Autore: Roberto D’Alimonte

  • Il premio di maggioranza:questioni di principio

    D’ALIMONTE, R. D. R. (2011). Il premio di maggioranza: questioni di principio. In A. C. e. G. T. Barbieri (Ed.), Il premio di maggioranza. Origini, applicazioni e implicazioni di una peculiarità italiana (pp. 211–223). Roma: Carocci.

    Le riforme elettorali che hanno ridisegnato l’assetto istituzionale della Seconda Repubblica hanno progressivamente teso a convergere su un istituto – il premio di maggioranza – che ha finito per diventare l’aspetto dominante e caratteristico dell’intera legislazione elettorale italiana. Il premio di maggioranza viene infatti applicato nel nostro paese a tutti i livelli: comunale e provinciale a partire dal 1993, regionale dal 1995 e, dal 2005 in poi, anche nelle elezioni nazionali. Di qui l’obbiettivo del volume di procedere ad una indagine più approfondita su questo meccanismo che, combinando le prospettive storica, giuridica e politologica, sia in grado di rivelarne l’effettiva natura anche attraverso l’analisi comparata, di riscoprire le motivazioni della sua genesi in un passato ormai lontano ma anche della sua ciclica riproposizione, di individuare le implicazioni che ne derivano per il sistema dei partiti e per la forma di governo.

  • La formazione elettorale dei governi

    D’ALIMONTE, R. D. R. (2011). La formazione elettorale dei governi. In S. Fabbrini, V. Lippolis, & G. M. Salerno (Eds.), Governare le democrazie. Esecutivi, leader e sfide (pp. 55–74). Napoli: CASA EDITRICE DOTT. EUGENIO JOVENE S.R.L.

  • Proporzionale se vi pare. Le elezioni politiche del 2008

    D’ALIMONTE, R. D. R., & CHIARAMONTE, A. (Eds.). (2010). Proporzionale se vi pare. Le elezioni politiche del 2008, 1–273.

    La Seconda Repubblica ha ormai compiuto quindici anni. In questo arco di tempo si sono svolte cinque elezioni politiche, con due sistemi elettorali diversi: un maggioritario di collegio con quota proporzionale per le prime tre; un proporzionale con premio di maggioranza per le ultime due. In entrambi i casi, sistemi misti portatori di un bipolarismo imperfetto, che fino al 2006 è stato molto frammentato. Inaspettatamente, nelle elezioni del 2008 – cui questo libro è dedicato – il quadro cambia radicalmente. Da maxi che erano le coalizioni diventano mini; alla Camera dei deputati i gruppi parlamentari si riducono da undici a cinque; i partiti di governo da otto a due. E qui viene utile il richiamo a Pirandello, per cogliere l’ambiguità del responso elettorale. Date le stesse regole del 2006, il copione pareva già scritto. E invece, con l’entrata in scena di Pd e Pdl, sono cambiati i personaggi principali e con essi il ruolo dei comprimari. Qual è allora il nostro “vero” sistema elettorale? E quali i “veri” risultati che ha prodotto, quelli del 2006 o quelli del 2008? In altri termini, il sistema partitico emerso dalle ultime elezioni è destinato a durare? Interrogativi a cui il volume fornisce una risposta qualificata e documentata.

  • Il verdetto elettorale

    D’ALIMONTE, R. D. R. (2008). Il verdetto elettorale. In Itanes (Ed.), Il ritorno di Berlusconi. Vincitori e vinti nelle elezioni del 2008 (pp. 15–18). Bologna: Il Mulino.

    Bastano tre dati a dirci che le ultime elezioni politiche rappresentano una svolta rispetto alle precedenti. Primo: nel 2006 sono entrati alla Camera gli eletti di 15 liste, nel 2008 quelli di 9 liste. Secondo: nel 2006 sedevano in Parlamento 72 deputati di Rifondazione comunista, Comunisti italiani e Verdi; oggi non ce n’è nessuno, come non c’è nessun eletto in partiti che si richiamino alla tradizione socialista. Terzo: nel 2006 le due aree politiche che si sono date battaglia con alterne vicende dal 1996 in poi erano alla pari quanto a voti validi, nel 2008 c’è stato un divario di oltre 4 milioni di voti.

    Dopo un simile sconvolgimento, grande è la confusione sotto il cielo, soprattutto – naturalmente – sotto quello degli sconfitti. Per capire meglio ciò che è avvenuto questo volume affronta, sulla base di una vasta indagine campionaria condotta subito dopo il voto, una serie di quesiti decisivi: che ruolo hanno avuto delusione e astensionismo? Quali sono stati i flussi dello spostamento a destra? Chi è stato premiato dall’appello al “voto utile”? In che modo ha pesato la questione cattolica? E il problema dell’insicurezza? Quanto hanno contato Silvio e Walter? Si è trattato solo di un referendum sul governo Prodi?

  • Il voto: perché ha rivinto il centrodestra

    D’ALIMONTE, R. D. R., & Sio, L. D. (2008). Il voto: perché ha rivinto il centrodestra. In R. D’Alimonte & A. Chiaramonte (Eds.), Proporzionale se vi pare: le elezioni politiche del 2008 (pp. 75–106). Bologna: Il Mulino.

