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The close outcome of the Italian general elections of 2006 highlights the crucial role of floating voters, switching from one coalition to its opponent. Using survey data, the paper studies the relation between the degree of political interest and knowledge of individual voters and their propensity to switch between competing coalitions in subsequent elections. Two rival hypotheses are proposed. The first, dubbed the "electoral market", states that most vote change happens among the most interested and informed. On the contrary, the rival hypothesis of the "electoral bazaar" envisages a scenario where floating voters are mostly among the least politically involved. The results of the analysis show a marked difference between patterns in the First and the Second Republic.

D’ALIMONTE, R. D. R., & S, V. (2006). Chi è arrivato primo? In ITANES (Ed.), Dov’è la vittoria? (pp. 13–34). Bologna: Il Mulino.

CHIARAMONTE, A., D’ALIMONTE, R. D. R., & SIO, L. D. (2006). A Razor-thin Victory. In J. Frosini & G. Pasquino (Eds.), For a Fistful of Votes. The 2006 Italian Elections (pp. 23–44). Bologna: CLUEB.

A.CHIARAMONTE, & D’ALIMONTE, R. D. R. (2006). Proporzionale ma non solo. La riforma della Casa delle libertà. IL MULINO, 56, 34–45.

Chiaramonte, A. Tra maggioritario e proporzionale. L'universo dei sistemi elettorali misti, Bologna, Il Mulino, 2005 ISBN 978-88-15-10586-8 L'ondata più recente di riforme elettorali, che si è manifestata in tutti i cinque continenti, ha visto protagonisti i sistemi elettorali misti. L'alternativa tra maggioritario e proporzionale, che per lungo tempo era sembrata esaurire le possibilità di scelta, è stata arricchita da un ampio ventaglio di soluzioni intermedie, la cui popolarità è probabilmente spiegabile proprio a partire dalla loro natura ibrida. L'Italia è un caso esemplare di "successo" dei sistemi elettorali misti: nel 1993 si è cominciato a introdurli nei comuni e nelle province; l'anno successivo...