Radiografia di una mutazione genetica: i flussi elettorali a Torino

Matteo Cataldi

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Una mutazione genetica. Se è vero che il risultato elettorale di Piero Fassino è stato deludente rispetto alla prova del 2011 (41,8 % contro il 56,6 % del 2011), ciò che è ancora più interessante è scoprire che la perdita di 95.000 voti da parte del candidato sindaco del Pd si accompagna a un cambiamento significativo della sua base elettorale. Sotto il semplice calo si cela infatti un complesso di flussi incrociati che permette di dare una lettura sorprendente al risultato di Torino, che in parte potrebbe suggerire spunti utili per analizzare anche altre città. Per stimare i flussi abbiamo...

In 2011 Italian local elections we observed high electoral mobility: in Milan, for example, the center-left gained his first-time victory in the Berlusconi era, while in Naples there was a significant split voting in the first round and a huge turnaround between the first and the second ballot. A general research question emerged: are the shifts in the results understandable trough a left-right axis (political nature hypothesis of these elections) or were there cross-cutting mechanisms (local nature hypothesis of the elections with a strong role of personal aspects)? To answer the question we analyze the voting ecological estimates in the three biggest cities involved in 2011 elections: Milan, Naples and Turin. For every matrix we generated the estimates both applying the traditional Goodman model (for the whole city and splitting by district) and the hierarchical multinomial-dirichlet model developed by Rosen, Jiang, King and Taner. The most important result of our study is the strong political polarization of the vote in the two northern cities and a great importance of the local factors in Naples, where only a dominant role of the candidates can make sense of the detected shifts in voting behaviour.

di Matteo Cataldi La regione Veneto, assieme alla Lombardia, è l’unica regione italiana a non essere mai stata amministrata dal centrosinistra, almeno da quando la legge Costituzionale del 22 novembre 1999 n. 1, ha introdotto l’elezione diretta del Presidente della Giunta. Negli anni della cosiddetta Seconda Repubblica è sempre stato un candidato di centrodestra a sedere a Palazzo Balbi. Prima Galan per un quindicennio, e successivamente, dal 2010, il Presidente uscente Luca Zaia. La volta che una coalizione di centrosinistra è stata più vicina alla Presidenza (si fa per dire), fu nel 1995 all’esordio della nuova legge elettorale, quando Bentsik...

di Matteo Cataldi e Vincenzo Emanuele Il 9 luglio di quest’anno si è chiusa un’epoca. Quella di Vasco Errani alla Presidenza della Giunta regionale dell’Emilia Romagna. Dimessosi a seguito della condanna in appello, che giungeva dopo l’assoluzione in primo grado, per il caso Terremerse, in cui l’ex governatore era accusato di falso ideologico nell’ambito dell’inchiesta che lo ha visto imputato per via di un finanziamento della Regione alla cooperativa guidata allora dal fratello del Presidente. Errani era stato eletto per la prima volta oltre 15 anni fa e da allora era stato riconfermato per ben tre volte alla Presidenza della...

di  Matteo Cataldi e Bruno Marino Le elezioni comunali di Reggio Calabria del 26 Ottobre hanno rappresentato una vera e propria svolta per la città. Due anni fa il Ministro dell’Interno aveva deciso di sciogliere il consiglio comunale per contiguità ed infiltrazioni mafiose e di inviare i commissari prefettizi in città. Il precedente consiglio era stato eletto nel 2011. In quell’occasione, Demetrio Arena, leader del centrodestra, aveva ottenuto il 56% dei voti mentre il candidato del centrosinistra, Massimo Canale, si era fermato al 28%. Lo scorso Ottobre i cittadini di Reggio Calabria sono tornati a votare per eleggere il sindaco ed il...