Politiche

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di Federico De Lucia Nello scorso fine settimana si è votato in Friuli Venezia Giulia per l’elezione del Presidente della Regione e del Consiglio regionale. Contrariamente rispetto alle attese, il voto, che si collocava a poche ore dalla “drammatica” elezione del Presidente della Repubblica, ha dato un esito positivo per i due blocchi politici tradizionali ed un esito tutto sommato negativo per il Movimento 5 Stelle. La vittoria è andata, per soli 2.000 voti, a Debora Serracchiani, europarlamentare del PD, che ha sconfitto il presidente uscente Renzo Tondo, del PDL. I due candidati hanno ottenuto poco meno del 40% dei voti...

Nell'ultimo 3,5% di sezioni (2.136) Berlusconi dovrebbe vincere su Bersani con oltre 16 punti percentuali di margine per riuscire a superarlo e ottenere quindi il premio alla Camera.

Pubblicato su Il Sole 24 Ore del 6 marzo Precarietà economica e paure identitarie. Sono questi i fattori dietro il successo del M5S e della Lega. In questo senso l’Italia, seppure su scala maggiore, non è un caso isolato rispetto ad altri paesi europei. Quasi dovunque in occidente le inquietudini prodotte dai processi di trasformazione economici e sociali degli ultimi anni hanno alimentato il successo di partiti anti-establishment. In altri paesi tuttavia sono stati tenuti ai margini del governo (ad esempio in Olanda o in Germania) o integrati in coalizioni più moderate con partiti tradizionali (come in Austria). L’unicità dell’Italia...

I risultati delle elezioni del 4 marzo a Venezia sono molto simili a quelli osservati in altri grandi centri nel Nord del paese. In particolare, il quadro del capoluogo veneto appare estremamente somigliante a quello emerso a Genova: il centrodestra prima coalizione, avanzando di 13 punti, con il M5S stabile, e il centrosinistra in calo di 7 punti e terzo, dopo essere stato primo nel 2013. Sia a Torino che a Padova, invece, il centrosinistra era riuscito a mantenersi stabile rispetto al 2013, con nel primo caso una avanzata più contenuta del centrodestra (circa 10 punti), e mantenendo il ruolo di prima...

La partecipazione elettorale è in drammatico declino. Non è un dato nuovo, l'alto astensionismo era già emerso in tornate precedenti (si veda Improta e Angelucci sulle comunali 2022). Tuttavia, l'affluenza ridotta era limitata ad appuntamenti elettorali cd. di "secondo ordine" (Reif et al. 1997). Elezioni di secondo ordine sono tipicamente elezioni europee, regionali e locali. Elezioni che, secondo la letteratura politologica, sono avvertite come caratterizzate da una "posta in palio" minore rispetto alle politiche, e per questo motivo maggiormente a rischio di essere poco partecipate. L'affluenza alle urne per il voto del 25...