La battaglia è ancora aperta? Il profilo del 12% ancora indeciso

Federico De Lucia

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Federico De Lucia ha conseguito la laurea magistrale in Scienza della Politica e dei Processi Decisionali, presso la facoltà di Scienze Politiche all’Università di Firenze, discutendo una tesi dal titolo “Le Regioni a Statuto Speciale nella Transizione italiana. Forma di governo, sistema elettorale, sistema partitico.” Nel periodo degli studi universitari ha svolto tre tirocini presso gli uffici della Regione Toscana, nel Settore di assistenza alla I Commissione (Affari Istituzionali, Programmazione e Bilancio) del Consiglio e nell'Osservatorio elettorale regionale, presso la Presidenza. Ha poi partecipato poi al Seminario di Studi e Ricerche Parlamentari "Silvano Tosi". Dal luglio 2013 al maggio 2018 ha lavorato presso FB & Associati, una società che si occupa di consulenza nel campo delle relazioni istituzionali. In tale società ha fondato e poi diretto per cinque anni FBLab, un Centro studi che si occupa di monitoraggio parlamentare e analisi dello scenario politico. Inoltre, è membro del CISE sin dalla sua costituzione, ha scritto numerosi contributi nei Dossier CISE e ha curato il quarto volume (Le Elezioni Politiche 2013). Oggi è funzionario del Ministero dell'Interno. I suoi principali interessi sono lo studio dell’assetto istituzionale, dei sistemi elettorali e dell’evoluzione storica dei sistemi partitici, nonché la raccolta, la catalogazione ed il confronto dei dati elettorali, a livello locale, nazionale ed internazionale.

di Federico De Lucia e Aldo Paparo Grazie al sondaggio CISE, siamo stati capaci di mostrare come le primarie del centrosinistra siano un’occasione di forte mobilitazione dell’elettorato. In un contesto di forte sfiducia nei confronti della classe politica, si tratta di un dato significativo. Ma il nostro sondaggio mostra anche un’altra cosa: pur mancando solo pochissimi giorni dal voto, non tutti hanno le idee chiare. In particolare, esistono 179 intervistati incerti su 1524 (l’11,7%). In questo articolo ci concentreremo su questo gruppo di rispondenti: un drappello di elettori ancora sul mercato, il cui voto potrebbe risultare determinante per ottenere la...

di Federico De Lucia Come risaputo, uno fra i principali fattori che contribuiscono a spiegare le dinamiche elettorali siciliane è il rapporto di tipo clientelare che lega l’elettorato isolano ai candidati di lista. Con questo intendiamo dire che, tradizionalmente, la maggior parte dell’elettorato siciliano si mobilita non in risposta a stimoli di natura ideologica o “d’opinione” ma in risposta a stimoli connessi al rapporto personale che detiene con i candidati ad occupare le cariche elettive. I candidati siciliani hanno sempre potuto contare su un radicamento territoriale molto profondo, che si è sempre tradotto in pacchetti di voti di preferenza incredibilmente...

di Federico De Lucia e Nicola Maggini Una interessante prospettiva di analisi che forniscono i dati del sondaggio CISE-OP la otteniamo incrociando il potenziale elettorale dei partiti politici (di cui abbiamo dato una definizione in precedenti articoli) con l’auto-collocazione dell’intervistato sull’asse sinistra-destra. Come abbiamo visto in un altro articolo, il potenziale elettorale di tutti i maggiori partiti è sensibilmente diminuito negli scorsi dodici mesi. L’analisi che proponiamo in questa sede ci permette di verificare se, per i vari partiti, tali cali siano avvenuti uniformemente (oppure no) lungo l’asse sinistra-destra. Iniziamo dai partiti di centrodestra: Pdl e Lega Nord. Come si è...

di Federico De Lucia e Nicola Maggini Un altro modo per saggiare le difficoltà dei partiti italiani è sondare la propensione al voto (Propensity to vote, “ptv”) per un determinato partito limitatamente a coloro che lo avevano votato nel 2008. Ai cittadini intervistati viene chiesto di esprimere la probabilità di votare in futuro per ciascun partito, collocandola su una scala da zero a dieci - dove zero significa "per niente probabile" e dieci "molto probabile". Riteniamo di poter affermare che la percentuale di intervistati che esprimono, per un determinato partito, una propensione al voto maggiore a 5, identifichino le massime...

di Federico De Lucia e Nicola Maggini   Il fatto che la fiducia nei partiti da parte dei cittadini italiani sia molto bassa è un dato ormai acclarato: lo registrano tutte le rilevazioni demoscopiche e lo dimostrano inequivocabilmente i sempre più alti tassi di astensionismo. I dati del sondaggio CISE-OP ci offrono la possibilità di fornire una ulteriore conferma di questo fenomeno, attraverso lo studio della propensione al voto (Propensity to vote, “Ptv”). Ai cittadini intervistati viene chiesto di esprimere la probabilità di votare in futuro per ciascun partito, collocandola su una scala da zero a dieci – dove zero significa...