Radiografia di una mutazione genetica: i flussi elettorali a Torino

Una mutazione genetica. Se è vero che il risultato elettorale di Piero Fassino è stato deludente rispetto alla prova del 2011 (41,8 % contro il 56,6 % del 2011), ciò che è ancora più interessante è scoprire che la perdita di 95.000 voti da parte del candidato sindaco del Pd si accompagna a un cambiamento significativo della sua base elettorale. Sotto il semplice calo si cela infatti un complesso di flussi incrociati che permette di dare una lettura sorprendente al risultato di Torino, che in parte potrebbe suggerire spunti utili per analizzare anche altre città.

Per stimare i flussi abbiamo effettuato un’analisi basata sull’applicazione del modello di Goodman ai dati delle sezioni elettorali del comune di Torino (stima di 8 analisi separate per sotto-aggregazioni geografiche; indice VR medio=8,20; SD=2,21).

I risultati delle nostre stime possono essere sintetizzati nei seguenti punti:

  1. Su 100 elettori di Fassino del 2011 (primo turno) lo hanno seguito nel 2016 soltanto 42. Ben 32 di loro avrebbero invece votato per la Appendino, mentre 14 di loro si sarebbero astenuti. Il dato quindi è che un elettore su tre del centrosinistra del 2011 ha votato per il M5S.
  2. In parte questo corrisponde a un fenomeno corrispondente nel centrodestra. Tra gli elettori di questo schieramento nel 2011, la maggioranza relativa (34 su 100) sarebbe andata verso Fassino, con al secondo posto l’astensione (27 su 100), e solo al terzo Morano, candidato di Lega Nord e Fratelli d’Italia.

In sostanza, staremmo assistendo a un cambiamento significativo della struttura dell’elettorato del Pd (in questo caso di Fassino), che avrebbe perso una parte importante di elettori verso il M5s, solo in parte compensata da apporti provenienti dal centrodestra.

Tabella 1 – Torino (sindaco): Destinazioni 2016 degli elettorati 2011 (primo turno)

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Il risultato è che oggi l’elettorato di Fassino sarebbe composto solo al 65% di ex elettori di centrosinistra, più oltre un quarto (26%) proveniente dal centrodestra. In ogni caso spicca la massiccia smobilitazione del centrodestra (27% verso l’astensione), testimoniando come gli elettori di quest’area sembrano ancora orfani di un’offerta politica in grado di mobilitarli.

Tabella 2 – Torino (sindaco): Provenienze 2011 degli elettorati 2016 (primo turno)

provLa configurazione complessiva dei flussi può infine essere sintetizzata in una rappresentazione grafica innovativa (sotto forma di mappe circolari, frequentemente usate in genetica per la rappresentazione del genoma) che permette di visualizzare i flussi di voto sotto forma di vere e proprie “correnti” che vanno da un partito all’altro tra due diverse elezioni. La provenienza di questo strumento dalla genetica ha una risonanza ironica con il vero e proprio “mutamento genetico” dell’elettorato di Fassino in queste elezioni…

Il diagramma non è di lettura immediata, ma una volta compreso il meccanismo è in verità molto semplice. I candidati del 2011 sono nella metà sinistra del diagramma; quelli del 2016 nella metà destra. I voti di ogni candidato sono rappresentati da un arco di circonferenza, lungo in proporzione alla percentuale di voti ottenuta (rispetto agli aventi diritto, non ai voti validi).

Nel diagramma è chiaramente visibile che:

  1. Il flusso di gran lunga più grande (bianco quasi trasparente) è dal “non voto” 2011 al “non voto” 2016;
  2. Riguardo a Fassino (CS) 2011, è chiaramente visibile che il flusso maggiore (arancione) va verso Fassino 2016, ma c’è un importantissimo flusso (giallo) che esce verso il M5s (che riceve anche flussi da altri candidati del 2011).
  3. Il Fassino del 2016 riceve un flusso importante da Coppola (centrodestra)  e uno (meno importante) da Musy (centro).
  4. Infine, il terzo flusso più importante da Fassino va verso l’astensione (bianco).

 

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Riferimenti bibliografici

Cataldi, Matteo, Emanuele, Vincenzo, e Paparo, Aldo. [2012]. Elettori in movimento nelle Comunali 2011 a Milano, Torino e Napoli. Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, 67, 5–43.

Corbetta, P.G., e H.M.A. Schadee [1984], Metodi e modelli di analisi dei dati elettorali, Bologna, Il Mulino.

Corbetta, P.G., A. Parisi e H.M.A. Schadee [1988], Elezioni in Italia: struttura e tipologia delle consultazioni politiche, Bologna, Il Mulino.

De Sio, L. [2008], Elettori in movimento. Nuove tecniche di inferenze ecologica per lo studio dei flussi elettorali, Firenze, Edizioni Polistampa.

De Sio, L. [2009], Oltre il modello di Goodman. La stima dei flussi elettorali in base a dati aggregati, «Polena», vol. 6, 1, pp. 9-35.
Matteo Cataldi si è laureato presso la Facoltà di Scienze politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze con una tesi sulla competitività delle elezioni italiane. È stato ricercatore presso Tolomeo Studi e Ricerche e ha pubblicato articoli su Polena e Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, è co-autore di un capitolo di Terremoto elettorale (Il Mulino, 2014) e co-curatore di vari Dossier CISE e di numerose note di ricerche apparse nella serie di Dossier. Ha inoltre curato l’appendice al volume Proporzionale se vi pare (Il Mulino, 2010). I suoi interessi di ricerca comprendono lo studio del comportamento elettorale e in particolare il cambiamento della geografia del voto, anche attraverso i più recenti sviluppi degli applicativi GIS in ambito politico-sociale. È membro SISP e dello Standing Group POPE – Partiti Opinione Pubblica Elezioni.
Lorenzo De Sio è professore ordinario di Scienza Politica presso la LUISS Guido Carli, e direttore del CISE - Centro Italiano di Studi Elettorali. Già Jean Monnet Fellow presso lo European University Institute, Visiting Research Fellow presso la University of California, Irvine, e Campbell National Fellow presso la Stanford University, è membro di ITANES (Italian National Election Studies), ha partecipato a vari progetti di ricerca internazionali, tra cui “The True European Voter”(ESF-COST Action IS0806), the “EU Profiler” (2009) e EUandI (2014), e di recente ha dato vita al progetto ICCP (Issue Competition Comparative Project). I suoi interessi di ricerca attuali vertono sull'analisi quantitativa dei comportamenti di voto e delle strategie di partito in prospettiva comparata, con particolare attenzione al ruolo delle issues. Tra le sue pubblicazioni, accanto a vari volumi in italiano e in inglese, ci sono articoli apparsi su American Political Science Review, Comparative Political Studies, Electoral Studies, Party Politics, West European Politics, South European Society and Politics, oltre che su numerose riviste scientifiche italiane. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.