Con dati da 7289 comuni su 7904, l’affluenza è attualmente del 64,06% contro il 73,86% del 2018. Un calo di dieci punti, il più importante della storia della Repubblica, praticamente il doppio del precedente calo più importante, registrato tra 2008 e 2013 (vedi la serie storica).
Tra le possibili spiegazioni che dovranno essere approfondite:
- il naturale ricambio generazionale, che produce cali costanti da decenni in tutta l’Europa Occidentale;
- possibili effetti di astensionismo involontario, anche legati all’emergenza meteo in alcune regioni;
- la scarsa competitività percepita dell’elezione, il cui esito da settimane veniva dato essenzialmente per acquisito (sia a livello nazionale che in termini di collegi uninominali);
- la legislatura terminata in anticipo;
- come nel caso del governo Monti (dopo il quale si registrò il precedente calo più marcato) la presenza di un governo di larghe intese, con partiti in difficoltà di fronte all’aver sostenuto misure oggetto di importanti compromessi.