Ricerca

Ricerca

Ricerca

To cite the article: Ladini, R., and Maggini, N. (2022), The role of party preferences in explaining acceptance of freedom restrictions in a pandemic context: the Italian case, Quality & Quantity, Online first, DOI: 10.1007/s11135-022-01436-3. The article is open access and can be accessed here. Abstract As a consequence of the Covid-19 pandemic, several governments adopted disease containment measures limiting individual freedom, especially freedom of movement. Our contribution aims at studying the role played by party preferences in...

Segnalazione bibliografica. Acta Politica 46, 400-424 (October 2011) Autore: Simon Otjes Abstract The List Pim Fortuyn (LPF) is a key example of a family of new right-wing parties that, according to many observers, have had a strong effect on European party systems. This article studies the effect of the entry of the LPF into the Dutch Parliament on the parliamentary party system. The article looks at two aspects of the party system: first, did the LPF affect the issue agenda of the legislature? And second, has the LPF been able to create a new significant line of conflict in the legislature, as Kriesi...

Le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 hanno sancito un forte cambiamento della struttura del sistema partitico italiano. In un contesto di altissima volatilità elettorale e di accelerato declino della partecipazione al voto, il sistema è divenuto sostanzialmente tripolare, dopo vent’anni di strutturazione e tenuta del bipolarismo. A questo esito hanno concorso da un lato l’erosione dei principali schieramenti politici che a partire dal novembre 2011 avevano sostenuto l’esperienza del governo Monti (nonché la deludente prova elettorale dello stesso Presidente del Consiglio uscente), e dall’altro lo straordinario successo del Movimento 5 stelle. Quest’ultimo, al primo test elettorale di livello nazionale, ha raccolto un risultato sorprendente, giungendo ad oltre un quarto dei voti validi. Siamo di fronte ad una parentesi momentanea dovuta all’effetto combinato di crisi economica e crisi politica, oppure le contraddizioni interne alla Seconda Repubblica l’hanno condotta effettivamente al suo crepuscolo? Come uscirà il sistema partitico italiano da questa nuova fase di destabilizzazione? Questo quarto Dossier CISE, che raccoglie contributi apparsi sul sito web del Cise prima e dopo le elezioni, fornisce una prima analisi del voto, presentando elaborazioni su dati aggregati, stime dei flussi elettorali, alcune prime analisi su dati di sondaggio, nonché una panoramica dei nuovi eletti e un’appendice ricca di tabelle e mappe riassuntive del risultato elettorale. Come i precedenti Dossier, si tratta di uno strumento prodotto rapidamente all’indomani del voto, con l’intento di suggerire primi spunti di interpretazione da approfondire in seguito, cercando di contribuire alla lettura di un risultato elettorale cruciale, in una delicata fase di cambiamento del sistema partitico italiano.

In questo articolo analizziamo la misura in cui le elezioni europee del 2009, svoltesi a seguito della grave crisi dei mercati internazionali, differiscono dalle precedenti. I nostri interrogativi di ricerca riguardano da un lato la presenza di effetti di delegittimazione della UE (attraverso astensionismo, voto di protesta, frammentazione, successo di partiti anti-Europei) e dall’altro lato il risultato dei governi nazionali. Analiticamente, il modello delle elezioni di second’ordine che colloca le elezioni europee all’interno dei cicli elettorali nazionali viene considerato operando una contestualizzazione storica dei risultati delle elezioni europee in otto paesi (Austria, Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia, Regno Unito, Spagna). I dati non mostrano evidenza di un particolare incremento dell’astensionismo elettorale né del voto di protesta rispetto a quanto verificatosi nelle precedenti elezioni europee. Tuttavia le elezioni del 2009 si collocano nelle tendenze di medio periodo verso instabilità e frammentazione e, probabilmente per effetto della crisi economica, si caratterizzano per le particolari difficoltà anche per i governi in carica, compresi quelli che si stanno avvicinando alla fine del loro ciclo elettorale e che quindi, nelle precedenti elezioni di second’ordine ma senza crisi economica, tendevano a recuperare consensi: una dinamica che, sebbene in modo disomogeneo, appare evidente anche dall’analisi dei trend nelle inchieste di opinione.

It is commonplace to see political parties as fundamentally constrained by public opinion. By contrast, this paper argues that party competition amplifies mass ideological polarization over public policy. Specifically, the investigation concerns the relationship between mass-level ideology and ethnic exclusionism (the call for harsh immigration policies). As party competition intensifies, this relationship strengthens. The party competition thesis is tested by performing a comparative study of Denmark and Sweden. Unlike their Danish counterparts, Swedish political parties have, most of the time, refused to take opposed stands on immigration policy. In effect, the empirical data show that the individual-level association between self-reported ideology and ethnic exclusionism is considerably stronger in Denmark than in Sweden. To investigate the party competition effect in depth, both longitudinal analyses and a cross-sectional analysis are performed. Data cover the period 1990-2008.