Primo turno a Cinisello Balsamo: il centrodestra vicino ad una storica vittoria

Come accaduto nelle amministrative dello scorso anno a Sesto San Giovanni, un altro comune della cintura urbana milanese, Cinisello Balsamo sta vivendo, dal punto di vista elettorale, una rivoluzione. Come per la Stalingrado d’Italia, il comune nato dalla fusione dei borghi di Cinisello e Balsamo ha sempre visto i partiti della sinistra e i loro epigoni trionfare: basti pensare che dal 1945, Cinisello Balsamo ha sempre avuto un sindaco comunista o socialista e, da quando vige l’elezione diretta del sindaco, il centrosinistra ha vinto per tre volte al primo turno (nel 1995 e nel 1999 con Daniela Gasparini e nel 2004 con Angelo Zaninello) e per due volte al ballottaggio (nel 2009 ancora con la Gasparini e, infine, nel 2013 con Silvia Trezzi).

In questo primo turno di elezioni amministrative, invece, pur assistendo a un centrosinistra e un PD più in salute rispetto al risultato deludente delle Politiche del 4 marzo (grazie anche alla nota debolezza del Movimento 5 Stelle a livello locale), si è avverato lo storico sorpasso del centrodestra.

Andando però con ordine, la candidata incumbent, Silvia Trezzi si è fermata al 41% dei voti, mentre lo sfidante, il capogruppo uscente della Lega, Giacomo Ghilardi, ha collezionato il 45,9% dei consensi. Staccatissimo e senza possibilità di accedere al ballottaggio il Movimento 5 Stelle che si è fermato a poco più del 10% dei voti, mentre il candidato civico, ex segretario cittadino del PD, Luigi Marsiglia ha superato di poco il 2%.

Lo scenario che osserviamo a Cinisello Balsamo è in linea con la tendenza emersa nella stragrande maggioranza dei comuni che andranno al ballottaggio, vale a dire un sostanziale ritorno al bipolarismo a livello locale. Come si vedrà nelle righe successive, anche ai fini del ballottaggio, è utile tenere in conto il dato sull’affluenza: rispetto alle Comunali precedenti del 2013, si è verificata una diminuzione di 2,8 punti percentuali, mentre rispetto alle consultazioni politiche di quest’anno, si è registrata una perdita considerevole, che sfiora i 25 punti percentuali, ma comunque più bassa di quella intercorsa, sempre fra politiche e comunali, nel 2013.

Passando all’analisi dei risultati dei partiti, occorre notare come il grande risultato del Movimento 5 Stelle alle Politiche (28,9% e primo partito) non gli abbia consentito di andare neppure vicino al ballottaggio a causa soprattutto della scarsa capacità di tramutare il consenso conquistato alle Politiche in voti alle comunali. Il centrosinistra, invece, ha migliorato notevolmente il risultato delle politiche (dal 27,9% al 41%) in parte grazie al risultato del PD (dal 24,4% al 29,1%) ma soprattutto per la capacità della coalizione di tenere insieme, oltre al PD, forze alla sua sinistra (3,3%) e coinvolgere anche personalità civiche in una lista che ha raccolto l’8,5% dei voti. Infine, anche nel centrodestra, nonostante l’ottimo risultato, ci sono stati “vincitori e vinti”. Forza Italia in sostanza ha dimezzato il risultato del 4 marzo (dal 12,7% al 6,8%) così come Fratelli d’Italia (dal 2,8% all’1,6%), mentre la Lega ha aumentato di poco più di tre punti il suo bottino (da 20,9% a 24,2%). A trascinare il risultato della coalizione moderata è stato anche il discreto successo delle civiche d’area che hanno totalizzato più del 10% dei suffragi.

