suo tempo al presidente Ciampi da un gruppo di costituzionalisti».

     – A chi fa riferimento?

    «Non faccio nomi. Ma dico che il Porcellum nasce dai banali errori matematici, statistici, di chi ha poca dimestichezza con numeri e dati. E adesso di nuovo: abbiamo una Commissione di 42 saggi, ma tra loro non c’è un solo politologo che si sia occupato di sistemi elettorali. Per il 90% sono giuristi, con scarse conoscenze empiriche sul funzionamento dei sistemi. Così, gli stessi che hanno provocato il pasticcio della lotteria dei 17 diversi premi regionali, ora lo denunciano».

     – Alla Commissione avrebbe preferito un percorso di riforme con l’articolo 138 della Costituzione?

    «Sì. Perché ora i tempi si allungano».

     – È favorevole a una quota di genere?

    «Sì. Circoscrizioni più piccole per evitare campagne elettorali costose e rischi di corruzione, e un voto di preferenza: un secondo solo se di genere diverso dal primo».

     – Il tasso di democrazia di un Paese dipende da un sistema elettorale?

    «Il sistema di voto è uno strumento, una regola. Nei Paesi normali è un “dato”, che tutti conoscono e che non viene calibrato sugli interessi di chi governa. La continua necessità di riformarlo è un’anomalia italiana, un indicatore della fragilità della democrazia e del nostro sistema politico».

    Pubblicato su Il Corriere della Sera del 21 Agosto.

    Intervista di Daria Gorodisky.

  • With a little help from my neighbours: A spatial analysis of the impact of local campaigns at the 2010 British general election

    Cutts, D., Webber, D., Widdop, P., Johnston, R., & Pattie, C. (n.d.). With a little help from my neighbours: A spatial analysis of the impact of local campaigns at the 2010 British general election. Electoral Studies. https://doi.org/10.1016/j.electstud.2013.12.001

    ABSTRACT

    Abstract
    This article examines the electoral impact of spillover effects in local campaigns in Britain. For the first time, this is applied to the long as well as the short campaign. Using spatial econometric modelling on constituency data from the 2010 general election, there is clear empirical evidence that, in both campaign periods, the more a party spends on campaigning in constituencies adjacent to constituency i, the more votes it gets in constituency i. Of the three major political parties, the Liberal Democrats obtained the greatest electoral payoff. Future empirical analyses of voting at the constituency scale must, therefore, explicitly take account of spatial heterogeneity in order to correctly gauge the magnitude and significance of factors that affect parties' parliamentary performance.

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  • Who’s Favored by Evaluative Voting? An Experiment Conducted During the 2012 French Presidential Election

    Baujard, A., Igersheim, H., Lebon, I., Gavrel, F., & Laslier, J.-F. (n.d.). Who’s Favored by Evaluative Voting? An Experiment Conducted During the 2012 French Presidential Election. Electoral Studies. https://doi.org/10.1016/j.electstud.2013.11.003

    ABSTRACT

    Abstract
    Under evaluative voting, the voter freely grades each candidate on a numerical scale, with the winning candidate being determined by the sum of the grades they receive. This paper compares evaluative voting with the two-round system, reporting on an experiment, conducted during the 2012 French presidential election, which attracted 2,340 participants. Here we show that the two-round system favors “exclusive” candidates, that is candidates who elicit strong feelings, while evaluative rules favor “inclusive” candidates, that is candidates who attract the support of a large span of the electorate. These differences are explained by two complementary reasons: the opportunity for the voter to support several candidates under evaluative voting rules, and the specific pattern of strategic voting under the two-round voting rule.

