di Federico De Lucia
Come prevedibile, ed effettivamente previsto nel pezzo di due settimane fa, le elezioni comunali di Bolzano non hanno dato un esito chiaro. Per la precisione, hanno dato lo stesso esito politico finale di quelle del 2015[1], ed hanno generato lo stesso esatto quadro di difficile formazione di una maggioranza in Consiglio comunale che si era generato un anno fa e che aveva poi portato prima alla paralisi politica e poi alle dimissioni del Sindaco Spagnolli. Il nuovo Sindaco è Renzo Caramaschi, vincitore al ballottaggio contro il candidato del centrodestra Mario Tagnin, con il 55% dei voti.
Gli schieramenti si erano presentati molto frammentati, come naturale visto l’andamento turbolento dell’ultima brevissima consiliatura. Non stupisce quindi che il candidato arrivato primo al ballottaggio, Caramaschi, si sia fermato solo al 22%; il secondo è stato Mario Tagnin, sostenuto da Lega Nord e Uniti per Bolzano (FI ed altre liste di destra locali), con il 18%; terzo è arrivato il candidato della SVP, con il 16%, ad un passo da uno storico ballottaggio, mentre il M5S e la sinistra radicale (di cui magna pare è costituita a Bolzano dai Verdi) si sono fermati rispettivamente poco sopra e poco sotto il 10%. Altre liste che sono riuscite ad accedere al Consiglio sono due liste di destra radicale, quella di Fratelli d’Italia e quella di Casapound, e la lista civica di centro Io sto con Bolzano, che già era presente nel Consiglio uscente.
Tabella 1 Risultato delle comunali a Bolzano al primo turno e al ballottaggio e confronto con il 2015
Osservando i risultati delle singole liste e confrontandoli con quelli dello scorso anno (Tabella 1), ci si rende conto che in realtà a Bolzano è cambiato ben poco. La gran parte delle liste è rimasta sulle stesse percentuali di 12 mesi fa: lievemente saliti SVP e M5S, lievemente scesi PD e Lega Nord, ma siamo nell’ordine di massimo 2 punti percentuali. Qualche cambiamento in più nel centrodestra dove le tre liste che nel 2015 avevano sostenuto Urzì si sono unite in una lista unica che pare averne risentito non poco, specie a vantaggio di Casapound, che è passata dal 2% al 6% di lista. Un successo davvero considerevole se si pensa che il 6% già ottenuto l’anno scorso a livello di candidato dipendeva dall’alleanza con la lista Benussi, che però è oggi confluita in Fratelli d’Italia.
Venendo alle prospettive future, sono molto incerte: Caramaschi potrà contare sul sostegno del PD, della sua lista civica e di due forze che hanno scelto di sostenerlo al ballottaggio: la SVP e la lista civica Io sto con Bolzano. Ma anche così, il Sindaco potrà contare sul sostegno di soli 21 consiglieri, mentre la maggioranza necessaria è di 23. Il sistema elettorale proporzionale (necessario a Bolzano per garantire il ruolo politico della minoranza germanofona), nonostante l’innalzamento delle soglie di sbarramento, non è riuscito a garantire una maggioranza al Sindaco eletto, che ora dovrà cercare di riuscire esattamente nello stesso compito nel quale ha fallito il suo predecessore. Ovvero convincere la SVP e i Verdi a collaborare in un’unica giunta, cosa che nessuna delle due forze pare sinora interessata ad accettare.
Riferimenti bibliografici
Paparo, A. (2015a), Comunali in Alto Adige: a Bressanone vince il Svp, al ballottaggio gli altri comuni, /cise/2015/05/12/comunali-in-alto-adige-a-bressanone-vince-il-svp-al-ballottaggio-gli-altri/
Paparo, A. (2015b), Ballottaggi in Trentino-Alto Adige: il Pd vince solo a Bolzano, /cise/2015/05/25/ballottaggi-in-trentino-alto-adige-il-pd-vince-solo-a-bolzano/
[1]Sui risultati di Bolzano nel 2015 si vedano gli articoli di Aldo Paparo (2015a e 2015b)
/cise/2015/05/12/comunali-in-alto-adige-a-bressanone-vince-il-svp-al-ballottaggio-gli-altri/
/cise/2015/05/25/ballottaggi-in-trentino-alto-adige-il-pd-vince-solo-a-bolzano/