Autore: Redazione CISE

  • Le intenzioni di voto

    NOTA: Non vengono riportati i dati dei partiti con un valore rilevato inferiore all’errore statistico di campionamento.

    Il centrosinistra (Pd+Sel+Idv) si conferma avanti: lo sceglie oggi il 44,1% degli italiani contro il 41,2% che sceglie la coalizione di centrodestra (Pdl+Lega). Il Pdl resta comunque il primo partito. Il buon risultato del centrosinistra si deve alla crescita o alla tenuta di Sel (quarto partito) e dell’Idv. Il terzo polo cresce al 14,7% (più della somma dei partiti che lo compongono) configurandosi come ago della bilancia in Senato per la formazione di qualsiasi governo. Infine il nodo alleanze: il 40% dell’elettorato Pd abbandonerebbe Bersani se si alleasse con il Terzo Polo escludendo la sinistra.

    (Osservatorio Politico CISE – aprile 2011)

  • I referendum


    L’indagine dell’Osservatorio Politico di aprile 2011 ha incluse alcune domande relative ai temi oggetti del referendum del 12 giugno, nonché una domanda relativa all’intenzione di partecipare al referendum.

    I temi collegati ai quesiti referendari

    Come mostrato dal grafico, circa l’82% degli intervistati è essenzialmente contrario alla costruzione di nuove centrali nucleari, di cui circa il 70% è fortemente contrario. Alla domanda hanno risposto 1470 intervistati su 1505.

    La situazione è molto simile per la questione dell’ingresso dei privati nell’acqua pubblica. Alla domanda hanno risposto 1454 intervistati su 1505.

    La questione del legittimo impedimento appare meno sbilanciata, ma in ogni caso una larghissima maggioranza del campione appare contraria. Alla domanda hanno risposto 1425 intervistati su 1505.

    (Osservatorio Politico CISE – aprile 2011)

  • Il lavoro come problema principale

    Qual è il problema più importante?

    Dai dati dell’indagine emerge come il problema del lavoro sia di gran lunga quello percepito come più importante dagli intervistati.

    Percezione di insicurezza lavorativa

    Il dato appare particolarmente leggibile soprattutto alla luce di alcune domande che intendevano rilevare la percezione di insicurezza lavorativa:


    I dati mostrano come fenomeni di più o meno grave insicurezza lavorativa arrivino a riguardare più o meno un terzo dell’intero campione intervistato. Una situazione molto simile si verifica per la ricerca infruttuosa di un lavoro:


    L’ampiezza della quota del campione che dichiara di aver vissuto situazioni di più o meno grave insicurezza lavorativa rende quindi meno sorprendente la quota così alta di intervistati che riporta il problema del lavoro come problema più importante.

    La competenza delle coalizioni

    Agli intervistati veniva poi chiesto un giudizio su quale di due ipotetiche coalizioni di centrosinistra e centrodestra fosse più capace di affrontare il problema menzionato. La figura che segue riporta il giudizio degli intervistati che avevano menzionato i tre principali problemi.

    Il grafico mostra come gli intervistati che hanno menzionato il lavoro come problema più importante (circa la metà del campione) considerino una coalizione di centrosinistra più capace di affrontare il problema, rispetto a una di centrodestra.

    La tendenza si inverte nettamente tra chi ha menzionato lo sviluppo economico e – ancora di più – l’immigrazione come problemi più importanti: su questi due temi gli intervistati che li ritengono i più importanti indicano il centrodestra come coalizione più capace.

    A fianco di una quota di intervistati che ritiene entrambe le coalizioni altrettanto capaci, va infine evidenziata la quota molto rilevante di intervistati che ritiene che nessuna di queste due coalizioni sia davvero in grado di affrontare il problema. Per tutti e tre i problemi si tratta della categoria più numerosa.

    (Osservatorio Politico CISE – aprile 2011)

  • The Electoral Sweet Spot: Low-Magnitude Proportional Electoral Systems

    Segnalazione bibliografica.

