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Il secondo turno delle elezioni comunali del 2021 di domenica 17 e lunedì 18 ottobre ha fatto registrare un ulteriore calo della partecipazione elettorale, dopo il già estremamente negativo riscontro del primo turno (Trastulli 2021). Nei 63 comuni andati al ballottaggio, di cui 60 superiori ai 15000 abitanti, l’affluenza si è infatti attestata al 43,93%, in calo di circa nove punti percentuali rispetto al primo turno.[1] Questo dato include i 3 comuni non superiori andati al voto, che sono stati gli unici a riscontrare un aumento nella partecipazione elettorale.[2] Seppure vada ovviamente riportato questo dato, con menzione d’onore per il comune di Corchiano nel viterbese dove si è presentato l’87,17% degli aventi diritto al voto, si tratta ovviamente di contesti con piccoli bacini elettorali e quindi incapaci di incidere significativamente sul bilancio complessivo. Chiaramente questo computo, come evidente dalla Tabella 1, peggiora ancora di più considerando invece soltanto i 60 comuni superiori giunti al ballottaggio, con un calo dell’8,75% dal 52,65% del 3-4 ottobre al 43,9% del secondo turno. Inoltre, in più del 40% dei comuni superiori (26/60) si è riscontrato un calo della partecipazione elettorale di oltre 10 punti percentuali, con picchi del 24,37% ad Afragola (NA) e, per quanto riguarda i capoluoghi di provincia, 20,41% a Caserta. Complessivamente, il dato nazionale ripropone una tendenza già riscontrata in occasione di precedenti tornate amministrative (Maggini 2018): ovvero, un incremento dell’astensione in occasione dei ballottaggi che, pur essendo il momento decisivo per l’elezione dei sindaci nei vari comuni, non sembrano essere attrattivi per gli elettori.
Come per il primo turno, un’analisi più granulare dell’astensione rivela come questa abbia coinvolto l’Italia nella sua interezza, ovvero da diversi punti di vista per quanto riguarda sia le sue diverse aree, sia le caratteristiche amministrative dei comuni al voto. La Tabella 2 mostra come il calo nella partecipazione elettorale al ballottaggio rispetto al primo turno nei comuni pervenuti al secondo turno abbia coinvolto tutte le zone del Paese: Nord (43,64%, -6,01%), “Zona Rossa” (49,09%, -9,48%) e Sud (43,68%, -9,6%).[3] Come evidente, questo decremento si è avvicinato ai 10 punti percentuale nella Zona Rossa e al Sud, mentre è stato relativamente meno vistoso al Nord. Qui, tuttavia, si partiva già dalla situazione di minor affluenza al primo turno, con meno di un elettore su due recatosi alle urne.
La Tabella 3 riepiloga l’affluenza al primo e al secondo turno nei 9 comuni capoluogo di provincia nei quali si è andati al ballottaggio. Anzitutto, pur riscontrando un decremento maggiore rispetto al 3-4 ottobre, un primo dato è che in media la provincia sembra continui a partecipare relativamente di più in consultazioni elettorali a livello locale rispetto ai centri urbani più grandi. Infatti, mentre i comuni non capoluogo di provincia si sono attestati a una partecipazione di quasi un elettore su due al secondo turno (49,34%, un calo dell’11,16% rispetto al 60,5% del primo turno), i capoluoghi hanno registrato un’affluenza inferiore di oltre 7 punti percentuali (42,02%, calando dell’7,89% rispetto al 49,91% del primo turno).
È interessante, poi, guardare specificamente ai capoluoghi al voto. Tra queste città, a farla da padrone sono state indubbiamente Roma e Torino, ovvero i due grandi contesti nei quali il primo turno non è stato risolutivo, a differenza di Milano, Napoli e Bologna (Emanuele e Paparo 2021). Le vittorie del centrosinistra nei due capoluoghi di regione sono arrivate in situazioni di bassissima partecipazione elettorale già nei primi turni, in quanto in entrambi i casi aveva votato meno di un elettore su due. Complessivamente, l’affluenza a Roma e Torino è calata del 7,43% rispetto al 3-4 ottobre e questo nonostante sia primi turni piuttosto combattuti, soprattutto nella Capitale, sia le importanti sfide fra i candidati di centrosinistra (Gualtieri e Lo Russo) e centrodestra (Michetti e Damilano) (D’Alimonte 2021). Alla luce di questo decremento dell’affluenza, i due nuovi sindaci sono stati eletti con la partecipazione di appena due aventi diritto al voto su cinque, e quindi l’astensione di tre elettori su cinque, sia a Roma (40,68%) che a Torino (42,14%). Così come negli altri comuni superiori, anche nella maggioranza dei rimanenti capoluoghi di provincia (due al Nord e cinque al Sud) l’affluenza è diminuita marcatamente tra il primo e il secondo turno. Particolarmente vistosi sono i crolli dei comuni del Meridione, anche alla luce di una relativamente più alta mobilitazione degli elettorati al primo turno. Tra questi troviamo i cali di oltre il 20% a Caserta (-20,46%) e Cosenza (-20,16%), il -13,56% di Benevento e i decrementi prossimi alla doppia cifra di Isernia (-9,48%) e Latina (-8,46%). Di nuovo, la diminuzione dell’affluenza è relativamente meno consistente nei due capoluoghi del Nord (-6,4% a Savona, -2,57% a Varese), dove tuttavia si era già registrato un diffuso disinteresse il 3-4 ottobre.
