Analisi

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Si svolge oggi l'attesissimo ballottaggio per eleggere il Presidente francese per i prossimi cinque anni. Finalmente sapremo se il prossimo inquilino dell'Eliseo sarà l'europeista Macron o la populista Le Pen. Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, decisive, per il risultato finale, saranno le scelte di quanti hanno votato candidati esclusi dal secondo turno: Mélenchon e Fillon soprattutto, ma anche Hamon e Dupont-Aignan. Attraverso l'analisi dei flussi elettorali intercorsi fra il primo turno delle presidenziali del 2012 e il primo turno di quest'anno, possiamo meglio comprendere come siano composti gli attuali bacini elettorali di Macron e Le Pen, nei confronti di quali elettorati...

Il diagramma di Sankey (Fig. 1) riporta graficamente le stime dei flussi elettorali a Reggio Emilia emerse dall’analisi che abbiamo condotto. A sinistra sono riportati i bacini elettorali del 2018, a destra quelli del 2019. Le diverse bande, colorate in base al bacino 2018 di provenienza, mostrano le transizioni dai bacini delle politiche a quelli delle europee. L’altezza di ciascuna banda, così come quella dei rettangoli dei diversi bacini elettorali all’estrema sinistra e destra, è proporzionale al relativo peso sul totale degli elettori. Dalla figura, emergono a colpo d’occhio alcuni dati significativi: un Movimento 5 Stelle tripartito; un Partito Democratico vincente e compatto; una Lega...

Una versione ridotta di questo articolo è stata pubblicata su Il Sole 24 Ore del 28 maggio. L’Italia è un mondo a parte. In Europa non è cambiato niente o quasi. Popolari, socialisti e liberali hanno riconquistato una solida maggioranza nel Parlamento Europeo con 435 seggi su 751. I sovranisti sono cresciuti ma poco. L’Ungheria e la Francia non fanno testo. La prima è un piccolo paese con pochi seggi dove il partito di Orbàn ha riconfermato la sua egemonia. La seconda è un grande paese in cui il partito della Le Pen è –di poco- il primo partito, ma...

Pubblicato su Il Sole 24 Ore dell'11 dicembre 2018 Matteo Renzi è diventato l’Amleto della politica italiana. È in preda a dilemmi che non riesce a sciogliere. Sono tre le opzioni che ha davanti. La prima è quella di non fare niente. Stare alla finestra e vedere che succede. Non partecipare al congresso, non sostenere alcun candidato tra quelli in corsa, non avanzare proposte se non quella di dire no al dialogo con il M5S. La conseguenza è quella di prolungare indefinitamente l’incertezza che paralizza il PD. Dentro il partito Renzi conta ancora. Chi ha seguito l’ultima Leopolda, come il...

Pubblicato sul Sole 24 Ore del 4 settembre 2018 La mancanza di una opposizione credibile è una delle tante anomalie italiane. E’ forse la caratteristica politica più rilevante in questa fase confusa della nostra storia. Non è che manchi l’opposizione all’attuale governo. Ci sono partiti fuori dal governo che fanno opposizione, ma la fanno male. Non sono credibili. Questo è il punto. Le ragioni della loro scarsa credibilità sono state messe in luce da Sergio Fabbrini sulle pagine di questo giornale Domenica scorsa.  A differenza però di quello che scrive Fabbrini l’assenza di opposizione è un fenomeno recente.  Tra il...