Pubblicazioni scientifiche

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A promising strand of research is adopting survey experimental approaches to assess the extent to which parties not only aggregate preferences, but are also able to shape them - a research question which becomes crucial as the economic crisis is weakening trust in parties and the party system in many European countries. Typical survey experimental designs adopt party-mention treatments, in order to assess difference in policy support based on the mention of a party to which the respondent has some kind of affinity. Results obtained so far in a variety of countries show the significant presence of party-cuing effects; however, existing research has been mostly experimenting on artificial, low-saliency issues, thus raising concerns of external validity. In this paper we report findings from a survey experiment on real-world, high-saliency issues, which was included in the 4th wave of the CISE (Italian Center for Electoral Studies) Electoral Panel. The panel started in early 2012, covering about 12 months before recent general elections, a period of time during which the economic crisis expressed his deepest effects. The design included three issues selected in order to maximize variance on issue complexity and content: rights for gay couples, house property tax and electoral reform. On each policy issue, respondents in the control group were asked to choose among four different policy options, while respondents in the treatment group received the same options, but each accompanied by a proponent party. Results show effects of party cuing that are large and significant. Respondents tend to support more a policy if they are informed that such policy is proposed by their preferred party. This effect however varies across issues. The paper also investigates variation across party identification, with findings that confirm theoretical expectations: party identifiers show stronger cueing effects than non-identifiers, although different levels of party closeness do not always correspond to cueing effects that are significantly different. Finally we compare cueing effects across groups characterized by different levels of exposure to the economic crisis: we hypothesize that among those who are experiencing economic difficulties such effects should be weaker, expressing less trust in the party system and in specific parties.

Lo studio degli elettori in movimento, ovvero di chi cambia scelta di voto tra due elezioni, è un tema fondamentale della scienza politica. Si tratta di un tema di grande attualità in particolare alla luce della ristrutturazione del sistema partitico italiano, e per almeno due motivi. Da un lato per lo studio della risposta degli elettori alla nuova offerta partitica; dall’altro perché la dinamica della competizione bipolare rende gli elettori in movimento la categoria che di fatto può decidere le elezioni. In questo volume viene quindi affrontato il tema dello studio dei flussi elettorali in base a dati aggregati. Dopo una ricostruzione delle origini delle tecniche di stima, e della storia di queste analisi in Italia, il volume prende in esame la recente proposta innovativa dell’approccio EI (Ecological Inference) e la riformula in termini generali perché possa essere utilizzata anche nell’analisi di sistemi multipartitici come quello italiano. Il risultato è una nuova tecnica per la stima dei flussi elettorali, e quindi per la ricostruzione dei comportamenti di voto degli elettori in movimento. Questa tecnica viene infine applicata a un caso concreto: il voto differenziato tra maggioritario e proporzionale nelle elezioni politiche del 2001. Si tratta di un’analisi che rivela comportamenti inediti e dalla interessante distribuzione geografica; un’analisi in grado di rivelare già nel 2001 alcune delle dinamiche della successiva evoluzione del sistema partitico italiano.

Il modello prevalente per spiegare i comportamenti degli elettori e le scelte dei partiti si basa sul cosiddetto "teorema dell'elettore mediano", secondo cui i partiti, per vincere le elezioni, devono spostarsi progressivamente verso il centro, fino a diventare indistinguibili l'uno dall'altro. Ma questo modello non funziona. Se funzionasse, dovrebbe vincere sempre chi si trova al centro dello spazio politico, mentre sappiamo che possono avere successo candidati fortemente sfavoriti dalla loro "collocazione spaziale", ovvero lontani dal punto mediano. Determinante a questo proposito è il grado di interesse per la politica: gli elettori meno coinvolti sono maggiormente capaci di esprimere un voto svincolato dall'orientamento politico. Questo interessante modello alternativo, che spiega risultati altrimenti incomprensibili, viene testato sulla base di dati di sondaggi relativi a venti consultazioni elettorali in Italia, in Francia e negli Stati Uniti nell'arco degli ultimi trent'anni.

De Sio, L. (2009). Oltre il modello di Goodman. La stima dei flussi elettorali in base a dati aggregati. Polena, 9–35.

CHIARAMONTE, A. C. A., & D’Alimonte, R. (2013). The Twilight of the Berlusconi Era: Local Elections and National Referendums in Italy, May and June 2011. In A. Bosco & S. Verney (Eds.), Elections in Hard Times: Southern Europe 2010-11 (pp. 13...