Chi ha fatto palo? Il mistero del 67 a 59 alle ultime comunali

Aldo Paparo

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Aldo Paparo è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze. È stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli. Dopo il conseguimento del dottorato è stato W. Glenn Campbell and Rita Ricardo-Campbell National Fellow presso la Hoover Institution alla Stanford University, dove ha condotto una ricerca sulla identificazione di partito in chiave comparata. Ha conseguito con lode il dottorato di ricerca in Scienza della Politica presso la Scuola Normale Superiore (ex SUM) di Firenze, con una tesi sugli effetti del ciclo politico nazionale sui risultati delle elezioni locali in Europa occidentale. Ha conseguito con lode la laurea magistrale presso Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” della Università degli Studi di Firenze, discutendo una tesi sulle elezioni comunali nell’Italia meridionale. Le sue principali aree di interesse sono i sistemi elettorali, i sistemi politici e il comportamento elettorale, con particolare riferimento al livello locale. Ha co-curato numerosi volumi della serie dei Dossier CISE; e ha pubblicato articoli scientifici su South European Society and Politics, Italian Political Science, Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, Contemporary Italian Politics e su Monkey Cage. È stato inoltre co-autore di un capitolo in Terremoto elettorale (Il Mulino 2014). È membro dell’APSA, della MPSA, della ESPA, della ECPR, della SISP e della SISE. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.

"Chi ha fatto palo?" Non possiamo non ricordare l'opera di Paolo Villaggio pensando al povero Fantozzi che, munito solo di una radiolina e roso dall'incertezza e mancanza di informazioni sui primi minuti di una memorabile Italia-Inghilterra (in seguito - durante il cineforum - girerà addirittura voce di una rete di Zoff su calcio d'angolo), arrivava ad arrampicarsi sul davanzale di una finestra e rompere il vetro di una casa, per poi finire inevitabilmente vittima di un pugno ben assestato dal proprietario. E l'ansia di informazioni di Fantozzi e dei suoi colleghi non è stata molto diversa dall'ansia di interpretazioni di...

A Verona, il ballottaggio tra Patrizia Bisinella e Federico Sboarina si è concluso con la chiara vittoria di quest’ultimo, che ha quasi raggiunto il 60% dei voti. Ma andiamo a vedere quali voti i due candidati sono riusciti ad ottenere rispetto al primo turno e in quali percentuali. I voti di Sboarina derivano dal suo stesso elettorato per il 68.4%, e poi principalmente dagli elettori di Gennari, il candidato del Cinque Stelle (8.8%), e della candidata PD Salemi (8.5%). A questi si aggiunge un 5.8% derivante dall’elettorato di Croce, un 2.6% derivante dagli elettori del candidato avversario Bisinella, solo uno...

Clamoroso a Lecce! In una città amministrata dal centrodestra dal 1998, in cui si è andati vicino alla elezione al primo turno del candidato Giliberti (fermatosi al 45,29%, con un distacco superiore ai 16 punti percentuali dal secondo), in una tornata nazionale complessivamente premiante per le coalizioni berlusconiane su tutta la penisola, a imporsi al secondo turno è stato il candidato di centrosinistra Salvemini. Un risultato netto il suo, con un tranquillo 54,76% di voti, frutto anche del decisivo apparentamento con le formazioni di centro del candidato Delli Noci. Mai come in questo caso è allora importante andare a...

Marco Bucci è il primo candidato di centrodestra ad espugnare Genova, che, da quando è prevista l’elezione diretta del Sindaco, non aveva mai vissuto un’alternanza alla guida del Comune. A fronte di un ulteriore diminuzione dell’affluenza alle urne, che è calata dal 48,4% al 42,7% sugli aventi diritto al voto, l’affermazione di Bucci è stata abbastanza netta, ottenendo il 55,2% sul totale dei votanti, contro il 44,8 di Gianni Crivello. Pur rappresentando una sorta di pietra miliare nella storia elettorale del capoluogo ligure, tale esito non è apparso affatto sorprendente alla luce dei risultati del primo turno, che avevano già...

Come cinque anni fa, il centrosinistra si aggiudica Taranto al ballottaggio: a differenza di quanto accaduto nel 2012, quando il piddino Ippazio sfiorò il 70% dei consensi contro il candidato di destra Cito, il ballottaggio di domenica è stato combattuto e si è deciso per circa mille voti. Nel quadro di un’offerta elettorale estremamente frastagliata non è facile capire come si è arrivati a questo risultato: l’analisi dei flussi elettorali può aiutarci in questo senso. Fig. 1 – Flussi elettorali fra primo e secondo turno (percentuali sull’intero elettorato, clicca per ingrandire) Nel contesto di una smobilitazione generale dell’elettorato (affluenza quasi dimezzata),...