Autore: Redazione CISE

  • Il simulatore online del ballottaggio di Cuneo

    [cf]JSCuneo[/cf]

    Vi proponiamo qui di simulare il risultato del  ballottaggio a Cuneo. La sfida del capoluogo piemontese si presenta come una delle più incerte: fra i due contendenti la differenza nei voti ottenuti è stata appena superiore ai 5 punti percentuali al primo turno. Certo Borgna potrà vincere se convergeranno su di lui i voti della Lega e del Pdl, ma se così non fosse Garelli potrebbe avere delle chances qualora gli elettori del Movimento cinque stelle decidessero di votare per lui.

    Quale sarà dunque il risultato finale? Per ciascuno dei gruppi di elettori del primo turno, si deve inserire la percentuale di quanti sceglieranno Borgna, Garelli e l’astensione al secondo: la somma per riga deve essere 100.

    I turno Cosa faranno al II turno?
    Candidato Voti verso Borgna verso Garelli verso astensione
    Borgna (Udc, civiche) 10.624
    % % %
    Garelli (CS) 9.012
    % % %
    Sacchetto (Lega Nord) 2.868
    % % %
    Isoardi (M5S) 2.454
    % % %
    Bertone (PDL) 2.208
    % % %
    Altri 2.208
    % % %
    Nuovi elettori,
    che non avevano votato
    al primo turno
    % % %
    PREVISIONE al II turno

  • Il simulatore online del ballottaggio di Palermo

    [cf]JSPalermo[/cf]

    Il risultato del primo turno a Palermo ha sorpreso tutti. In pochi avrebbero immaginato un tale exploit di Orlando, e, allo stesso tempo, una sconfitta di queste proporzioni del centrodestra che dopo aver guidato la città per 10 anni non raggiunge nemmeno il ballottaggio. Come per le altre città al voto domenica e lunedì abbiamo sviluppato anche per Palermo il simulatore dei flussi elettorali. In tal modo è possibile stimare, per ogni categoria di elettori al primo turno, come si comporteranno al secondo. Pensate che gli elettori di Costa e Caronia si asterranno o sosterranno Ferrandelli pur di non far vincere Orlando? E gli elettori di Aricò (Fli-Mpa) convergeranno anch’essi su Ferrandelli optando per una scelta di continuità con l’alleanza che governa la regione (Pd-Mpa-Fli)? E gli elettori del Movimento 5 Stelle cosa faranno?

    Siete liberi di decidere come preferite inserendo i valori ritenuti più probabili nelle rispettive caselle. E’ anche possibile aggiungere nuovi elettori, nell’ipotesi di un recupero di astensionisti del primo turno.

    Attenzione! L’unica regola è che la somma delle percentuali su una stessa riga deve fare 100. Buon divertimento!

    I turno Cosa faranno al II turno?
    Candidato Voti verso Orlando (Idv e altri) verso Ferrandelli (CS) verso astensione
    Orlando (Idv e altri) 105286 % % %
    Ferrandelli (CS) 38498
    % % %
    Costa (CD) 28000 % % %
    Aricò (Mpa, Fli, Api) 19350 % % %
    Caronia (Cantiere popolare e altri) 15968 % % %
    Nuti (M5S) 10910 % % %
    Altri 4037 % % %
    Nuovi elettori,
    che non avevano votato
    al primo turno
    % % %
    PREVISIONE al II turno

  • Il simulatore online del ballottaggio di Genova

    [cf]JSGenova[/cf]

    Genova è, insieme a Palermo, la città più importante al voto nel 2012. Nella storia della Seconda Repubblica si sono susseguite quattro amministrazioni, presiedute da tre diversi sindaci, tutti esponenti del centrosinistra che dunque governa egemone nel capoluogo ligure da due decenni. Nelle ultime due consultazioni, però, la vittoria era arrivata già al primo turno, mentre è dal 1997 che non si assiste ad un ballottaggio. Alla luce del risultato del primo, in cui Doria ha ottenuto il 48,3% dei voti maggioritari per i candidati sindaci, sembra comunque molto probabile che questa egemonia possa continuare.

    In questa sezione vi proponiamo di simulare il risultato del ballottaggio a partire da quello del primo turno. Per ogni categoria di scelta di voto nella prima tornata, dovete ipotizzare come di divideranno gli elettori al secondo turno fra Doria, Musso e astensione: l’unica regola è che la somma delle percentuale inserite in ogni riga deve fare 100!