    American Journal of Political Science (April 2011), Vol. 55, N. 2, pp. 383-397

    Autori: John M. Carey, Simon Hix

    Abstract:

    Can electoral rules be designed to achieve political ideals such as accurate representation of voter preferences and accountable governments? The academic literature commonly divides electoral systems into two types, majoritarian and proportional, and implies a straightforward trade-off by which having more of an ideal that a majoritarian system provides means giving up an equal measure of what proportional representation (PR) delivers. We posit that these trade-offs are better characterized as nonlinear and that one can gain most of the advantages attributed to PR, while sacrificing less of those attributed to majoritarian elections, by maintaining district magnitudes in the low to moderate range. We test this intuition against data from 609 elections in 81 countries between 1945 and 2006. Electoral systems that use low-magnitude multimember districts produce disproportionality indices almost on par with those of pure PR systems while limiting party system fragmentation and producing simpler government coalitions.

    Full text: https://www.ingentaconnect.com/content/bpl/ajps/2011/00000055/00000002/art00013

  • Campaign Persuasion and Nascent Partisanship in Mexico’s New Democracy

    Segnalazione bibliografica.

    American Journal of Political Science (April 2011), Vol. 55, N. 2, pp. 398-416

    Autore: Kenneyh F. Green

    Abstract:

    Despite ample evidence of preelection volatility in vote intentions in new democracies, scholars of comparative politics remain skeptical that campaigns affect election outcomes. Research on the United States provides a theoretical rationale for campaign effects, but shows little of it in practice in presidential elections because candidates’ media investments are about equal and voters’ accumulated political knowledge and partisan attachments make them resistant to persuasive messages. I vary these parameters by examining a new democracy where voters’ weaker partisan attachments and lower levels of political information magnify the effects of candidates’ asymmetric media investments to create large persuasion effects. The findings have implications for the generalizability of campaign effects theory to new democracies, the development of mass partisanship, candidate advertising strategies, and the specific outcome of Mexico’s hotly contested 2006 presidential election. (https://aaluminum.com/) Data come primarily from the Mexico 2006 Panel Study.

    Full text: https://www.ingentaconnect.com/content/bpl/ajps/2011/00000055/00000002/art00014

     

  • Civic Education, Political Discussion, and the Social Transmission of Democratic Knowledge and Values in a New Democracy: Kenya 2002

    Segnalazione bibliografica.

    American Journal of Political Science (April 2011), Vol. 55, N. 2, pp. 417-435

    Autori: Steven E. Finkel, Amy Erica Smith

    Abstract:

    How does civic education affect the development of democratic political culture in new democracies? Using a unique three-wave panel data set from Kenya spanning the transitional democratic election of 2002, we posit a two-step process of the social transmission of democratic knowledge, norms, and values. Civic education first affected the knowledge, values, and participatory inclinations of individuals directly exposed to the Kenyan National Civic Education Programme (NCEP). These individuals became opinion leaders, communicating these new orientations to others within their social networks. Individuals who discussed others’ civic education experiences then showed significant growth in democratic knowledge and values, in many instances more than individuals with direct exposure to the program. We find further evidence of a “compensation effect,” such that the impact of civic education and post-civic education discussion was greater among Kenyans with less education and with lower levels of social integration.

    Full text: https://www.ingentaconnect.com/content/bpl/ajps/2011/00000055/00000002/art00015?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

  • When do parties emphasise extreme positions? How strategic incentives for policy differentiation influence issue importance

    Segnalazione bibliografica.

    European Journal of Political Research, online version

    Autore: Markus Wagner

    Abstract

    Parties have an incentive to take up extreme positions in order to achieve policy differentiation and issue ownership, and it would make sense for a party to stress these positions as well. These incentives are not the same for all issues and all parties but may be modified by other strategic conditions: party size, party system size, positional distinctiveness and systemic salience. Using manifesto-based measures of salience and expert assessments of party positions, the findings in this article are that parties emphasise extreme positions if, first, they are relatively small in terms of vote share; second, the extreme position is distinctive from those of other parties; and third, other parties fail to emphasise the issue. These findings have consequences for our understanding of party strategies, party competition and the radicalisation of political debates.

    Full text: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1475-6765.2011.01989.x/abstract