In conclusione, da questi dati emerge di nuovo come la competizione elettorale a livello amministrativo tenda ad assumere sempre di più tratti di “secondo ordine” (Reif e Schmitt 1980), con un crescente disinteresse degli elettorati locali. Queste dinamiche sembrano accentuarsi non soltanto nel tempo, come detto, ma anche tra i primi e i secondi turni delle singole elezioni, nelle quali l’elemento strategico del voto al ballottaggio, invece di far presa, sembra interessare e soprattutto mobilitare di meno gli elettori piuttosto che il primo “voto sincero” (Chiaramonte e D’Alimonte 1994). Si tratta di un dato che diventa rilevante per le valutazioni e rivendicazioni dei partiti in ottica nazionale: infatti, mentre il PD di Enrico Letta ha subito celebrato i risultati di una tornata di amministrative che lo ha visto emergere come partito vincitore, la destra di Meloni e Salvini ha altrettanto rapidamente sottolineato come il vero trionfatore delle comunali 2021 sia stato altresì il non voto. Al netto della tendenza di per sé preoccupante, la considerazione che emerge è piuttosto che una larga fetta dell’elettorato italiano non pervenuto alle urne in questa occasione è diventata contendibile, soprattutto al Sud (Angelucci e Vittori 2021). Ovviamente, va esercitata cautela ogni qual volta si voglia effettuare il passaggio tra livelli di analisi diversi, in questo caso locale e nazionale. Tuttavia, queste elezioni comunali potrebbero fornire alcuni elementi rilevanti in vista dei prossimi importanti appuntamenti politici in Italia.
[1] L’analisi non include i due comuni della regione a statuto speciale del Friuli Venezia-Giulia andati al ballottaggio: Trieste e San Vito al Tagliamento.
[2] Si tratta di Corchiano (VT), Rondanina (GE) e Torricella Verzate (PV).
[3] Per questa tornata di amministrative, le varie regioni sono state così ripartite nelle tre aree: Nord: Liguria, Lombardia, Piemonte, Veneto; Zona Rossa: Emilia Romagna, Marche, Toscana, Umbria; Sud: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia).
Riferimenti bibliografici
Angelucci, D., e Vittori, D. (2021). ‘La partita elettorale è aperta. E (probabilmente) si giocherà al Sud’. CISE – Centro Italiano Studi Elettorali, disponibile a: https://cise.luiss.it/cise/2021/10/12/la-partita-elettorale-e-aperta-e-probabilmente-si-giochera-al-sud/.
Chiaramonte, A., e D’Alimonte, R. (1994). ‘Il nuovo sistema elettorale italiano: le opportunità e le scelte’, in Maggioritario ma non troppo, S. Bartolini e R. D’Alimonte (a cura di), Il Mulino.
D’Alimonte, R. (2021). ‘Il ritorno del bipolarismo centrodestra-centrosinistra’. Il Sole 24 Ore, 16 ottobre 2021. Disponibile a: https://cise.luiss.it/cise/2021/10/17/il-ritorno-del-bipolarismo-centrodestra-centrosinistra/.
Emanuele, V., e Paparo, A. (2021). ‘Al centrosinistra 52 sindaci (+15), centrodestra stabile a 38, M5S dimezzato. I numeri finali delle comunali’. Il Sole 24 Ore, 19 ottobre 2021. Disponibile a: https://cise.luiss.it/cise/2021/10/19/al-centrosinistra-52-sindaci-15-centrodestra-stabile-a-38-m5s-dimezzato-i-numeri-finali-delle-comunali/.
Maggini, N. (2018). ‘La vittoria del partito degli astenuti: l’affluenza tracolla ai ballottaggi’, in Goodbye Zona Rossa: Il successo del centrodestra nelle comunali 2018, A. Paparo (a cura di), Dossier CISE.
Reif, K., & Schmitt, H. (1980). ‘Nine second-order national elections – A conceptual framework for the analysis of european election results’. European Journal of Political Research, 8(1), pp. 3-44.
Trastulli, F. (2021). ‘Comunali 2021: crollo dell’affluenza, vince l’astensione. Grandi città disertate, “tiene” l’effetto incumbent’. CISE – Centro Italiano Studi Elettorali, disponibile a: https://cise.luiss.it/cise/2021/10/05/comunali-2021-crollo-dellaffluenza-vince-lastensione-grandi-citta-disertate-tiene-leffetto-incumbent/.