    I turno Cosa faranno al II turno?
    Candidato Voti verso Doria (CS) verso Musso (LS. Civica) verso astensione
    Doria (CS) 127.477 % % %
    Musso (LS. Civica) 39.589 % % %
    Putti (M5S) 36.579 % % %
    Vinai (CD) 33.468 % % %
    Rixi (Lega Nord) 12.409 % % %
    Altri 14.327 % % %
    Nuovi elettori,
    che non avevano votato
    al primo turno
    % % %
    PREVISIONE al II turno

  • Il simulatore online del ballottaggio di Parma

    Chi vincerà il ballottaggio nel Comune di Parma? Possiamo scoprire i possibili scenari con il simulatore di flussi elettorali del Cise. Si tratta di simulare, per ogni categoria di elettori al primo turno, come si comporterà al secondo turno.

    Pensate che le previsioni saranno rispettate e vincerà il candidato di centrosinistra Bernazzoli, forte del 39,2% del primo turno o lasciate delle chances anche al candidato grillino Pizzarotti che ha sorpreso tutti conquistando il ballottaggio? Come si comporteranno gli elettori di Ubaldi, candidato dell’Udc? E quelli di sinistra radicale che hanno votato la Roberti al primo turno convergeranno su Pizzarotti? E ancora, cosa faranno gli elettori del vecchio centrodestra precipitato in città ad appena 6500 voti (tra Buzzi del Pdl e Zorandi della Lega)? Sceglieranno il male minore o si asterranno in massa?  E’ possibile simulare il comportamento di tutte queste categorie inserendo i valori ritenuti più probabili nelle rispettive caselle. E’ anche possibile aggiungere nuovi elettori, fino ad un massimo di 10000 voti, nell’ipotesi di un recupero di astensionisti del primo turno.

    Infine, per far capire meglio come funziona la simulazione, abbiamo messo dei valori di partenza in ciascuna casella. Tuttavia non si tratta di suggerimenti: possono essere cambiati a piacimento secondo gli scenari ritenuti più plausibili. (rpmnwindiana.com)

    Attenzione! L’unica regola è che la somma delle percentuali su una stessa riga deve fare 100. Buon divertimento!

    I turno Cosa faranno al II turno?
    Candidato Voti verso Bernazzoli (CS) verso Pizzarotti (M5S) verso astensione
    Bernazzoli (CS) 34.433
    % % %
    Pizzarotti (M5S) 17.103
    % % %
    Ubaldi (Udc e civiche) 14.366
    % % %
    Ghiretti (Civica) 8.873
    % % %
    Roberti (Prc e civica) 4.504
    % % %
    Buzzi (Pdl e civica) 4.209
    % % %
    Zorandi (Lega Nord) 2.375
    % % %
    Altri 1.964
    % % %
    Nuovi elettori,
    che non avevano votato
    al primo turno
    % % %
    PREVISIONE al II turno

  • Che ci dicono le elezioni francesi? Se ne discute il 15 maggio alla LUISS

    Che ci dicono le elezioni francesi?
    un evento organizzato dal CISE e dalla LUISS School of Government

    15 Maggio 2012 – ore 14:30
    LUISS – Sala delle Colonne
    Viale Pola 12, Roma

    14:00

    Registrazione partecipanti

    14:30

    Indirizzo di saluto
    Leonardo Morlino, LUISS School Of Government

    Analisi della campagna
    e dei risultati della presidenziale
    Pascal Perrineau, Centre De Recherches Politiques de Sciences Po

    Le destre
    So­fia Ventura, Università Di Bologna – LUISS School of Government

    Le sinistre
    Marc Lazar, LUISS School of Government

    Quali sono le conseguenze delle elezioni francesi per l’Europa?
    Renaud Dehausse, Centre d’ Etudes Européennes de Sciences Po

    Conclusioni
    Leonardo Morlino,LUISS School of Government

    16:15

    Coffee break

    16:30

    Tavola rotonda:  che lezione per l’italia dalle elezioni francesi?

    moderano
    Roberto D’Alimonte, CISE Luiss
    Marc Lazar, Luiss School Of Government

    ne discutono
    Enrico Letta
    Gaetano Quagliariello

     

     

  • Le elezioni si vincono davvero al centro? Un dibattito alla LUISS School of Government

    Le elezioni si vincono davvero al centro? Un dibattito alla LUISS School of Government

    Competizione e spazio politico - Lorenzo De Sio (Il Mulino, 2011)

     