Tab. 1 – Risultati elettorali per liste e coalizioni a Cinisello Balsamo nelle elezioni politiche e comunali, 2013-2018[1] (clicca per ingrandire)cinisello_tab

I voti di marzo e giugno in prospettiva

Per comprendere più in profondità come i risultati delle elezioni comunali a Cinisello Balsamo si siano determinati, abbiamo stimato i flussi elettorali dalle recenti elezioni politiche. Il diagramma di Sankey visibile sotto (Fig. 1) mostra in forma grafica le nostre stime dei flussi elettorali. A sinistra sono riportati bacini elettorali delle politiche, a destra quelli delle comunali. Le diverse bande, colorate in base al bacino di provenienza alle politiche, mostrano le transizioni dai bacini delle politiche a quelli delle comunali. L’altezza di ciascuna banda, così come quella dei rettangoli dei diversi bacini elettorali all’estrema sinistra e destra, è proporzionale al relativo peso sul totale degli elettori.

Gettando uno sguardo alla Figura 1, si può notare come l’astensione sia stata alimentata per poco più della metà da elettori che si erano già astenuti alle scorse politiche. L’altra metà, oltre a qualche elettore renziano, è monopolizzata da elettori di centrodestra e del M5S che hanno deciso di non ripresentarsi alle urne il 10 giugno. ciascuno di questi due flussi vale circa un decimo dell’elettorato cinisellese, poco di più il primo, poco meno il secondo.

Si apprezza poi una larga banda rossa rappresentante elettori del centrosinistra delle politiche che hanno votato il candidato di centrodestra alle comunali. Questo flusso pesa il 5,5% dell’elettorato nel suo complesso, ovvero, ogni 18 elettori ce ne è uno che ha votato Ghilardi alle comunali dopo avere votato il centrosinistra alle politiche.

Infine, la Figura 1 consente di rilevare il rilevante spostamento di elettori dal M5S delle politiche al candidato sindaco del centrosinistra nelle comunali. Questo flusso vale oltre il 4% dell’elettorato, cioè un elettore ogni 24.

Fig. 1 – Flussi elettorali a Cinisello Balsamo fra politiche (sinistra) e comunali (destra) del 2018, percentuali sull’intero elettorato (clicca per ingrandire)cinisello_sankey

I nuovi elettorati dei partiti a Cinisello Balsamo

Per prima cosa occorre comparare la composizione dell’elettorato dei vari partiti. Se ipotizziamo che 100 sia il totale dell’elettorato di ogni candidato sindaco che si è presentato alle elezioni comunali, la Tabella 2 ci mostra da quale partito delle politiche 2018, e in quale misura, provengono gli elettori dei candidati presentatesi alle comunali. Notiamo così che l’elettorato di Ghilardi è composto per il 69% da elettori di centrodestra, per un sorprendente 25% da elettori che nelle scorse politiche avevano votato centrosinistra e da un 4% di astenuti. Nell’elettorato di Trezzi (centrosinistra), due elettori su tre hanno votato partiti di sinistra (57% per PD e alleati, 9% per LeU) mentre il restante terzo ha votato Di Maio alle scorse politiche. Il candidato grillino Zanesi ha raccolto in larghissima parte voti degli elettori pentastellati alle Politiche (84%), e, in misura appena apprezzabile, ha pescato tra chi ha votato PD (7%) e chi si è astenuto (6%). Infine, Marsiglia, il candidato civico di area centrosinistra, che potrebbe avere un certo peso al ballottaggio, mostra di avere un elettorato dal profilo politico chiaro poiché circa i due terzi dell’elettorato ha votato per forze di sinistra alle politiche.

Tab. 2 – Flussi elettorali a Cinisello Balsamo fra politiche e comunali del 2018, provenienze (clicca per ingrandire)cinisello prov

L’elettorato delle politiche

Se ora ribaltiamo la prospettiva e ipotizziamo che 100 sia il numero di elettori per ciascun partito o coalizione delle Politiche 2018, la Tabella 3 mostra verso quali candidati sindaco, e in che percentuali, si sono mossi questi elettori. Scopriamo così che il centrodestra si è diviso tra il voto al proprio candidato d’area (58%) e il non voto (42%), e che gli elettori pentastellati hanno scelto soluzioni diverse: i voti del M5S sono andati per quasi la metà nell’astensione, per il 33% al candidato del PD, mentre solo il 20% di chi ha votato il Movimento il 4 marzo ha riconfermato il proprio voto per Zanesi.