    La Seconda Repubblica ha ormai compiuto quindici anni. In questo arco di tempo si sono svolte cinque elezioni politiche, con due sistemi elettorali diversi: un maggioritario di collegio con quota proporzionale per le prime tre; un proporzionale con premio di maggioranza per le ultime due. In entrambi i casi, sistemi misti portatori di un bipolarismo imperfetto, che fino al 2006 è stato molto frammentato. Inaspettatamente, nelle elezioni del 2008 – cui questo libro è dedicato – il quadro cambia radicalmente. Da maxi che erano le coalizioni diventano mini; alla Camera dei deputati i gruppi parlamentari si riducono da undici a cinque; i partiti di governo da otto a due. E qui viene utile il richiamo a Pirandello, per cogliere l’ambiguità del responso elettorale. Date le stesse regole del 2006, il copione pareva già scritto. E invece, con l’entrata in scena di Pd e Pdl, sono cambiati i personaggi principali e con essi il ruolo dei comprimari. Qual è allora il nostro “vero” sistema elettorale? E quali i “veri” risultati che ha prodotto, quelli del 2006 o quelli del 2008? In altri termini, il sistema partitico emerso dalle ultime elezioni è destinato a durare? Interrogativi a cui il volume fornisce una risposta qualificata e documentata.

  • La legislazione elettorale italiana. Come cambiarla e perché

    ALIMONTI R., FUSARO, C. (2008). La legislazione elettorale italiana. Come cambiarla e perché.

    In questo lavoro, Alimonti e Fusaro analizzano le criticità presenti nella legge elettorale in vigore nelle elezioni del 2006 e le possibili direttrici di riforma per risolverle.

  • Due coalizioni, troppi partiti: le regioni fra bipolarismo e frammentazione

    D’ALIMONTE, R. D. R. (2008). Due coalizioni, troppi partiti: le regioni fra bipolarismo e frammentazione. AMMINISTRAZIONE CIVILE, 3, 39–49.

    Analisi della frammentarietà delle coalizioni politiche alla luce del bipolarismo favorito dalla legge elettorale in vigore nel 2008.

  • La riforma del voto europeo è un’occasione per consolidare il “bipolarismo moderato”

    D’ALIMONTE, R. D. R. (2008). La riforma del voto europeo è un’occasione per consolidare il “bipolarismo moderato. ” AMMINISTRAZIONE CIVILE, 4-5, 112–121.

    Un’analisi della riforma della legge elettorale Europea alla luce dell’emergente bipolarismo moderato.

  • Proporzionale ma non solo. Le elezioni politiche del 2006

    D’ALIMONTE R., CHIARAMONTE A., (2007). Proporzionale ma non solo. Le elezioni politiche del 2006. Bologna, IL MULINO

    Abolendo i collegi uninominali, la nuova legge elettorale del 2005 ha suscitato l’impressione di un ritorno al passato. Al pari del precedente, in realtà, quello adottato è un sistema misto, dove certamente il meccanismo proporzionale pesa di più, ma è affiancato da una robusta componente maggioritaria (il premio di maggioranza). In compenso, le coalizioni sono diventate più deboli e gli elettori meno influenti a vantaggio dei partiti, che nominano i candidati grazie alle liste bloccate. Come documentano le rigorose analisi sulle elezioni politiche del 2006 svolte nel libro, il risultato finale è stato largamente condizionato dai difetti del sistema elettorale: ha vinto chi ha fatto meno errori. Ma un sistema in cui ogni singola decisione sbagliata risulta decisiva e, soprattutto, in cui è praticamente impossibile per chi vince ottenere una solida maggioranza al Senato è – come constatiamo oggi – intrinsecamente fragile.

  • Il nuovo sistema elettorale:dal collegio uninominale al premio di maggioranza

    D’ALIMONTE, R. D. R. (2007). Il nuovo sistema elettorale:dal collegio uninominale al premio di maggioranza. In R. D’Alimonte & A. Chiaramonte (Eds.), Proporzionale ma non solo (pp. 51–89). Bologna: Il Mulino.

    Abolendo i collegi uninominali, la nuova legge elettorale del 2005 ha suscitato l’impressione di un ritorno al passato. Al pari del precedente, in realtà, quello adottato è un sistema misto, dove certamente il meccanismo proporzionale pesa di più, ma è affiancato da una robusta componente maggioritaria (il premio di maggioranza). In compenso, le coalizioni sono diventate più deboli e gli elettori meno influenti a vantaggio dei partiti, che nominano i candidati grazie alle liste bloccate.

    Come documentano le rigorose analisi sulle elezioni politiche del 2006 svolte nel libro, il risultato finale è stato largamente condizionato dai difetti del sistema elettorale: ha vinto chi ha fatto meno errori. Ma un sistema in cui ogni singola decisione sbagliata risulta decisiva e, soprattutto, in cui è praticamente impossibile per chi vince ottenere una solida maggioranza al Senato è – come constatiamo oggi – intrinsecamente fragile.