Verso le midterm elections: una introduzione preliminare

Aldo Paparo

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Aldo Paparo è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze. È stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli. Dopo il conseguimento del dottorato è stato W. Glenn Campbell and Rita Ricardo-Campbell National Fellow presso la Hoover Institution alla Stanford University, dove ha condotto una ricerca sulla identificazione di partito in chiave comparata. Ha conseguito con lode il dottorato di ricerca in Scienza della Politica presso la Scuola Normale Superiore (ex SUM) di Firenze, con una tesi sugli effetti del ciclo politico nazionale sui risultati delle elezioni locali in Europa occidentale. Ha conseguito con lode la laurea magistrale presso Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” della Università degli Studi di Firenze, discutendo una tesi sulle elezioni comunali nell’Italia meridionale. Le sue principali aree di interesse sono i sistemi elettorali, i sistemi politici e il comportamento elettorale, con particolare riferimento al livello locale. Ha co-curato numerosi volumi della serie dei Dossier CISE; e ha pubblicato articoli scientifici su South European Society and Politics, Italian Political Science, Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, Contemporary Italian Politics e su Monkey Cage. È stato inoltre co-autore di un capitolo in Terremoto elettorale (Il Mulino 2014). È membro dell’APSA, della MPSA, della ESPA, della ECPR, della SISP e della SISE. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.

di Aldo Paparo Tra una quindicina di giorni, il prossimo martedì 4 novembre, negli Stati Uniti si svolgerà l’election day. Per quanto riguarda il livello federale, avranno luogo le elezioni legislative. Tutti gli elettori saranno chiamati a rinnovare il proprio rappresentante alla Camera: tutti i 435 seggi che la compongono sono infatti in palio. Nella grande maggioranza degli stati, si terranno anche le elezioni per il Senato: ci sono 36 seggi da assegnare nei 34 Stati chiamati al voto. Naturalmente, la presidenza Obama si concluderà nel 2016, quindi il Presidente non è direttamente interessato da questa tornata elettorale. Si tratta in...

di Aldo Paparo e Matteo Cataldi Sulla base dei dati elettorali che per alcuni capoluoghi sono stati resi disponibili già alcune ore dopo la fine degli scrutini, abbiamo, in un precedente articolo, provato a ricostruire i movimenti di voto intercorsi tra le elezioni europee del 25 maggio e le politiche del febbraio 2013. Con questo articolo estendiamo quella stessa analisi alle due più grandi città italiane, Roma e Milano. Assieme le due “capitali” d’Italia, quella finanziaria e quella politica, assommano circa il 7% degli elettori italiani. Si tratta di due città per molti aspetti diverse anche e soprattutto per storia...

di Aldo Paparo e Matteo Cataldi Dalle prime analisi sui risultati delle elezioni Europee sembra delinearsi il quadro di un successo del Pd largamente dovuto all’astensionismo asimmetrico che ha penalizzato maggiormente il centrodestra e il M5s. Certo sarebbe interessante potere verificare se questo fosse confermato dall’analisi dei flussi elettorali su tutta Italia. Ma, non potendo disporre delle oltre 60.000 sezioni elettorali in cui è diviso il territorio italiano, non è possibile determinare i flussi elettorali a livello nazionale. In questo articolo ci proponiamo di verificare se effettivamente vi sia una relazione fra l’andamento dell’astensione e le performance dei tre principali...

di Aldo Paparo e Matteo Cataldi Il risultato delle elezioni europee è stato chiaro e inequivocabile: una straordinaria affermazione del Pd targato Renzi. In questo articolo analizziamo tale risultato a livello provinciale, per capire se e come si articoli geograficamente il successo del Pd. Alle politiche di un anno fa il M5s si era classificato primo partito in 50 province italiane, avendo fatto meglio del Pd a guida Bersani, che era primo partito in 40 province. Tralasciando Bolzano e Aosta, vinte da partiti regionali (rispettivamente il Svp e la Valée D’Aoste), il Pdl aveva conquistato il primato in 17 province -...

di Aldo Paparo Due anni e mezzo or sono abbiamo iniziato la serie dei sondaggi dell'Osservatorio Politico. Già allora il lavoro si era manifestato quale il primo problema da risolvere ad opinione degli italiani. La maggioranza assoluta dei rispondenti, il 54,9%, lo indicava infatti al primo posto. Oggi, dopo trenta mesi di inarrestata recessione della nostra economia, la questione occupazionale è ancor di più la priorità. Infatti quasi due italiani su tre rispondono "il lavoro" alla domanda che chiede loro quale sia il problema più importante che un governo deve affrontare oggi in Italia. Per l'esattezza si tratta di 956 rispondenti sui 1510 che...