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  • Il simulatore online del ballottaggio a Roma

    Siamo a pochi giorni dal ballottaggio per il Campidoglio. Il candidato del centrosinistra, Marino, si presenta alla sfida con il sindaco uscente, Alemanno, forte del buon margine di vantaggio dopo il primo turno: quasi 150.000 voti, pari ad oltre 10 punti percentuali. La partita sembra chiusa, ma al primo turno l’affluenza è stata talmente bassa che dal bacino del non voto possono essere recuperati molti consensi. E poi non si possono dimenticare gli elettori dei due principali ousiders: il candidato civico Marchini e quello del M5s De Vito. I loro voti sommati sono quasi il doppio di quelli che servono all’incumbent per ribaltare il risultato: dunque se questi dovessero riversarsi in massa su Alemanno, potremmo registrare una clamorosa sorpresa. Si ricordi inoltre che cinque anni fa Alemanno inseguiva Rutelli di quasi 100.000 voti dopo il primo turno, e riuscì a vincere al secondo con oltre 100.000 voti in più del rivale.

    Quindi, come pensi che andrà a finire domenica e lunedì? Il simulatore del Cise ti consente di prevedere il risultato. Devi solo ipotizzare per ciascuna categoria di elettori del primo turno, come questi si divideranno al secondo fra Marino, Alemanno e astensione. L’unica regola è che la somma per riga deve essere pari a 100. E’ anche possibile ipotizzare che alcuni di coloro che non sono andati a votare al primo turno turno lo faranno invece al ballottaggio.

    [cf]JSRoma2013[/cf]

  • Dossier CISE “Le Elezioni Politiche 2013” – i singoli capitoli in PDF

    Dossier CISE “Le Elezioni Politiche 2013” – i singoli capitoli in PDF

    Introduzione
    Lorenzo De Sio, Matteo Cataldi e Federico De Lucia

    Prima del voto

    Con un’affluenza alta Berlusconi può cercare la rimonta alla Camera
    Roberto D’Alimonte

    Anche alla Camera l’esito non è scontato
    Roberto D’Alimonte

    Sul voto l’incognita della tenuta di Monti
    Roberto D’Alimonte

    Gli scenari possibili nella lotteria del Senato 2013
    Aldo Paparo

    La diretta del sito Cise

    La diretta del sito Cise

    I risultati

    L’analisi dell’affluenza: una forte accelerazione del declino della partecipazione
    Federico De Lucia e Matteo Cataldi

    Lo tsunami cambia la geografia e strappa 50 province a Pd e Pdl
    Matteo Cataldi e Vincenzo Emanuele

    Centrodestra e centrosinistra perdono quasi 11 milioni di voti
    Roberto D’Alimonte e Nicola Maggini

    L’erosione dei tradizionali blocchi politici
    Nicola Maggini

    La perdita di consenso dei partiti italiani e il successo di un nuovo attore politico
    Nicola Maggini

    Per il Pd débâcle al Sud
    Roberto D’Alimonte

    Il voto alle coalizioni nei comuni: sotto i 50.000 abitanti Berlusconi è davanti, Bersani vince grazie alle città
    Vincenzo Emanuele

    Il voto ai partiti nei comuni: la Lega è rintanata nei piccoli centri, nelle grandi città vince il Pd
    Vincenzo Emanuele

    Il voto nelle città dal 2008 al 2013: il Movimento 5 Stelle vince in un comune su tre
    Vincenzo Emanuele e Matteo Cataldi

    Volatile e tripolare: il nuovo sistema partitico italiano
    Alessandro Chiaramonte e Vincenzo Emanuele

    Una “frattura mediale” nel voto del 25 febbraio?
    Lorenzo De Sio

    I flussi di voto

    I flussi elettorali a Torino e Palermo
    Roberto D’Alimonte e Lorenzo De Sio

    Analisi dei flussi a Monza, Pavia e Varese
    Aldo Paparo e Matteo Cataldi

    L’analisi dei flussi elettorali a Firenze
    Alessandro Chiaramonte

    Le elezioni a Roma attraverso l’analisi dei flussi
    Matteo Cataldi e Aldo Paparo

