Elezioni in Grecia: frammentazione, instabilità, incertezza sul futuro.

Federico De Lucia

62 ARTICOLI 0 COMMENTI
Federico De Lucia ha conseguito la laurea magistrale in Scienza della Politica e dei Processi Decisionali, presso la facoltà di Scienze Politiche all’Università di Firenze, discutendo una tesi dal titolo “Le Regioni a Statuto Speciale nella Transizione italiana. Forma di governo, sistema elettorale, sistema partitico.” Nel periodo degli studi universitari ha svolto tre tirocini presso gli uffici della Regione Toscana, nel Settore di assistenza alla I Commissione (Affari Istituzionali, Programmazione e Bilancio) del Consiglio e nell'Osservatorio elettorale regionale, presso la Presidenza. Ha poi partecipato poi al Seminario di Studi e Ricerche Parlamentari "Silvano Tosi". Dal luglio 2013 al maggio 2018 ha lavorato presso FB & Associati, una società che si occupa di consulenza nel campo delle relazioni istituzionali. In tale società ha fondato e poi diretto per cinque anni FBLab, un Centro studi che si occupa di monitoraggio parlamentare e analisi dello scenario politico. Inoltre, è membro del CISE sin dalla sua costituzione, ha scritto numerosi contributi nei Dossier CISE e ha curato il quarto volume (Le Elezioni Politiche 2013). Oggi è funzionario del Ministero dell'Interno. I suoi principali interessi sono lo studio dell’assetto istituzionale, dei sistemi elettorali e dell’evoluzione storica dei sistemi partitici, nonché la raccolta, la catalogazione ed il confronto dei dati elettorali, a livello locale, nazionale ed internazionale.

di Federico De Lucia Nello scorso, cruciale, fine settimana elettorale europeo, si è votato anche in Grecia. Sotto gli occhi preoccupati della comunità internazionale e dei mercati finanziari, i cittadini greci, vessati dalle severissime manovre economiche che il Parlamento ha dovuto approvare sotto la spinta dei partner europei, si sono recati alle urne per decidere il proprio futuro. I sondaggi dei mesi scorsi avevano già in qualche modo previsto che il sistema greco, fino al 2009 uno dei meno frammentati d’Europa, sarebbe in questa occasione letteralmente esploso; ma la grande domanda era se le forze che sino ad oggi hanno sostenuto...

di Federico De Lucia Il 6 e 7 Maggio si recheranno alle urne i cittadini di cinque comuni capoluogo della Zona Rossa. Due sono capoluoghi emiliani, Parma e Piacenza, e tre sono capoluoghi toscani, Carrara, Pistoia e Lucca. In tre di questi comuni (Piacenza, Carrara, Pistoia) l’amministrazione uscente è di centrosinistra; negli altri due (Parma e Lucca) è di centrodestra. Solo a Lucca e a Carrara si ricandida il sindaco uscente. L’assetto della competizione è ovunque multipolare, ed anzi molto frammentato. Nella tabella possiamo confrontare i numeri medi dell’offerta 2012 con quelli dell’offerta 2007. Si nota in modo inequivocabile come proceda,...

di Federico De Lucia e Aldo Paparo Al Senato il Pdl contava a inizio legislatura 146 senatori e oggi ne ha 129. La scissione di Fli ne ha sottratti 11, di cui uno poi è rientrato (Pontone); la Poli Bortone ha creato Io Sud, ed oggi è iscritta al gruppo di Coesione nazionale; altri 7 senatori eletti nel Pdl hanno rinforzato le fila di Coesione Nazionale, anche se due sono in seguito tornati indietro sui loro passi; il repubblicano Del Pennino, subentrato nel corso della legislatura, si è iscritto al misto. Musso e Galioto, infine, sono passati al gruppo dell’Udc...

di Federico De Lucia Il fatto che da due legislature regionali a questa parte le elezioni regionali molisane non si svolgano contemporaneamente a quelle delle altre Regioni, ma con un anno e mezzo di ritardo, ha reso inevitabile che la piccola Regione appenninica venisse espunta da quasi tutti gli studi comparati sulle elezioni regionali italiane. Anche a causa di questo, da qualche anno ormai non si fa più riferimento ad un elemento caratterizzante del sistema partitico molisano: l’importanza cruciale del voto di preferenza. Se compariamo le elezioni molisane del 2006 e del 2011 rispettivamente a quelle delle altre Regioni ordinarie...

di Federico De Lucia Il sistema partitico che si offre all’osservatore all’indomani delle ultime elezioni regionali molisane è estremamente frammentato. Non solo: se si osservano le tendenze di medio periodo (l'intera durata della Seconda Repubblica), ci si rende conto di come la frammentazione del sistema partitico molisano sia cresciuta ad ogni tornata elettorale regionale. Nella Tabella 1 possiamo notare come il Numero effettivo di partiti elettorali (Nepe, o Indice di Laakso e Taagepera), si sia ininterrottamente innalzato dal 1995 ad oggi, e come esso abbia ormai raggiunto la considerevole vetta di 11,17 partiti effettivi. Tabella 1 Un quadro dunque molto più complesso...