Autore: Lorenzo De Sio

  • I flussi di voto nel ballottaggio di Milano: una forte polarizzazione politica

    di Lorenzo De Sio

    Pochi giorni fa su questo sito avevamo messo a disposizione un simulatore del ballottaggio di Milano, dove c’era la possibilità di fare le proprie ipotesi sul comportamento dei vari elettorati, e calcolare il risultato conseguente.

    Dopo i risultati “di pietra”, a questo punto c’è la possibilità di effettuare una stima dei flussi effettivi di voto, basandosi sui risultati di ciascuna delle oltre 1200 sezioni elettorali di Milano, forniti con grande tempestività dal sito web del Comune di Milano.

    I risultati delle stime si basano sul cosiddetto Modello di Goodman, applicato separatamente alle sezioni appartenenti a diverse aree (sono escluse le sezioni “speciali” come quelle ospedaliere), e poi con un’aggregazione finale sull’intera città. Le aree considerate in questo caso sono stati i collegi della Camera del 2001, per evitare alcune aggregazioni in grado di produrre problemi nelle stime.

    In ogni caso quelle presentate sono delle stime orientative, affette da un significativo margine d’errore. In generale si può dire che le stime relative ai candidati con più voti sono in genere più affidabili rispetto a quelle sui candidati minori.

    I risultati sono presentati nella tabella che segue (alcuni totali di riga non fanno 100 per effetto degli arrotondamenti).

    I turno Cosa hanno fatto al II turno?
    Candidato Voti verso Moratti verso Pisapia verso il non voto
    Moratti 273.542 93% 7% 0%
    Pisapia 315.999 4% 96% 0%
    Palmeri (Udc – Nuovo Polo) 36.502 55% 34% 10%
    Calise (Movimento 5 Stelle) 21.251 13% 60% 27%
    Altri 10.393 49% 40% 12%
    Non voto (astenuti e non validi) 338.713 0% 3% 96%
    Risultato al II turno 297.874 365.657 332.869
    L’interpretazione complessiva mostra in sostanza l’assenza di grandi cambiamenti rispetto al vantaggio di Pisapia al primo turno. Tuttavia i dati mostrano una maggior capacità di mobilitazione di Pisapia rispetto alla Moratti. Vediamo perché.
    In primo luogo, in termini di fedeltà del proprio elettorato: chi aveva votato Moratti al primo turno conferma questa scelta nel 93% dei casi (il restante 7% va verso Pisapia), mentre questa quota sale al 96% per Pisapia (solo 4% di passaggi a Moratti; per nessuno dei due candidati vengono stimate defezioni significative verso l’astensione).
    In secondo luogo, in termini di capacità di mobilitare elettori che non avevano votato al primo turno: mentre questo fenomeno viene stimato quasi assente per la Moratti, circa il 3% di questi non-votanti del primo turno avrebbe votato Pisapia, con un impatto stimabile in più di 10.000 elettori.
    Veniamo a questo punto agli elettori che al primo turno avevano votato i terzi candidati. Da questo punto di vista, si notano movimenti ben leggibili in termini di allineamento sinistra-destra dei due candidati. Da un lato gli elettori che al primo turno avevano scelto Palmeri sembrano confermare una maggior vicinanza al centrodestra rispetto al centrosinistra: hanno poi scelto al 55% la Moratti, al 34% Pisapia, e un 10% di loro si è astenuto. Viceversa, il voto di chi al primo turno aveva scelto il grillino Calise sembra mostrare come gli elettori di Grillo non corrispondano all’identikit di elettori contrari a tutti i partiti, che non distinguono tra candidati e schieramenti. Anzitutto in termini di partecipazione: solo poco più di un quarto (27%) degli elettori del Movimento 5 Stelle si è astenuto al secondo turno. E coloro che hanno votato hanno nettamente privilegiato Pisapia (60%) rispetto alla Moratti (13%). Infine, anche il comportamento di coloro che avevano scelte altre liste sembra leggibile sull’asse sinistra-destra: il 49% di questi elettori ha scelto la Moratti contro un 40% per Pisapia e un 12% di astenuti; un dato abbastanza coerente col fatto che la maggior parte di queste liste appartiene a un’area complessivamente di centrodestra.
    In sintesi, il passaggio tra primo e secondo turno a Milano mostra abbastanza chiaramente il livello di polarizzazione della campagna: alta mobilitazione (affluenza praticamente uguale al primo turno); altissimi tassi di fedeltà dei due candidati (Pisapia leggermente più della Moratti); voto ai terzi candidati che sembra seguire chiaramente un orientamento sull’asse sinistra-destra. Abbastanza per dire che quello di Milano sembra, più che un’elezione amministrativa in cui pesano i candidati, in chiave non- o post-ideologica, un risultato dalle chiare ed importanti caratteristiche politiche.
  • I flussi di voto nel ballottaggio di Napoli: De Magistris prende voti a tutti, anche a Lettieri

