Le Elezioni Europee 2014
a cura di Lorenzo De Sio, Vincenzo Emanuele e Nicola Maggini
Le elezioni europee del 22-25 maggio 2014 apparivano, già alla vigilia, tanto rilevanti da essere potenzialmente candidate a divenire le prime “vere” elezioni europee. La crisi economica scoppiata nell’autunno del 2008 ha fatto emergere in questi anni le istituzioni dell’Unione Europea come il principale centro decisionale in materia di politica economica degli stati dell’Eurozona, e più in generale come attore capace di incidere fortemente sulla vita dei cittadini europei. Inoltre, l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona ha rafforzato il legame tra il voto popolare e l’elezione del Presidente della Commissione, spingendo così verso una maggiore rilevanza di queste elezioni europee. (https://www.top5.com/) Sulla base di questi presupposti molti commentatori avevano, alla vigilia, messo in discussione il consolidato framework teorico che inquadra le elezioni europee come second order elections. In particolare, ci si attendeva una maggiore centralità delle tematiche europee e un successo dei partiti euroscettici, i più abili a politicizzare – in chiave negativa – i temi legati all’Europa e all’euro. Con specifico riferimento al caso italiano, invece, queste elezioni rappresentavano un cruciale banco di prova per i partiti all’indomani del terremoto elettorale del 2013 e soprattutto per il nuovo governo di Matteo Renzi, arrivato al potere senza il vaglio delle urne. Qual è stato l’esito delle elezioni europee? Si è trattato delle prime first order elections? Quali fattori spiegano il successo territorialmente differenziato dei partiti euroscettici? E come interpretare il successo del PD di Matteo Renzi in Italia?
Questo sesto Dossier CISE, oltre a contenere le analisi pubblicate sul sito web CISE prima e dopo le elezioni (riguardanti sia il contesto italiano che quello europeo) presenta inoltre un’importante novità: per la prima volta il Cise ha assemblato un gruppo di ricerca di 22 giovani studiosi di tutta Europa, che ha permesso di analizzare in tempi rapidissimi – con brevi report su ciascun paese – il risultato elettorale in tutti e 28 i paesi dell’Unione Europea. Il risultato è un lavoro comparato di fatto unico in ambito internazionale, prodotto poche settimane dopo il voto con l’obiettivo di fissare alcuni primi dati, e di suggerire dei primi spunti di interpretazione sugli esiti di queste cruciali elezioni europee.