    Le elezioni si vincono davvero al centro?
    Partiti e schieramenti davanti ai dilemmi delle elezioni 2013

    un dibattito a partire dal volume “Competizione e spazio politico” di Lorenzo De Sio (Il Mulino, 2011)

    Partecipano:

    On. Gianni Cuperlo – Partito Democratico
    Prof. Roberto D’Alimonte – LUISS Guido Carli
    Prof. Arturo Parisi – Università di Bologna
    Prof. Paolo Segatti – Università di Milano Statale

    sarà presente l’autore

    Venerdì 11 maggio 2012 – ore 11.00
    Sala riunioni – LUISS School of Government
    Via di Villa Emiliani 14, Roma

  • Il simulatore online del ballottaggio delle presidenziali in Francia

    Chi vincerà la sfida dell’Eliseo? Essendoci in gioco un ballottaggio, non poteva mancare il simulatore di flussi elettorali del CISE. Si tratta di simulare, per ogni categoria di elettori al primo turno, come si comporterà al secondo turno.

    A chi andrà il voto di chi ha sostenuto Marine Le Pen? Si riverserà per intero su Sarkozy, oppure molti si asterranno, e magari alcuni sceglieranno addirittura Hollande? Come si divideranno le scelte di chi ha votato il centrista Bayrou? E gli altri candidati della “gauche” (il “frontista” Mélenchon, l’ex magistrato ecologista Eva Joly, e i due di estrema sinistra)? I loro elettori si “tureranno il naso” in funzione anti-Sarkozy, o resteranno a casa? E gli elettori degli altri candidati?

    Puoi simulare il comportamento di tutte queste categorie, inserendo i valori che ritieni più probabili nelle rispettive caselle.

    In più (diversamente da altri simulatori online, ad esempio quello di Le Monde) hai anche la possibilità di aggiungere nuovi elettori, nell’ipotesi che l’affluenza possa addirittura aumentare rispetto al primo turno.
    Non si tratta di un’ipotesi peregrina. Dal 1974 l’affluenza al secondo turno è sempre stata maggiore rispetto al primo: nel 2002 (Chirac contro Le Pen) addirittura di oltre tre milioni di voti.
    In questo caso devi specificare quanti nuovi elettori ti aspetti (al massimo 2 milioni), e poi decidere come si divideranno tra i due candidati. Il limite di 2 milioni corrisponde a un’ipotesi generosa (la media geometrica dal 1974 in poi è di un aumento di circa 1 milione).

    Infine, per far capire meglio come funziona la simulazione, abbiamo messo dei valori di partenza in ciascuna casella. Tuttavia non si tratta di suggerimenti: cambiali a piacimento secondo gli scenari che ritieni più plausibili.

    Attenzione! L’unica regola è che la somma delle percentuali su una stessa riga deve fare 100. Buon divertimento!

    I turno Cosa faranno al II turno?
    Candidato Voti verso Hollande verso Sarkozy verso astensione
    Hollande 10.273.480 % % %
    Sarkozy 9.754.316 % % %
    Le Pen 6.421.802 % % %
    Sinistra (Mélenchon, Joly) 4.813.470 % % %
    Centro (Bayrou) 3.275.395 % % %
    Estrema sinistra (Poutou, Arthaud) 613.743 % % %
    Altri (Dupont-Aignan, Cheminade) 733.595 % % %
    Nuovi elettori,
    che non avevano votato
    al primo turno
    % % %
    PREVISIONE al II turno

  • Si vota anche a Carrara, come correttamente riportato dal Cise

    E’ doverosa una precisazione su quanto scritto dal quotidiano “Italia Oggi” in un recente articolo dal titolo “Secondo il Sole si vota a Carrara dove invece non si vota neanche per idea”,  il cui occhiello recitava “Il quotidiano confindustriale si fida troppo del Cise”.

    Anzitutto, a Carrara il 6 e 7 maggio si voterà, come chiunque può verificare; di conseguenza il Cise ha riportato un’informazione corretta. E’ invece il titolo del suddetto articolo a essere errato.

