Effetto Renzi? Una grande turbolenza nelle intenzioni di voto

Lorenzo De Sio

114 ARTICOLI 0 COMMENTI
Lorenzo De Sio è professore ordinario di Scienza Politica presso la LUISS Guido Carli, e direttore del CISE - Centro Italiano di Studi Elettorali. Già Jean Monnet Fellow presso lo European University Institute, Visiting Research Fellow presso la University of California, Irvine, e Campbell National Fellow presso la Stanford University, è membro di ITANES (Italian National Election Studies), ha partecipato a vari progetti di ricerca internazionali, tra cui “The True European Voter”(ESF-COST Action IS0806), the “EU Profiler” (2009) e EUandI (2014), e di recente ha dato vita al progetto ICCP (Issue Competition Comparative Project). I suoi interessi di ricerca attuali vertono sull'analisi quantitativa dei comportamenti di voto e delle strategie di partito in prospettiva comparata, con particolare attenzione al ruolo delle issues. Tra le sue pubblicazioni, accanto a vari volumi in italiano e in inglese, ci sono articoli apparsi su American Political Science Review, Comparative Political Studies, Electoral Studies, Party Politics, West European Politics, South European Society and Politics, oltre che su numerose riviste scientifiche italiane. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.

di Lorenzo De Sio e Aldo Paparo Turbolenza. Secondo noi è questa la parola chiave che meglio identifica in questo momento le intenzioni di voto degli elettori italiani, così come sono state fotografate dall'indagine Osservatorio Politico del Dicembre 2013 (con interviste condotte tra il 16 e il 22 dicembre, quindi dopo l'acquisizione del risultato dell'elezione di Renzi a segretario del Pd, e prima della pausa natalizia). Turbolenza che fa registrare in questo momento intenzioni di voto molto alte per il Pd. Ben oltre quei sei punti di "effetto Renzi" individuati da vari istituti nelle ultime settimane. Tanto da spingerci, per la...

di Lorenzo De Sio Con l’arrivo di Matteo Renzi alla segreteria del Pd, molti commentatori hanno salutato l’avvento di una nuova generazione al vertice del centrosinistra. Alcuni hanno anche evocato una svolta storica in questo schieramento, con la presenza di un leader in grado di condurre la sinistra alla vittoria nelle future elezioni. (Valium) Su questi ultimi scenari ci sia consentito intanto essere un po’ più prudenti, e identificarli spesso più come auspici (o addirittura irreali wishful thinking, direbbe qualcuno) che – per adesso – come rilievi oggettivi. Tuttavia c’è una questione di fondo che merita di essere indagata. Renzi...

di Lorenzo De Sio Il Movimento 5 Stelle è senza dubbio il principale vincitore delle elezioni del 24 e 25 febbraio, con un’affermazione che dal nulla ha riportato oltre otto milioni e mezzo di voti. E uno degli aspetti centrali dell’affermazione del M5S è la sua trasversalità: in termini geografici, lungo confini che tagliano trasversalmente le tradizionali zone geo-politiche d’Italia (vedi l’articolo di Matteo Cataldi e Vincenzo Emanuele); in termini politici, con la capacità di pescare in modo completamente trasversale dai tradizionali bacini di centrodestra e centrosinistra (vedi le varie analisi di flusso relative a Torino e Palermo, Monza, Pavia...

di Roberto D'Alimonte e Lorenzo De Sio Pubblicato su Il Sole 24 ore del 27 febbraio. Grillo è il primo partito alla Camera. Come evidenziato in un altro articolo, la distribuzione geografica del successo del Movimento 5 Stelle mostra coordinate inedite. A conferma di un tratto fondamentale di queste elezioni, ci troviamo di fronte a un vero e proprio cambio di paradigma, che mette in crisi allineamenti territoriali consolidati. E a questo punto emerge il dubbio che non solo gli allineamenti territoriali, ma anche quelli politici e sociali siano in fase di cambiamento. Da dove viene quindi il consenso di Grillo?...

di Lorenzo De Sio e Vincenzo Emanuele Abbiamo aperto questo volume cercando di tratteggiare al meglio il contesto in cui si svolgono le imminenti elezioni politiche, alla ricerca di una chiave con cui delineare le possibili interpretazioni del risultato. Di conseguenza ci siamo trovati di fronte alla scelta pressoché obbligata di tenere conto di tre elementi chiave. Anzitutto il contesto internazionale, osservato attraverso le lenti dell’influenza della crisi economica sui risultati elettorali in alcuni importanti paesi europei. In secondo luogo, le elezioni siciliane dell’ottobre 2012, in grado di anticipare importanti segnali e dinamiche delle successive elezioni politiche, dato il peso di questa regione. Infine, le elezioni primarie del centrosinistra, come testimonianza di una dinamica di rimobilitazione dell’elettorato di questa parte politica.