Elezioni Emilia-Romagna: l’effetto Sardine sulla vittoria di Bonaccini

Davide Angelucci

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Davide Angelucci ha conseguito un dottorato di ricerca presso l'Università di Siena ed è attualmente assegnista di ricerca presso il CISE, alla LUISS – Guido Carli. I suoi interessi di ricerca si concentrano sul comportamento e sulla partecipazione politica. Attualmente sta lavorando su class-voting e diseguaglianze politiche.

Dal momento della sua prima manifestazione di piazza a Bologna, a novembre 2019, il movimento delle Sardine è riuscito immediatamente ad imporsi all’attenzione politica e mediatica del paese e a costruirsi un ruolo rilevante nel contesto della campagna elettorale per le elezioni in Emilia-Romagna. Per molti, a sinistra, il movimento ha rappresentato una vera e propria boccata d’ossigeno: nella cavalcata di Salvini (che sembrava essere trionfale) verso la conquista della più rossa tra le regioni d’Italia, le Sardine hanno risvegliato l’anima movimentista e valoriale di un elettorato che sembrava intorpidito. In questo spinto anche dai sondaggi dell’epoca...

Che i leader abbiano un ruolo sempre più decisivo nel determinare l’esito di un’elezione è un fatto ormai accertato. Diverso è però stabilire in che misura i leader nazionali siano in grado di incidere in un contesto di elezioni locali, come nel caso del voto per l’elezione del nuovo Presidente di regione in Emilia-Romagna. La campagna elettorale nella regione è stata condotta in un contesto di attenzione mediatica nazionale e di intervento sul territorio di leader politici nazionali (in particolar modo, di Matteo Salvini) inconsueto per una tornata regionale. Viene quindi da chiedersi se ed in che...

Il 26 gennaio i cittadini calabresi saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Consiglio Regionale e il futuro Presidente della Regione che dovrà guidare Palazzo degli Itali. Si tratta di un appuntamento elettorale che, a livello nazionale, ha goduto di minore attenzione rispetto al concomitante voto emiliano-romagnolo e che si presenta con un livello più basso di competitività elettorale rispetto a quest’ultimo. Ci si aspetta, quindi, un maggior grado di prevedibilità. Il quadro generale, caratterizzato da scarsa attenzione mediatica e da alta prevedibilità, non sembra giocare a favore della partecipazione elettorale, che in Calabria peraltro segue da molti anni...

Back to square one, come dicono gli inglesi. Un ritorno alla casella di partenza. All'indomani delle elezioni europee, con l'emersione chiara di una possibile maggioranza di centro-destra guidata dalla Lega di Matteo Salvini, avevamo messo in evidenza come l'unica possibile strada per il centro-sinistra per arginare un possibile risultato elettorale di questo tipo era di puntare a conquistare il più possibile l'elettorato del Movimento 5 Stelle. I mesi successivi hanno visto invece emergere, anche grazie agli errori di Salvini, uno scenario diverso: il nuovo governo giallorosso e la possibilità di una strategia basata su...

945 parlamentari erano troppi? 600 sono troppo pochi? Ed esiste un numero “ottimale” di parlamentari? Il problema non è nuovo nella scienza politica, e uno dei contributi più interessanti sul tema è arrivato anni fa da Rein Taagepera, forse uno dei più importanti politologi viventi, insignito nel 2008 dell’ambitissimo premio Skytte, la più prestigiosa onorificenza nell’ambito della scienza politica, equivalente di un premio Nobel per questa disciplina. In una serie di articoli Taagepera (2002; 1972) si confrontò con il problema delle dimensioni ottimali di un’assemblea rappresentativa partendo da un punto di vista molto semplice....