    Riguardo invece al contenuto dell’articolo, si critica che Carrara sia stata inclusa tra i comuni capoluogo, argomentando che il capoluogo amministrativo di quella provincia è in realtà Massa. Da parte nostra, si tratta di una precisa scelta analitica: il criterio seguito per selezionare i comuni “capoluogo” è che il nome del comune in questione compaia nella denominazione ufficiale della provincia (testimonianza dell’importanza provinciale del centro; criterio che in alcune nuove province ha portato all’indicazione di capoluoghi congiunti) e che si tratti di comuni superiori ai 15.000 abitanti, con ciò che ne consegue dal punto di vista della normativa elettorale. (harveymaria.com)

  • Quali misure nel futuro del governo Monti? In primis i tagli ai costi della macchina statale

    Nel sondaggio Cise Economia 2012 (1500 interviste telefoniche condotte tra il 5 e il 12 aprile) abbiamo rilevato non soltanto il giudizio retrospettivo sull’attività svolta finora dal governo, ma anche alcune opinioni degli intervistati sulle prospettive e priorità future del governo.
    Punto di partenza è una domanda che rileva l’opinione degli intervistati circa la possibilità che l’esperienza del governo Monti possa ripetersi dopo le prossime elezioni politiche. La maggioranza degli intervistati (pari al 56,5%) pensa che si tratterebbe di un fatto negativo, come si può vedere dalla figura. Inoltre, la percentuale di coloro che ritengono molto negativa tale eventualità è pari al 25,2%, mentre coloro che lo riterrebbero un fatto molto positivo sono solo l’8,3%.

    In definitiva, la possibilità che in futuro ci possa essere un governo Monti bis non sembra trovare il gradimento della maggioranza dei nostri intervistati. Se si effettua l’incrocio con la domanda che rileva la collocazione socio-professionale dell’intervistato, si nota come questo dato sia riscontrabile più o meno in tutte le categorie, con l’eccezione dei pensionati dove i giudizi positivi e quelli negativi praticamente si equivalgono.

    A questo punto, una volta analizzato il giudizio sul futuro del governo Monti oltre il 2013, passiamo a vedere quali dovrebbero essere, secondo i nostri intervistati, le prossime mosse del governo per affrontare la crisi economica. Alla domanda su quale possa essere l’iniziativa più importante del governo per rilanciare la crescita economica, il taglio della spesa pubblica e la lotta all’evasione fiscale sono le misure più gettonate dagli intervistati: circa il 28% del campione, infatti, indica tali misure come quelle più adatte a rilanciare la crescita. Al terzo posto si posiziona la riforma della giustizia, indicata dal 14,6%.

    Se si effettua l’incrocio con la domanda che rileva l’auto-collocazione politica dell’intervistato, si nota però come i risultati siano diversi a seconda delle opinioni politiche. Tra coloro che si collocano sulla sinistra e sul centrosinistra, la lotta all’evasione rappresenta di gran lunga la priorità con il 31,9%, molto più del taglio della spesa che si attesta al 19%. Tra gli elettori di destra e di centrodestra il rapporto invece si inverte: coloro che indicano il taglio della spesa sono il 33%, mentre coloro che indicano la lotta all’evasione sono il 24%.

    Per capire che cosa si intenda con “taglio della spesa”, bisogna guardare alle risposte ad un’altra domanda del sondaggio Cise, quella che riguarda la spending review. Per la precisione abbiamo chiesto quali sono i settori su cui si deve operare tagli e risparmi. Il 33,2% ha risposto che si deve risparmiare sulle spese per il funzionamento dello Stato e il 26,7% ha indicato le spese militari.

    In altre parole il taglio della spesa vuole essere non un taglio dei servizi (pensioni e sanità), bensì un taglio alle inefficienze dello Stato. Anche in questo caso i risultati sono differenziati in base all’auto-collocazione politica. Tra gli intervistati di sinistra e di centrosinistra il 40,31% considera le spese militari come il settore dove tagliare e risparmiare di più, seguito dalle spese per il funzionamento dello Stato (27,8%). Tra gli intervistati di centro, invece, coloro che indicano le spese militari calano al 22,4%, scendendo poi al 18% tra gli intervistati di centrodestra e destra. Al contrario coloro che indicano le spese per il funzionamento dello Stato salgono al 31,3% tra gli intervistati di centrodestra e destra e al 37,8% tra gli intervistati di centro.

    Nel sondaggio Cise è presente anche una domanda concernente la questione delle tasse. In particolare abbiamo chiesto quali sono le imposte che andrebbero ridotte per prime. Poco più di un terzo degli intervistati (34,4%) dice che andrebbero ridotte le imposte sulle famiglie (Irpef). Subito dopo vengono indicate le tasse sulla casa e i contributi Inps, con il 23,5% e il 20% rispettivamente.

