Leggi elettorali

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Leggi elettorali

di Roberto D'Alimonte Pubblicato sul Sole 24 Ore il 7 gennaio 2014 Adesso viene il bello. La partita vera sulla riforma elettorale comincia ora. Matteo Renzi ha fatto una proposta chiara. Ha fissato un paletto. Il nuovo sistema elettorale deve essere un sistema con forti effetti maggioritari. In altre parole deve consentire agli elettori di scegliere allo stesso tempo chi li rappresenta e chi li governa. L’esito del voto deve essere chiaro, decisivo. Non deve lasciar spazio né a larghe intese né a estenuanti trattative parlamentari per la formazione del governo. Questo è un punto non negoziabile. Sul resto si può...

di Roberto D’Alimonte Pubblicato sul Sole 24 Ore del 5 dicembre 2013 E adesso che succede?  Se i partiti non facessero nulla da oggi al momento in cui la sentenza della Consulta sulla attuale legge elettorale verrà pubblicata con quale sistema elettorale si andrebbe a votare alle prossime elezioni? Tutto quello che abbiamo in mano per dare una risposta è un comunicato dell’ufficio stampa della Corte. Non è molto, ma basta per concludere che sarebbe un sistema elettorale proporzionale. Questo ha deciso la Consulta. Dichiarando l’illegittimità del premio di maggioranza ne ha sancito l’abolizione. Di fatto questo introduce un sistema proporzionale....

di Roberto D’Alimonte Pubblicato sul Sole 24 ore del 17 novembre 2013 L’ennesima scissione nella politica italiana non solo complicherà la vita del governo ma anche le prospettive della riforma elettorale. Con la formazione del partito di Alfano si accrescono le fila di coloro che vorrebbero il ritorno al proporzionale visto che anche il nuovo partito intende collocarsi al centro della politica italiana sperando di diventare l’ago della bilancia tra destra e sinistra. Invece in questi giorni si è tornato a parlare di ritorno al mattarellum, che è cosa ben diversa da quella che servirebbe in questo momento a Alfano e...

di Roberto D'Alimonte Recentemente Gianfranco Pasquino ha rivendicato i meriti di una sua vecchia proposta di riforma elettorale presentata negli anni 80. Il ‘modello Pasquino’ prevede una camera di 500 deputati. Al primo turno vengono assegnati 400 seggi con sistema proporzionale in circoscrizioni elettorali relativamente piccole. I restanti 100 seggi vengono assegnati in un secondo turno. Settantacinque vanno al partito o alla coalizione con più voti, a condizione che ne ottenga almeno il 40 %, mentre 25 seggi vengono assegnati a chi arriva secondo. Al secondo turno possono partecipare tutti i partiti o le coalizioni che presentano un programma di...

di Roberto D'Alimonte Il sì unanime all’interno della conferenza dei capigruppo alla calendarizzazione della riforma elettorale alla Camera non deve ingannare. E’ un segnale. Ma il cammino verso una riforma resta lungo e complicato. Le divisioni tra i partiti e dentro i partiti restano profonde. Il resto lo fanno l’incertezza sugli scenari futuri e soprattutto il ‘fattore Berlusconi’. Dal 15 Ottobre di questo anno al 15 Ottobre del 2014 il Cavaliere potrebbe essere agli arresti domiciliari e quindi- si presume- sarà impossibilitato a fare campagna elettorale a modo suo. E’ credibile che, in queste condizioni, voglia una riforma elettorale che...