In Piemonte il centrosinistra è passato in vantaggio. Con questi risultati ancora non definitivi Bersani avrebbe la maggioranza relativa al Senato.
Autore: Redazione CISE
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Berlusconi vince alla Camera se…
Dai nostri calcoli emerge che se nelle rimanenti 7.327 sezioni l’affluenza sarà uguale a quella delle 54119 sezioni già scrutinate, Berlusconi vincerà alla Camera se avrà un margine di 6,6 punti percentuali su Bersani nelle rimanenti sezioni. (Diazepam)
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Simulazione seggi Senato con il 90% di sezioni scrutinate
Ecco la simulazione del Senato sulla base del 90% di sezioni scrutinate. Le regioni certe al centrosinistra Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata, Liguria e Sardegna e Lazio. Quelle certe al centrodestra sono Lombardia, Campania, Puglia, Veneto e Sicilia. Le regioni in bilico sono sopratutto Piemonte (0,5) e Friuli Venezia-Giulia (0,5). (Xanax) Se il Piemonte cambia colore si spostano 9 seggi e la maggioranza relativa del Senato.
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Simulazione seggi Camera con il 66% di sezioni scrutinate
Ecco la simulazione sui seggi della Camera con il 66% delle sezioni scrutinate. Vale la pena sottolineare che la vittoria alla Camera e il relativo conseguimento del premio di maggioranza sono ancora incerti a due terzi dello scrutinio. Dal conteggio sono esclusi 13 seggi (il seggio della Valle d’Aosta e i 12 eletti nella circoscrizione estero).
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Simulazione seggi Senato con il 80% di sezioni scrutinate
Ecco la simulazione del Senato sulla base del 80% di sezioni scrutinate. Le regioni certe al centrosinistra Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata, Liguria e Sardegna e Lazio. Quelle certe al centrodestra sono Lombardia, Campania, Puglia, Veneto e Sicilia. Le regioni in bilico sono sopratutto Piemonte (0,5) e Friuli Venezia-Giulia (0,5). Se il Piemonte cambia colore si spostano 9 seggi e la maggioranza relativa del Senato.
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Simulazione seggi Camera 50% sezioni scrutinate
Ecco la simulazione sui seggi della Camera con il 50% delle sezioni scrutinate. Vale la pena sottolineare che la vittoria alla Camera e il relativo conseguimento del premio di maggioranza sono ancora incerti a metà dello scrutinio. Dal conteggio sono esclusi 13 seggi (il seggio della Valle d’Aosta e i 12 eletti nella circoscrizione estero). (Xanax)
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Simulazione seggi Senato con il 75% di sezioni scrutinate
Ecco la simulazione del Senato sulla base del 75% di sezioni scrutinate. Le regioni certe al centrosinistra Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata, Liguria e Sardegna e Lazio. Quelle certe al centrodestra sono Lombardia, Campania, Puglia, Veneto e Sicilia. Le regioni in bilico sono Piemonte, Friuli Venezia-Giulia, Abruzzo e Calabria: in tutte queste regioni il margine fra le due coalizioni non supera il punto percentuale. Se anche il Friuli fosse vinto da Berlusconi il centrodestra raggiungerebbe i 130 seggi, se invece Piemonte, Abruzzo e Calabria passassero a Bersani, il centrosinistra salirebbe a 127 seggi.
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Simulazione seggi Senato con il 66% di sezioni scrutinate
Ecco la simulazione del Senato sulla base del 66% di sezioni scrutinate. Le regioni certe al centrosinistra Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata, Liguria e Sardegna e Lazio. Quelle certe al centrodestra sono Lombardia, Campania, Puglia, Veneto e Sicilia. Le regioni in bilico sono Piemonte, Friuli Venezia-Giulia, Abruzzo e Calabria: in tutte queste regioni il margine fra le due coalizioni non supera il punto percentuale. Se anche il Friuli fosse vinto da Berlusconi il centrodestra raggiungerebbe i 130 seggi, se invece Piemonte, Abruzzo e Calabria passassero a Bersani, il centrosinistra salirebbe a 127 seggi.
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Le mappe dell’affluenza alla Camera per provincia
Fig. 1 Affluenza 2013 per provincia
Fig. 2 Variazione affluenza 2013-2008 per provincia
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Elezioni di svolta
In queste prime ore si susseguono a ripetizione risultati contraddittori: exit e instant polls, proiezioni, simulazioni su dati ufficiali. Riguardo a queste ultime, si registra una clamorosa instabilità: nonostante l’alta percentuale di sezioni scrutinate, all’affluire di nuove sezioni il risultato cambia in modo significativo.
Qual è il motivo di questa instabilità e contraddittorietà? Esistono per lo meno tre spunti di riflessione:
1) E’ molto alto il numero di regioni in bilico. Piemonte, Friuli, Lazio, Abruzzo, Calabria e Sicilia sono incerte, a tal punto da fare in modo che, all’affluire di nuove sezioni, più di una regione passi da uno schieramento all’altro, cambiando quindi in modo rilevante la composizione del Senato. Se in passato già solo con il 15% di sezioni era stato possibile anticipare il risultato complessivo, oggi il 50% delle sezioni non sembra ancora sufficiente a delineare la situazione con chiarezza. Ma in realtà c’è un problema più importante.
2) Appaiono cambiate in modo radicale alcune coordinate fondamentali dei comportamenti di voto degli italiani. In particolare l’irrompere di Grillo nella scena politica sembra aver tagliato gli schieramenti in modo completamente trasversale. Dal punto di vista sociale, politico e territoriale, tanto da mandare completamente in crisi anche i modelli di analisi su cui si basano le proiezioni elettorali basate su seggi campione.
3) La crisi del rapporto tra gli italiani e i partiti appare aver toccato un livello critico, in cui anche gli strumenti tradizionali di analisi degli atteggiamenti politici (campioni statistici rappresentativi, interviste, sondaggi) appaiono scarsamente adeguati a cogliere il cambiamento. Si tratta di un punto assolutamente critico, visto che in Italia vengono in realtà impiegate le stesse metodologie utilizzate negli Stati Uniti e nei principali paesi europei, e che in quei casi permettono quasi sempre una previsione piuttosto accurata dei risultati. Perché questi strumenti non sono stati in grado di cogliere il cambiamento? Cosa è successo in profondità all’opinione pubblica?