    di Lorenzo De Sio

    Pochi giorni fa su questo sito avevamo messo a disposizione un simulatore del ballottaggio di Napoli, dove c’era la possibilità di fare le proprie ipotesi sul comportamento dei vari elettorati, e calcolare il risultato conseguente.

    Dopo la vittoria di De Magistris nel risultato “di pietra”, a questo punto abbiamo effettuato una stima dei flussi effettivi di voto, basandoci sui risultati di ciascuna delle quasi 900 sezioni elettorali di Napoli, forniti con grande tempestività dal sito web del Comune di Napoli.

    I risultati delle stime si basano sul cosiddetto Modello di Goodman, applicato separatamente alle sezioni appartenenti alle diverse municipalità (sono escluse le sezioni “speciali” come quelle ospedaliere), e poi con un’aggregazione finale sull’intera città.

    Si tratta comunque di stime orientative, affette da un significativo margine d’errore. In generale si può dire che le stime relative ai candidati con più voti sono in genere più affidabili rispetto a quelle sui candidati minori. In ogni caso, mentre i singoli coefficienti possono variare, la lettura complessiva delle tendenze della tabella appare abbastanza stabile.

    I risultati sono presentati nella tabella che segue.

    I turno Cosa hanno fatto al II turno? Totale
    Candidato Voti verso Lettieri verso De Magistris verso il non voto
    (astenuti
    e non validi)
    Lettieri 179.575 55% 22% 23% 100%
    De Magistris 128.303 9% 91% 0% 100%
    Morcone (Pd-Sel-altri) 89.280 7% 81% 13% 100%
    Pasquino (Udc-Fli-Api) 45.449 36% 45% 19% 100%
    Altri 23.567 14% 75% 11% 100%
    Non voto (astenuti e non validi) 346.276 1% 0% 99% 100%
    Risultato al II turno 140.203 264.730 407.517

    I dati mostrano una notevole differenza di comportamento tra gli elettori di De Magistris e Lettieri. Mentre per chi aveva scelto il nuovo sindaco già al primo turno viene stimato un altissimo tasso di fedeltà (91%), accompagnato da alcune defezioni verso Lettieri (9%) ma da praticamente nessuna defezione significativa verso l’astensione, per Lettieri viene stimato un tasso di fedeltà molto basso (55%), con forti defezioni verso l’astensione (23%) e addirittura verso il proprio avversario (22%).

    Un dato eclatante, che tuttavia trova in parte conferma anche nei pattern stimati per gli altri candidati. La notevole forza di De Magistris si riscontra infatti anzitutto, e in modo tutto sommato prevedibile, tra chi aveva votato Morcone, che al secondo turno, scontando una defezione dell’8% verso Lettieri e del 13% verso l’astensione, all’81% si è riversato su De Magistris. Ma una maggior forza di attrazione di quest’ultimo viene stimata anche tra chi aveva votato il candidato del Terzo Polo Pasquino (45% verso De Magistris, 36 verso Lettieri e 19 verso l’astensione), e tra chi aveva votato altri candidati (75% verso De Magistris, 14 verso Lettieri, 11 verso l’astensione). Infine, non viene praticamente stimata nessuna mobilitazione aggiuntiva rispetto al primo turno: tutti coloro che si erano astenuti in quell’occasione sembrano averlo fatto anche nel turno di ballottaggio.

    Nelle tabelle che seguono, ecco inoltre le stime separate per ciascuna municipalità. Può essere utile leggerle insieme all’analisi del voto per municipalità.

