Le Parlamentarie Pd: numeri e regole

Federico De Lucia

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Federico De Lucia ha conseguito la laurea magistrale in Scienza della Politica e dei Processi Decisionali, presso la facoltà di Scienze Politiche all’Università di Firenze, discutendo una tesi dal titolo “Le Regioni a Statuto Speciale nella Transizione italiana. Forma di governo, sistema elettorale, sistema partitico.” Nel periodo degli studi universitari ha svolto tre tirocini presso gli uffici della Regione Toscana, nel Settore di assistenza alla I Commissione (Affari Istituzionali, Programmazione e Bilancio) del Consiglio e nell'Osservatorio elettorale regionale, presso la Presidenza. Ha poi partecipato poi al Seminario di Studi e Ricerche Parlamentari "Silvano Tosi". Dal luglio 2013 al maggio 2018 ha lavorato presso FB & Associati, una società che si occupa di consulenza nel campo delle relazioni istituzionali. In tale società ha fondato e poi diretto per cinque anni FBLab, un Centro studi che si occupa di monitoraggio parlamentare e analisi dello scenario politico. Inoltre, è membro del CISE sin dalla sua costituzione, ha scritto numerosi contributi nei Dossier CISE e ha curato il quarto volume (Le Elezioni Politiche 2013). Oggi è funzionario del Ministero dell'Interno. I suoi principali interessi sono lo studio dell’assetto istituzionale, dei sistemi elettorali e dell’evoluzione storica dei sistemi partitici, nonché la raccolta, la catalogazione ed il confronto dei dati elettorali, a livello locale, nazionale ed internazionale.

di Federico De Lucia e Matteo Cataldi Fra il 29 e il 30 dicembre, in pieno periodo festivo e dopo meno di un mese dal secondo turno delle primarie per la candidatura alla premiership, il PD riaprirà circoli e gazebo per permettere ai cittadini di partecipare ad una nuova consultazione. Da questa nuova tornata di elezioni primarie scaturirà la gran parte della composizione delle liste elettorali con cui il PD si presenterà alle prossime elezioni politiche del 24 Febbraio 2013. Si tratta di una decisione direttamente conseguente alla permanenza della legge elettorale Calderoli che, come noto, preclude all’elettore la scelta...

di Federico De Lucia Il Panel Elettorale CISE, sia ad aprile che a novembre, ha chiesto allo stesso gruppo di 1524 intervistati di esprimere un proprio giudizio sul governo Monti e sulla eventualità che esso si riproponga anche dopo le prossime elezioni politiche. Le risposte che essi hanno dato a novembre sono state abbastanza diverse da quelle date sette mesi prima. Vediamole (Tab.1 e Tab.2). Tab 1. Il giudizio sul Governo Monti Ad aprile gli intervistati che avevano espresso un parere abbastanza o molto positivo del governo Monti erano stati 619 su 1524, pari al 40,6%, mentre quelli che ne avevano espresso...

di Federico De Lucia e Matteo Cataldi Il primo turno delle primarie del centrosinistra ha confermato i risultati che i sondaggi avevano pronosticato. Bersani ha vinto su Renzi con un distacco piuttosto marcato (circa 9,5 punti percentuali), ma non è riuscito a strappare la vittoria al primo turno, fermandosi al 44,9% dei voti validi. Lo sfidante fiorentino ha ottenuto un buon 35,5%, mentre Vendola, annunciato già in terza posizione da tutte le rilevazioni in circolazione, si è fermato al 15,6%. I candidati minori, Puppato e Tabacci, hanno ottenuto le risicate percentuali residuali, inferiori al 3%. Le riflessioni interessanti che questi risultati...

di Federico De Lucia e Aldo Paparo Grazie al sondaggio CISE, siamo stati capaci di mostrare come le primarie del centrosinistra siano un’occasione di forte mobilitazione dell’elettorato. In un contesto di forte sfiducia nei confronti della classe politica, si tratta di un dato significativo. Ma il nostro sondaggio mostra anche un’altra cosa: pur mancando solo pochissimi giorni dal voto, non tutti hanno le idee chiare. In particolare, esistono 179 intervistati incerti su 1524 (l’11,7%). In questo articolo ci concentreremo su questo gruppo di rispondenti: un drappello di elettori ancora sul mercato, il cui voto potrebbe risultare determinante per ottenere la...

di Federico De Lucia Come risaputo, uno fra i principali fattori che contribuiscono a spiegare le dinamiche elettorali siciliane è il rapporto di tipo clientelare che lega l’elettorato isolano ai candidati di lista. Con questo intendiamo dire che, tradizionalmente, la maggior parte dell’elettorato siciliano si mobilita non in risposta a stimoli di natura ideologica o “d’opinione” ma in risposta a stimoli connessi al rapporto personale che detiene con i candidati ad occupare le cariche elettive. I candidati siciliani hanno sempre potuto contare su un radicamento territoriale molto profondo, che si è sempre tradotto in pacchetti di voti di preferenza incredibilmente...