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di Vincenzo Emanuele e Bruno Marino Le elezioni regionali in Calabria del 2014 hanno fatto emergere alcuni elementi di assoluta novità per quanto concerne l’evoluzione del sistema partitico. Le regionali del 2014 sanciscono l’alternanza al governo - per la terza volta consecutiva dal 2005 - fra la coalizione di centrodestra guidata da Scopelliti, che aveva vinto nel 2010 con il 57,8% dei voti (contro il 32% del centrosinistra), e la coalizione di centrosinistra guidata da Oliverio, che trionfa con oltre il 61% dei voti contro il 23,6% del candidato di centrodestra Wanda Ferro. Questo notevole ribaltamento dei rapporti di forza...

di Stefano Rombi (Università di Cagliari) Per quanto possa sembrare dissonante rispetto all’ampio dibattito giornalistico, il voto di preferenza è diffuso in tutte le elezioni del nostro paese. L’Italia, dunque, è il paese del voto di preferenza e le elezioni regionali non fanno eccezione. In tutte le sette competizioni elettorali svoltesi il 31 maggio 2015, agli elettori è stata concessa la possibilità di indicare nella scheda il nome del loro candidato preferito alla carica di consigliere regionale. Tuttavia, mentre in Liguria, Marche, Puglia e Veneto l’elettore ha avuto a disposizione un solo voto di preferenza, in Campania, Toscana e Umbria...

di Stefano Rombi  Sono passati quasi nove anni dall’approvazione della legge Calderoli. Da allora il voto di preferenza è oggetto di pensosi e più o meno appassionanti dibattiti. La politica sembra dividersi tra chi lo ritiene l’unico baluardo a difesa della democraticità di un sistema elettorale e chi, viceversa, è convinto che si tratti soprattutto della fonte principale del voto di scambio. Senza entrare in questa ormai sterile discussione, possiamo sfruttare l’opportunità offerta dalle elezioni europee per esaminare più da vicino le dimensioni e la distribuzione di questo particolare tipo di voto. La legge elettorale per le elezioni europee risale al...

di Vincenzo Emanuele Quando si studia un’elezione, il sistema elettorale costituisce una fondamentale variabile di contesto di cui è necessario tenere conto. Il sistema elettorale, infatti, può influenzare le strategie competitive degli attori partitici e il comportamento di voto degli elettori (sono i cosiddetti “effetti psicologici”), oltre naturalmente ad incidere sulla trasformazione dei voti espressi dal corpo elettorale in seggi (il cosiddetto “effetto meccanico”). Dal momento che ci prepariamo ad affrontare l’analisi delle elezioni europee, è opportuno far luce su questo aspetto. Qual è il sistema elettorale per l’elezione del Parlamento Europeo? Esiste un unico sistema comune a tutti gli stati...