    1: Chiaia – Posillipo – San Ferdinando
    verso Lettieri verso De Magistris verso il non voto Totale
    Lettieri 66% 29% 5% 100%
    De Magistris 11% 89% 0% 100%
    Morcone 15% 60% 24% 100%
    Pasquino 41% 59% 0% 100%
    Altri 7% 60% 33% 100%
    Non voto 0% 0% 100% 100%
    Nota: 76 sezioni analizzate – VR=6,6
    2: Avvocata – Montecalvario – S.Giuseppe – Porto – Mercato – Pendino
    verso Lettieri verso De Magistris verso il non voto Totale
    Lettieri 57% 18% 25% 100%
    De Magistris 8% 92% 0% 100%
    Morcone 4% 81% 14% 100%
    Pasquino 37% 62% 1% 100%
    Altri 22% 78% 0% 100%
    Non voto 1% 0% 99% 100%
    Nota: 84 sezioni analizzate – VR=4,4
    3: Stella – S.Carlo all’Arena
    verso Lettieri verso De Magistris verso il non voto Totale
    Lettieri 59% 17% 25% 100%
    De Magistris 16% 84% 0% 100%
    Morcone 3% 93% 5% 100%
    Pasquino 20% 50% 30% 100%
    Altri 0% 88% 12% 100%
    Non voto 0% 0% 100% 100%
    Nota: 91 sezioni analizzate – VR=3,7
    4: S.Lorenzo – Vicaria – Poggioreale
    verso Lettieri verso De Magistris verso il non voto Totale
    Lettieri 57% 26% 17% 100%
    De Magistris 7% 93% 0% 100%
    Morcone 26% 72% 1% 100%
    Pasquino 0% 33% 67% 100%
    Altri 14% 46% 41% 100%
    Non voto 0% 0% 100% 100%
    Nota: 84 sezioni analizzate – VR=3,9
    5: Arenella – Vomero
    verso Lettieri verso De Magistris verso il non voto Totale
    Lettieri 71% 18% 11% 100%
    De Magistris 0% 100% 0% 100%
    Morcone 3% 97% 0% 100%
    Pasquino 47% 42% 11% 100%
    Altri 27% 73% 0% 100%
    Non voto 0% 1% 99% 100%
    Nota: 109 sezioni analizzate – VR=3,0
    6: Barra – Ponticelli – S.Giovanni a Teduccio
    verso Lettieri verso De Magistris verso il non voto Totale
    Lettieri 51% 0% 49% 100%
    De Magistris 4% 96% 0% 100%
    Morcone 5% 85% 10% 100%
    Pasquino 30% 55% 15% 100%
    Altri 7% 93% 0% 100%
    Non voto 0% 0% 100% 100%
    Nota: 96 sezioni analizzate – VR=5,1
    7: Miano – S.Pietro a Patierno – Secondigliano
    verso Lettieri verso De Magistris verso il non voto Totale
    Lettieri 37% 34% 29% 100%
    De Magistris 25% 75% 0% 100%
    Morcone 16% 62% 22% 100%
    Pasquino 33% 29% 37% 100%
    Altri 47% 53% 0% 100%
    Non voto 0% 0% 100% 100%
    Nota: 73 sezioni analizzate – VR=3,8
    8: Chiaiano – Piscinola Marianella – Scampia
    verso Lettieri verso De Magistris verso il non voto Totale
    Lettieri 52% 26% 22% 100%
    De Magistris 9% 91% 0% 100%
    Morcone 0% 67% 32% 100%
    Pasquino 38% 31% 31% 100%
    Altri 19% 62% 19% 100%
    Non voto 0% 0% 100% 100%
    Nota: 74 sezioni analizzate – VR=4,5
    9: Pianura – Soccavo
    verso Lettieri verso De Magistris verso il non voto Totale
    Lettieri 42% 31% 27% 100%
    De Magistris 15% 85% 0% 100%
    Morcone 4% 68% 29% 100%
    Pasquino 60% 40% 0% 100%
    Altri 0% 93% 7% 100%
    Non voto 6% 0% 94% 100%
    Nota: 86 sezioni analizzate – VR=6,0
    10: Bagnoli – Fuorigrotta
    verso Lettieri verso De Magistris verso il non voto Totale
    Lettieri 58% 22% 20% 100%
    De Magistris 7% 93% 0% 100%
    Morcone 0% 97% 3% 100%
    Pasquino 44% 52% 4% 100%
    Altri 6% 94% 0% 100%
    Non voto 0% 0% 100% 100%
    Nota: 93 sezioni analizzate – VR=5,4
  • Competizione e spazio politico. Le elezioni si vincono davvero al centro?

