I risultati complessivi del primo turno

Aldo Paparo

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Aldo Paparo è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze. È stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli. Dopo il conseguimento del dottorato è stato W. Glenn Campbell and Rita Ricardo-Campbell National Fellow presso la Hoover Institution alla Stanford University, dove ha condotto una ricerca sulla identificazione di partito in chiave comparata. Ha conseguito con lode il dottorato di ricerca in Scienza della Politica presso la Scuola Normale Superiore (ex SUM) di Firenze, con una tesi sugli effetti del ciclo politico nazionale sui risultati delle elezioni locali in Europa occidentale. Ha conseguito con lode la laurea magistrale presso Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” della Università degli Studi di Firenze, discutendo una tesi sulle elezioni comunali nell’Italia meridionale. Le sue principali aree di interesse sono i sistemi elettorali, i sistemi politici e il comportamento elettorale, con particolare riferimento al livello locale. Ha co-curato numerosi volumi della serie dei Dossier CISE; e ha pubblicato articoli scientifici su South European Society and Politics, Italian Political Science, Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, Contemporary Italian Politics e su Monkey Cage. È stato inoltre co-autore di un capitolo in Terremoto elettorale (Il Mulino 2014). È membro dell’APSA, della MPSA, della ESPA, della ECPR, della SISP e della SISE. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.

di Aldo Paparo Lo scorso 5 giugno oltre 9 milioni di elettori italiani sono stati chiamati alle urne per le elezioni comunali in comuni superiori ai 15.000 abitanti. In queste città la competizione elettorale, certo basata nei diversi casi su elementi specifici locali, aveva un sapore “politico”. Innanzitutto per la partecipazione dei partiti nazionali (cosa che per via della lista unica a sostegno dei candidati sindaco è assai meno frequente nei comuni inferiori). E poi per la presenza di un sistema elettorale molto simile a quello recentemente approvato per la Camera dei Deputati. Come nell’Italicum, infatti, nei comuni chi vince...

di Aldo Paparo e Matteo Cataldi  Cinque anni fa le elezioni comunali a Napoli videro numerose sorprese. Al primo turno la più grande riguardò il candidato del Pd, Morcone, che non riuscì ad entrare al ballottaggio. Venne scavalcato da De Magistris, che poi al ballottaggio riuscì a rimontare un distacco molto notevole dall'alfiere del centrodestra, Lettieri, conquistando a sorpresa il mandato da sindaco. Cinque anni dopo, il sindaco uscente raddoppia in pratica il proprio risultato del primo turno, e va al ballottaggio in testa contro lo stesso rivale di allora, Lettieri, ancora candidato dal centrodestra, ma molto in calo rispetto al...

di Aldo Paparo Queste elezioni regionali hanno coinvolto in tutto sette regioni, dunque circa un terzo delle venti totali. Due di queste si trovano nel nord del paese, ben 3 sono della Zona Rossa (sulla quattro che in tutto la costituiscono); infine due sono le regioni meridionali. Sono stati complessivamente coinvolti per le regionali - tralasciando quindi gli elettori chiamati alle urne solo per le comunali fuori da queste regioni - quasi 19 milioni di elettori. Naturalmente è molto forte la tentazione di ricavare dai risultati delle sette regioni interessate risultati "nazionali" per i diversi partiti, sfruttando così queste regionali per...

di Aldo Paparo In questo articolo descriviamo in dettaglio le caratteristiche dei sistemi elettorali con cui si vota nelle sette regioni chiamate alle urne in questa tornata. Come abbiamo già visto, ciascuna regione adotta un sistema diverso dalle altre, anche se tutti poggiano su una base in qualche misura comune. Per prima cosa, tutti i sistemi elettorali prevedono l’elezione diretta del Presidente della regione, ma in Toscana è possibile che ciò non accada in un turno unico. Se infatti nessun candidato otterrà il 40% dei voti nell’arena maggioritaria si procederà al ballottaggio. Nelle altre sei regioni, invece, il candidato più votato...

di Aldo Paparo Si sono svolti ieri i ballottaggi in quattro comuni degli otto con almeno 15.000 abitanti al voto nella tornata amministrativa ordinaria della regione autonoma del Trentino-Alto Adige in questo maggio 2015. Di questi solo uno, Rovereto, è nella provincia di Trento, e quindi il secondo turno serviva non solo per la scelta del sindaco, ma anche per determinare la composizione del Consiglio comunale. Nei comuni altoatesini (Bolzano, Laives e Merano), invece, i seggi in Consiglio sono assegnati con un proporzionale puro sulla base del risultato del primo turno. Forse anche per questa minore decisività del secondo turno nella provincia...