    Palermo, il Pd regge solo in centro, Grillo e il Pdl si dividono le periferie
    Vincenzo Emanuele

    Flussi fra Camera e Senato: fra i giovani crollo del Pd e successo del M5s
    Aldo Paparo e Matteo Cataldi

    Le ondate del 5 stelle fra 2010 e 2013
    Aldo Paparo e Matteo Cataldi

    Gli eletti

    Il Parlamento 2013: nuovo e al femminile
    Federico De Lucia

    Gli eletti PD: tasso di rielezione, donne e composizione politica
    Federico De Lucia

    Gli altri eletti di centrosinistra: SEL, Centro Democratico e SVP
    Federico De Lucia

    Gli eletti del centrodestra: l’universo PDL e la Lega Nord
    Federico De Lucia

    Gli eletti del polo di Monti
    Federico De Lucia

    Le elezioni regionali

    Le elezioni in Lombardia
    Aldo Paparo e Nicola Maggini

    Le elezioni nel Lazio
    Luca Carrieri

    In Molise è Frattura, dopo 15 anni archiviata l’era Iorio
    Federico De Lucia

    Gli scenari del dopo voto

    Dopo Napolitano: il calcolo dei voti
    Roberto D’Alimonte

    Ritorno al voto? Il Porcellum riprodurrebbe ingovernabilità
    Roberto D’Alimonte

    La fiducia ostacola il governo di minoranza
    Roberto D’Alimonte

    L’incognita Renzi sulla strada dei 5 Stelle
    Lorenzo De Sio

    Per la governabilità Senato delle regioni o premio nazionale
    Roberto D’Alimonte

    Prima riformare il Senato poi la legge elettorale
    Roberto D’Alimonte

    Conclusioni
    Lorenzo De Sio, Matteo Cataldi e Federico De Lucia

    Appendice tabellare e cartografica

  • “Le Elezioni Politiche 2013” – in e-book il quarto Dossier CISE

    “Le Elezioni Politiche 2013” – in e-book il quarto Dossier CISE

    Le Elezioni Politiche 2013

    a cura di Lorenzo De Sio, Matteo Cataldi e Federico De Lucia

    Le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 hanno sancito un forte cambiamento della struttura del sistema partitico italiano. In un contesto di altissima volatilità elettorale e di accelerato declino della partecipazione al voto, il sistema è divenuto sostanzialmente tripolare, dopo vent’anni di strutturazione e tenuta del bipolarismo. (https://driventheatre.com) A questo esito hanno concorso da un lato l’erosione dei principali schieramenti politici che a partire dal novembre 2011 avevano sostenuto l’esperienza del governo Monti (nonché la deludente prova elettorale dello stesso Presidente del Consiglio uscente), e dall’altro lo straordinario successo del Movimento 5 stelle. Quest’ultimo, al primo test elettorale di livello nazionale, ha raccolto un risultato sorprendente, giungendo ad oltre un quarto dei voti validi. Siamo di fronte ad una parentesi momentanea dovuta all’effetto combinato di crisi economica e crisi politica, oppure le contraddizioni interne alla Seconda Repubblica l’hanno condotta effettivamente al suo crepuscolo? Come uscirà il sistema partitico italiano da questa nuova fase di destabilizzazione? Questo quarto Dossier CISE, che raccoglie contributi apparsi sul sito web del Cise prima e dopo le elezioni, fornisce una prima analisi del voto, presentando elaborazioni su dati aggregati, stime dei flussi elettorali, alcune prime analisi su dati di sondaggio, nonché una panoramica dei nuovi eletti e un’appendice ricca di tabelle e mappe riassuntive del risultato elettorale. Come i precedenti Dossier, si tratta di uno strumento prodotto rapidamente all’indomani del voto, con l’intento di suggerire primi spunti di interpretazione da approfondire in seguito, cercando di contribuire alla lettura di un risultato elettorale cruciale, in una delicata fase di cambiamento del sistema partitico italiano.

     

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