Per quanto riguarda, invece, il centrosinistra, il 57% degli elettori renziani ha votato il proprio candidato di riferimento mentre, il 28% ha preferito votare per il leghista Ghilardi. Una parte non trascurabile, ma comunque ben più bassa che per gli altri due poli (circa un decimo), ha deciso di non recarsi alle urne. Infine, uno sguardo sugli elettori di Liberi e Uguali: questi, in maggioranza, hanno avallato la decisione della candidatura unica della coalizione di centrosinistra anche se una percentuale non trascurabile si è divisa tra il voto al candidato leghista (22%) e quello all’ex PD Marsiglia (10%).

Tab. 3 – Flussi elettorali a Cinisello Balsamo fra politiche e comunali del 2018, destinazioni (clicca per ingrandire)cinisello dest

 

Conclusioni

A confronto con le scorse tornate elettorali, il governo di Cinisello Balsamo non è mai stato così contendibile. Il centrodestra si presenta al ballottaggio in vantaggio rispetto al centrosinistra di qualche punto percentuale, grazie alla capacità di rimobilitare i propri elettori del 4 marzo e alla capacità di pescare nel bacino del centrosinistra. Questo dato può essere spiegato in due modi: da una parte può essersi creata una voglia di cambiamento anche nell’elettorato PD (a fronte della mancanza di alternanza politica, così come per un giudizio negativo dell’esperienza di governo del sindaco uscente); e dall’altra potrebbe aver influito la dinamica nazionale post-elezioni che in questo momento sta favorendo nettamente la Lega. Comunque, il centrosinistra, pur in difficoltà, resiste, e sembra possedere la capacità di recuperare lo svantaggio grazie alla sua discreta capacità attrattiva sia nei confronti degli elettori del Movimento 5 Stelle sia della piccola civica dell’ex segretario cittadino del PD Franco Marsiglia che, pur definendosi centrista, ha intercettato, per circa i due terzi, voti di quanti alle politiche hanno votato a sinistra. Inoltre, è da sottolineare che l’astensione, in questa tornata elettorale, ha colpito soprattutto i partiti di centrodestra e il M5S, che hanno ceduto quasi la metà del loro elettorato al non voto, mentre il centrosinistra solo l’11%.

Riassumendo, questo turno di elezioni comunali è stato molto positivo per il centrodestra che ha aumentato di dieci punti il risultato delle scorse Comunali, discreto per il centrosinistra che ha sì perso 7,7 punti percentuali dalle ultime elezioni comunali ma è nettamente migliorato rispetto al 4 marzo e sembra in grado di avere maggiori spazi di crescita nel ballottaggio rispetto al centrodestra. Infine, per il Movimento 5 Stelle si è trattato di una vera e propria sconfitta: queste elezioni fanno registrare un -3,3 punti rispetto alle scorse Comunali e un -18,4 punti rispetto al risultato dello scorso 4 marzo. Il partito fondato da Beppe Grillo è tuttavia centrale anche nella scena politica locale cinisellese, in quanto i suoi elettori saranno determinanti ai fini della vittoria di uno dei due contendenti. In questo senso, sarà particolarmente interessante come questi decideranno di comportarsi fra astensione, centrosinistra e centrodestra, ricordando che il candidato sindaco di quest’ultima coalizione è un esponente della Lega, il partner nazionale di governo del M5S. Mancano ormai pochi giorni per scoprire sia  chi sarà il nuovo sindaco, sia quali saranno state le scelte degli elettori del M5S.

Riferimenti bibliografici

Goodman, L. A. (1953), ‘Ecological regression and behavior of individual’, American Sociological Review, 18, pp. 663-664.

Schadee, H.M.A., e Corbetta, P., (1984), Metodi e modelli di analisi dei dati elettorali, Bologna, Il Mulino.


NOTA METODOLOGICA

I flussi presentati sono stati calcolati applicando il modello di Goodman (1953) alle 65 sezioni elettorali del comune di Cinisello Balsamo. Seguendo Schadee e Corbetta (1984), abbiamo eliminato le sezioni con meno di 100 elettori (in ognuna delle due elezioni considerate nell’analisi), nonché quelle che hanno registrato un tasso di variazione superiore al 15% nel numero di elettori iscritti (sia in aumento che in diminuzione). Si tratta di 2 unità in tutto. Il valore dell’indice VR è pari a 9,1.