    De Sio, L. (2011). Competizione e spazio politico. Le elezioni si vincono davvero al centro? Bologna: Il Mulino.

    Il modello prevalente per spiegare i comportamenti degli elettori e le scelte dei partiti si basa sul cosiddetto “teorema dell’elettore mediano”, secondo cui i partiti, per vincere le elezioni, devono spostarsi progressivamente verso il centro, fino a diventare indistinguibili l’uno dall’altro. Ma questo modello non funziona. Se funzionasse, dovrebbe vincere sempre chi si trova al centro dello spazio politico, mentre sappiamo che possono avere successo candidati fortemente sfavoriti dalla loro “collocazione spaziale”, ovvero lontani dal punto mediano. Determinante a questo proposito è il grado di interesse per la politica: gli elettori meno coinvolti sono maggiormente capaci di esprimere un voto svincolato dall’orientamento politico. Questo interessante modello alternativo, che spiega risultati altrimenti incomprensibili, viene testato sulla base di dati di sondaggi relativi a venti consultazioni elettorali in Italia, in Francia e negli Stati Uniti nell’arco degli ultimi trent’anni.

  • Oltre il modello di Goodman. La stima dei flussi elettorali in base a dati aggregati

    De Sio, L. (2009). Oltre il modello di Goodman. La stima dei flussi elettorali in base a dati aggregati. Polena, 9–35.

    In questo articolo viene proposto una metodologia di analisi dei flussi elettorali, basati su analisi di dati aggregati.

  • Elettori in movimento. Nuove tecniche di inferenza ecologica per lo studio dei flussi elettorali

    De Sio, L. (2008). Elettori in movimento. Nuove tecniche di inferenza ecologica per lo studio dei flussi elettorali. Firenze: Polistampa.

    Lo studio degli elettori in movimento, ovvero di chi cambia scelta di voto tra due elezioni, è un tema fondamentale della scienza politica. Si tratta di un tema di grande attualità in particolare alla luce della ristrutturazione del sistema partitico italiano, e per almeno due motivi. Da un lato per lo studio della risposta degli elettori alla nuova offerta partitica; dall’altro perché la dinamica della competizione bipolare rende gli elettori in movimento la categoria che di fatto può decidere le elezioni. In questo volume viene quindi affrontato il tema dello studio dei flussi elettorali in base a dati aggregati. Dopo una ricostruzione delle origini delle tecniche di stima, e della storia di queste analisi in Italia, il volume prende in esame la recente proposta innovativa dell’approccio EI (Ecological Inference) e la riformula in termini generali perché possa essere utilizzata anche nell’analisi di sistemi multipartitici come quello italiano. Il risultato è una nuova tecnica per la stima dei flussi elettorali, e quindi per la ricostruzione dei comportamenti di voto degli elettori in movimento. Questa tecnica viene infine applicata a un caso concreto: il voto differenziato tra maggioritario e proporzionale nelle elezioni politiche del 2001. Si tratta di un’analisi che rivela comportamenti inediti e dalla interessante distribuzione geografica; un’analisi in grado di rivelare già nel 2001 alcune delle dinamiche della successiva evoluzione del sistema partitico italiano.

  • Il secondo motore del cambiamento: i flussi di voto

    De Sio, L. (2008). Il secondo motore del cambiamento: i flussi di voto. In Itanes (Ed.), Il ritorno di Berlusconi. Le elezioni politiche 2008 (pp. 57–70). Bologna: Il Mulino.

    Bastano tre dati a dirci che le ultime elezioni politiche rappresentano una svolta rispetto alle precedenti. Primo: nel 2006 sono entrati alla Camera gli eletti di 15 liste, nel 2008 quelli di 9 liste. Secondo: nel 2006 sedevano in Parlamento 72 deputati di Rifondazione comunista, Comunisti italiani e Verdi; oggi non ce n’è nessuno, come non c’è nessun eletto in partiti che si richiamino alla tradizione socialista. Terzo: nel 2006 le due aree politiche che si sono date battaglia con alterne vicende dal 1996 in poi erano alla pari quanto a voti validi, nel 2008 c’è stato un divario di oltre 4 milioni di voti.

