Primarie

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Matteo Renzi ha vinto le primarie del Partito Democratico, affermandosi nettamente (70%) nei confronti dei suoi due avversari, Andrea Orlando (19,5%), attuale Ministro della Giustizia, e Michele Emiliano (10,5%), governatore della Puglia. Un distacco molto ampio rispetto al secondo (50,5 punti) e in linea con il differenziale della precedente tornata in (49,8) in cui a sfidarsi erano stati Renzi e Gianni Cuperlo. A livello di elettorato si conferma quanto emerso nel voto nei circoli (a cui partecipavano gli iscritti), ossia la preponderanza dell’ex-Presidente del Consiglio rispetto ai principali contender e la marginalità della cosiddetta minoranza. Se le gerarchie interne all’interno...

di Federico De Lucia In questo fine-settimana i militanti e i simpatizzanti del Pd sono chiamati a contribuire sensibilmente, attraverso le primarie, alla composizione delle liste elettorali con cui i democratici si presenteranno alle elezioni politiche del prossimo 24 febbraio. Come già si è spiegato in un altro articolo, la competizione fra candidati si svolge a livello provinciale, mentre la composizione effettiva delle liste regionali e circoscrizionali viene proposta dalle Unioni regionali del partito. Al livello nazionale spetta l’approvazione definitiva, oltreché l’indicazione dei capilista (concordati con le Unioni regionali) e del cosiddetto listino. I 918 posti in lista che il Pd...

di Roberto D'Alimonte Pubblicato su Il Sole 24 Ore del 14 febbraio Con la convocazione dell’assemblea nazionale e le dimissioni di Matteo Renzi si riapre la partita della leadership dentro il Pd. Una partita che si giocherà in due tempi, regolati da uno statuto complicato che pare non verrà cambiato, come qualcuno invece vorrebbe. La chiave saranno le primarie. Ma il primo tempo è dedicato alla scelta dei candidati che vi parteciperanno. Questa è questione che riguarda esclusivamente gli iscritti del Pd. Chiunque raccolga il sostegno del 10% dell’attuale assemblea nazionale del partito o le firme di 1.500 iscritti potrà presentare la...

di Federico De Lucia Le primarie del PD hanno visto la partecipazione di 1.200.000 persone circa: si tratta del 40% circa di coloro che si erano recati al voto lo scorso 25 novembre, al primo turno delle primarie per la candidatura alla premiership. Se si considera il periodo festivo, la scarsa attenzione mediatica connessa all’evento e la quasi assenza di campagna elettorale, è un risultato di tutto rispetto: stiamo parlando di una cifra corrispondente al doppio degli iscritti al Pd. I cittadini che si sono recati a votare nei circoli del Pd su tutto il territorio nazionale hanno svolto un ruolo...

(Articolo pubblicato su 'Questioni Primarie' n. 5 del 4 maggio 2017) Con oltre 50 punti di vantaggio, Renzi ha stravinto le primarie del Partito Democratico. Per ritrovare un simile scarto dobbiamo tornare alle primarie fondative del 2007. Allora Veltroni vinse con oltre il 75% dei voti. La classe dirigente del partito era tutta schierata a sostegno dell’ex Sindaco di Roma. Per questo, come anche nel caso delle prime primarie di coalizione, quelle che incoronarono Prodi nel 2005, si parlo di ‘primarie di legittimazione’. Un bagno di popolo utile a compattare il partito (o la coalizione) e rilanciarlo in vista delle...