    Quando si considera l’incrocio con l’auto-collocazione politica, questo dato viene sostanzialmente confermato anche se la tassa sulla casa tra gli elettori di destra e centrodestra quasi eguaglia l’Irpef, mentre tra i non collocati addirittura la supera (il 35% indica l’Ici e il 28,6% l’Irpef).

    Infine il sondaggio Cise ha affrontato anche la spinosa questione della riforma del mercato del lavoro che è stata al centro del dibattito pubblico per alcune settimane. Per ciò che concerne l’obiettivo principale dichiarato dal governo, ossia ridurre la disparità fra diverse categorie di lavoratori dando più tutele ai precari e meno protezioni a chi ha un contratto a tempo indeterminato, il campione è sostanzialmente spaccato a metà: il 49,1% si dichiara d’accordo con l’impostazione del governo, mentre il 50,9% si dichiara in disaccordo.

    Questo dato è più o meno omogeneo tra le diverse categorie socio-professionali, con alcune eccezioni: tra le casalinghe e tra gli operai i giudizi negativi sono più marcati (tra gli operai il 54,2% si dichiara in disaccordo e tra le casalinghe i giudizi negativi sono pari al 58%), mentre tra i lavoratori autonomi prevalgono i giudizi positivi (56,5%).

    Anche la zona geografica di residenza sembra essere correlata ad atteggiamenti differenziati: nel Nord-ovest il 55,5% si dichiara d’accordo con l’impostazione del governo, mentre al Sud il rapporto si inverte completamente, ossia il 55,3% si dichiara in disaccordo. Nel Nord-est e nella Zona Rossa invece il campione è più o meno spaccato a metà, ricalcando il dato nazionale.

    Se si scende più nel dettaglio, chiedendo quale sia l’opinione circa la nuova formulazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, si vede come per il 39,4% del campione la soluzione adottata dal governo sia sbilanciata a favore delle imprese, mentre il 36% pensa che sia una soluzione equa. Infine il 24,6% pensa che sia sbilanciata a favore delle imprese: ci sono quindi 14,8 punti percentuali di differenza tra chi pensa che sia sbilanciata a favore delle imprese e chi pensa che sia sbilanciata a favore dei lavoratori.

    In altre parole, se appare sbilanciata, la percezione è che lo sia a favore delle imprese. Tale percezione non sembra risentire troppo delle opinioni politiche dell’intervistato e lo stesso avviene se si considera la zona geografica di residenza, con l’eccezione del Nord-ovest: in questa zona del paese la maggioranza relativa degli intervistati (il 44,2%) pensa che la riforma sia equa, mentre ci sono solo cinque punti di differenza tra chi pensa che sia troppo sbilanciata a favore delle imprese (il 30%) e chi pensa che sia troppo sbilanciata a favore dei lavoratori (il 25,8%).

    Se infine si effettua l’incrocio con la collocazione socio-professionale degli intervistati, si rilevano in alcune categorie delle differenze rispetto al dato generale. In particolare coloro che reputano equa la riforma sono la maggioranza assoluta tra i lavoratori autonomi (il 50,1%) e la maggioranza relativa tra gli studenti (il 45,9%). I pensionati invece sono la categoria dove le risposte sono più equamente distribuite, presentando quindi un orientamento meno chiaro: il 30,4% pensa che la riforma sia troppo sbilanciata a favore dei lavoratori, il 34,7% ritiene che sia equa e il 34,8% pensa che sia troppo sbilanciata a favore delle imprese.

  • Political awareness, corruption perceptions and democratic accountability in Latin America

    Segnalazione bibliografica.

    Autore: Jason Ross Arnold

    Acta Politica 47, 67-90 (January 2012)

    Abstract

    Social scientists have demonstrated how transparency and democratic accountability can help control political corruption. Whereas this research has had much to say about how an open media environment produces constraints on politicians, the problem of how a politically ignorant public can enforce accountability has received much less attention. In this article, I argue that effective citizen monitoring of government officials depends on accurate corruption perceptions, which depends on the degree to which citizens are politically informed. An analysis of 10 Latin American countries with varied levels of corruption shows that better informed individuals have more accurate perceptions, even if, like their less informed neighbors, they still tend to underestimate the amount of corruption in their societies. The importance of citizen political awareness in the analysis strongly suggests that policy recommendations targeting corruption control feature tools that increase civic engagement along with those that increase government transparency and press freedoms.

    Full Text: https://www.palgrave-journals.com/ap/journal/v47/n1/full/ap201121a.html