[1]Nella parte superiore della tabella sono presentati i risultati al proporzionale; nella parte inferiore si usano i risultati maggioritari. Nella parte superiore, ciascuna riga somma i risultati dei relativi partiti, a prescindere dalla coalizione della quale facessero parte. Nella parte inferiore, invece, si sommano i risultati dei candidati (sindaco o di collegio), classificati in base ai criteri sotto riportati. Per le politiche 2013, abbiamo considerato quali i voti raccolti ai candidati quelle delle coalizioni (che sostenevano un candidato premier).

Criteri per l’assegnazione di un candidato a un polo: se un candidato è sostenuto dal PD o da FI (o il PDL) è attribuito al centro-sinistra e al centro-destra rispettivamente, a prescindere da quali altre liste facciano parte della coalizione a suo sostegno. Se un candidato è sostenuto solo da liste civiche è un candidato civico (Altri). Se una coalizione è mista civiche-partiti, questi trascinano il candidato nel loro proprio polo se valgono almeno il 10% della coalizione, altrimenti il candidato resta civico. Se un candidato è sostenuto da partiti appartenenti a diverse aree (escludendo PD e FI/PDL che hanno la priorità), si valuta il relativo contributo dei diversi poli alla coalizione del candidato per determinarne l’assegnazione (al polo che pesa di più).

Nella categoria partiti di sinistra rientrano: RifCom, PC, PCI, PAP, FDS, SEL, SI, MDP, LEU, RivCiv. Nella categoria altri partiti di centro-sinistra sono inseriti: Insieme, PSI, IDV, Radicali, +EU, Verdi, CD, DemA.

L’insieme dei candidati sostenuti da almeno una di queste liste, ma non dal PD, costituisce il polo di sinistra alternativa al PD della parte inferiore della tabella. Il polo di centro-sinistra somma, invece, i candidati nella cui coalizione compare (anche) il PD.

Nella categoria partiti di centro rientrano: NCI, UDC, NCD, FLI, SC, CivP, NCD, AP, DC, PDF, PLI, PRI, UDEUR, Idea. Il polo di centro è formato da candidati sostenuti da almeno uno di questi.

Nella categoria partiti di destra rientrano La Destra, MNS, FN, FT, CPI, DivB, ITagliIT. Il polo di destra somma i candidati sostenuti da almeno uno di questi o da Lega o FDI, ma non da FI/PDL. Il polo di centro-destra, invece, è la somma dei candidati nella cui coalizione compare (anche) FI (o il PDL).

Cristiano Gatti è uno studente magistrale della LUISS - Guido Carli. Per l'anno accademico 2016/2017 è tirocinante presso il CISE.
Aldo Paparo è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze. È stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli. Dopo il conseguimento del dottorato è stato W. Glenn Campbell and Rita Ricardo-Campbell National Fellow presso la Hoover Institution alla Stanford University, dove ha condotto una ricerca sulla identificazione di partito in chiave comparata. Ha conseguito con lode il dottorato di ricerca in Scienza della Politica presso la Scuola Normale Superiore (ex SUM) di Firenze, con una tesi sugli effetti del ciclo politico nazionale sui risultati delle elezioni locali in Europa occidentale. Ha conseguito con lode la laurea magistrale presso Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” della Università degli Studi di Firenze, discutendo una tesi sulle elezioni comunali nell’Italia meridionale. Le sue principali aree di interesse sono i sistemi elettorali, i sistemi politici e il comportamento elettorale, con particolare riferimento al livello locale. Ha co-curato numerosi volumi della serie dei Dossier CISE; e ha pubblicato articoli scientifici su South European Society and Politics, Italian Political Science, Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, Contemporary Italian Politics e su Monkey Cage. È stato inoltre co-autore di un capitolo in Terremoto elettorale (Il Mulino 2014). È membro dell’APSA, della MPSA, della ESPA, della ECPR, della SISP e della SISE. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.