Pubblicazioni scientifiche

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The 2012 municipal election in Palermo produced an unexpected outcome. In the Sicilian city - for a long time a conservative stronghold - the center-right candidate, Massimo Costa did not succeed to reach the second ballot and the election was won by the former Major Leoluca Orlando, supported by a radical left coalition. Orlando prevailed with a sensational 72% of the vote share against the winner of the center-left primary elections, Fabrizio Ferrandelli. What happened in the 2012 Palermo municipal election? Does the Sicilian capital moved suddenly toward the left? Which factors fostered this sharp and unpredictable electoral change that altered the long-time-established political landscape of the City? To answer these questions, the article analyzes the results of the 2012 municipal election in Palermo through an electoral geography approach and the use of a quantitative methodology with ecological data. In particular, the article makes use of both the territorial study of turnout and election results and the voting ecological estimates generated with the traditional Goodman model. The empirical analysis shows that this election was strongly influenced by factors linked to the local context more than by authentically political ones. In other words, Palermo did not move toward the left. Moreover, the internal electoral segmentation of the City between central and peripheral neighborhoods persisted as the main determinant of the vote choice.

Per citare l'articolo: Emanuele, V. and Chiaramonte, A. (2020), 'Going out of the ordinary. The de-institutionalization of the Italian party system in comparative perspective', Contemporary Italian Politics, https://doi.org/10.1080/23248823.2020.1711608. Scarica l'articolo qui ABSTRACT Since 2013, the Italian party system has been in turmoil as the old bipolar structure has been swept away by the emergence of new competitors and skyrocketing voter volatility. Instead of being characterized by stabilization, the 2018 general election continued to show turmoil, with a substantial shift in the balance of power...

Aldo Paparo & Lorenzo De Sio (2017) PTV gap as a new measure of partisanship: a panel-data, multi-measure validation showing surprising partisanship stability, Contemporary Italian Politics, 9:1, 60-83, DOI: 10.1080/23248823.2017.1289733 Abstract Comparative studies of partisanship lack a comparable transatlantic measure. In the U.S. the traditional ANES measure is used, while in European multi-party systems a party-closeness measure is mostly used. A recent contribution proposed PTV (propensity-to-vote) gap as a potential solution to this issue, showing that the gap in PTV scores between the best- and the second best-placed party has desirable properties in the American case. In this article we test the...

L’elemento di maggiore e più sorprendente discontinuità che, rispetto al passato, caratterizza le elezioni politiche del 2013 è rappresentato senza dubbio dall’affermazione elettorale del Movimento 5 stelle (M5s). Un successo straordinario, dalle forti ripercussioni sistemiche, tale da poter essere considerato una sorta di spartiacque fra la Seconda Repubblica e ciò che la seguirà. Un successo per certi versi atteso, almeno da qualche tempo, ma assolutamente non nella misura in cui è avvenuto. Vari altri capitoli di questo volume si occupano di alcuni singoli aspetti del successo del M5s, ad esempio analizzando il suo impatto sul risultato elettorale, nonché il suo effetto sul cambiamento di alcune delle caratteristiche della classe politica. In questo capitolo tuttavia ci dedicheremo a un approfondimento esclusivo delle caratteristiche di questa nuova formazione. Così, approfondiremo anzitutto la storia politico-elettorale del M5s, dedicandoci poi a un’analisi più dettagliata del suo successo nel 2013 e della sua trasversalità sia geografica che politica. Prenderemo poi in esame il profilo socio-demografico e politico degli elettori del M5s, esaminando anche le dinamiche dell’opinione pubblica che ne hanno segnato l’evoluzione. Infine presenteremo alcune considerazioni conclusive, tese a inquadrare la duplice sfida del M5s: da un lato quella prettamente politica, lanciata al sistema partitico italiano, e dall’altro quella teorica e organizzativa, ancora più difficile e densa di significato storico e di valore culturale, lanciata al concetto di democrazia rappresentativa. Due sfide molto difficili da vincere, per un partito-movimento con caratteristiche che restano, per certi versi, ancora molto contraddittorie.

Dopo il terremoto elettorale del 2013 (Chiaramonte e De Sio 2014), il sistema politico italiano ha conosciuto ulteriori scosse telluriche in seguito all'esito delle elezioni politiche del 2018. Quest'ultime, infatti, hanno certificato il successo di partiti challenger (Bellucci 2018) - su tutti il Movimento 5 Stelle (M5S) - e il rovesciamento dei rapporti di forza all'interno della coalizione di centrodestra. Il verdetto emerso dalle urne nel 2018 ha confermato la fluidità del sistema politico italiano (Chiaramonte et al. 2018). Il "voto del cambiamento" (Chiaramonte e De Sio 2019) ha infatti - indirettamente - trovato esito nella nascita...