    Dopo un simile sconvolgimento, grande è la confusione sotto il cielo, soprattutto – naturalmente – sotto quello degli sconfitti. Per capire meglio ciò che è avvenuto questo volume affronta, sulla base di una vasta indagine campionaria condotta subito dopo il voto, una serie di quesiti decisivi: che ruolo hanno avuto delusione e astensionismo? Quali sono stati i flussi dello spostamento a destra? Chi è stato premiato dall’appello al “voto utile”? In che modo ha pesato la questione cattolica? E il problema dell’insicurezza? Quanto hanno contato Silvio e Walter? Si è trattato solo di un referendum sul governo Prodi?

  • Are Less-Involved Voters the Key to Win Elections?

    De Sio, L. (2008). Are Less-Involved Voters the Key to Win Elections? Comparative Political Studies, 41(2), 217–241.

    The literature highlights how different individual levels of political interest and knowledge matter for political attitudes and behavior. A logical-quantitative voting model is thus proposed for a two-party system, based on voters’ left–right ideological positions and their degree of political involvement. The model hypothesizes that although more involved voters generally behave in accordance with their ideological orientation, those who are less involved do not. Moreover, the latter tend to be more undecided and therefore likely to be more strongly influenced by campaign activities. This model is then applied to survey data regarding the 2001 Italian general elections. Results confirm the hypotheses and show that the most competitive area is ideologically a narrow centrist area for very involved citizens, becoming wider as the level of involvement decreases. Separate analyses are carried out for different geopolitical areas of the country, with results fitting the political history of these areas.

  • Il rapporto tra gli italiani e i partiti: declino o transizione?

    De Sio, L. (2007). Il rapporto tra gli italiani e i partiti: declino o transizione? In M. Maraffi (Ed.), Gli italiani e la politica (pp. 131–156). Bologna: Il Mulino.

    Prima i consumi diffusi, la scolarizzazione e le comunicazioni di massa, poi la globalizzazione, la deindustrializzazione e l’immigrazione, insieme alla fine della guerra fredda e alla crisi della Prima repubblica, hanno cambiato profondamente, negli ultimi decenni, il rapporto degli italiani con la politica.

    Fra i tratti salienti di questa trasformazione troviamo il venir meno delle subculture “bianca” e “rossa”, la decrescente incidenza delle caratteristiche socio-demografiche (genere, età, istruzione, occupazione spiegano ormai ben poco degli atteggiamenti e dei comportamenti politici), il declino delle posizioni di centro a vantaggio di quelle di destra e di centro-destra, la domanda di leadership e il ruolo decisivo che ne deriva per la televisione.

    Delineando il ritratto dell’odierno “civis italicus”, di cui vengono illustrati i valori e il grado di consapevolezza relativamente alla cosa pubblica, il volume ci aiuta a capire meglio tali trasformazioni e il modo in cui i cittadini entrano in contatto con la sfera politica.

  • Movimento elettorale e voto diviso nelle elezioni politiche del 2006 in Toscana

    De Sio, L. (2007). Movimento elettorale e voto diviso nelle elezioni politiche del 2006 in Toscana. Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, (58), 7–40.

    Le elezioni italiane del 2006 offrono un caso di studio unico per analizzare il movimento elettorale, dato il contemporaneo cambiamento del sistema elettorale e dell’offerta partitica. Questo studio si concentra sulla Toscana, una regione caratterizzata da una storica stabilità elettorale, per valutare l’impatto delle nuove dinamiche. Attraverso tecniche di analisi multivariata, vengono ricostruiti i flussi di voto tra il 2001 e il 2006, evidenziando i principali spostamenti dell’elettorato.

  • For a Few Votes More. The Italian General Elections of 2006

    De Sio, L. (2007). For a Few Votes More. The Italian General Elections of 2006. South European Society and Politics, 12(1), 95–109.

    Despite polls predicting a bigger victory, the Italian general elections of 2006 saw an extremely narrow victory by the centre-left coalition Unione, led by Romano Prodi. Electoral predictions had been based on the decreased popularity of the incumbent Berlusconi government over the previous five years. But Berlusconi showed great determination during the last months before the elections. He was able to pass a new electoral law and to conduct a very aggressive, mobilizing campaign, which allowed him to almost completely recover the gap. The result was also determined by the virtual disappearance of third forces, compared with 2001.