Telescope

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Da dove potrebbero arrivare le sorprese nei risultati delle europee? Dai cittadini che non hanno dichiarato un’intenzione di voto. Un’area grigia, che nel nostro sondaggio vale il 28% degli intervistati, che dovrebbe andare a votare ma non sa per chi. Certo, si tratta di un gruppo eterogeneo, ma è comunque giusto chiedersi quali partiti sapranno conquistarlo, o volgerlo almeno in parte a proprio favore. Ecco perché nella nuova puntata di Telescope, dopo aver ritratto l’identikit di questi elettori, dedichiamo spazio a chi, in teoria, dovrebbe riuscire a intercettarli: i leader, il cui giudizio è sempre più importante nelle scelte...

Il 2024 è l’anno più elettorale di sempre, con oltre metà della popolazione mondiale chiamata a votare. Un appuntamento eccezionale, che l’Università Luiss Guido Carli ha scelto di non mancare creando un apposito progetto editoriale di divulgazione scientifica. Telescope, animato dalle analisi e ricerche del Centro Italiano Studi Elettorali (CISE) diretto da Lorenzo De Sio, è stato inaugurato ieri al Campus Luiss in occasione dell’incontro “Perché Trump può vincere ancora. I numeri, le spiegazioni, le prospettive e le lezioni per l’Italia e per l’Europa” https://www.youtube.com/watch?v=XpbxM6MxtFA Indice...

Il punto di partenza: la relazione individuale fra classe sociale e voto alle europee 2024 Nell’analisi pubblicata qualche giorno fa da Lorenzo De Sio, Elisabetta Mannoni e Matteo Cataldi sul sito del CISE emergeva un dato abbastanza sorprendente relativo all’associazione fra classe sociale e voto ai partiti alle europee 2024. I dati del sondaggio pre-elettorale del CISE – riponderati sul risultato elettorale delle europee – infatti, mostravano con chiarezza che l’autocollocazione di classe discrimina in modo abbastanza netto il voto ai partiti italiani ma in una direzione in parte inattesa, ossia tagliando trasversalmente i due blocchi di sinistra e destra....

Pubblicato sul Sole 24 Ore l'11 giugno 2024 I risultati delle elezioni europee hanno mostrato un quadro di sostanziale continuità rispetto alle politiche del 2022. I partiti hanno subito scostamenti, ma nel complesso assai più limitati di quelli osservati fra politiche 2013 ed europee 2014, o fra le politiche 2018 e le europee dell’anno successivo. Più in generale, se consideriamo la straordinaria mobilità elettorale registrata negli ultimi 15 anni, i risultati dello scorso weekend paiono sorprendentemente simili a quelli del 2022. La variazione più rilevante riguarda l’affluenza – calata di quasi 15 punti, e fermatasi (per la prima volta in...

Analizzando il voto per ampiezza demografica dei comuni sembrano permanere le differenze città-campagna osservate negli ultimi anni. Il centro-sinistra guadagna voti a scapito del centro-destra man mano che cresce la dimensione del comune. In particolare, i tre partiti di centro-destra (FI, FdI, Lega) diminuiscono monotonicamente all'aumentare della dimensione demografica, passando da un complessivo 52,6 percento nei comuni inferiore ai 5mila abitanti a un 35,9 percento nelle città con oltre 100mila abitanti. Discorso inverso per le forze progressiste (ad eccezione del M5S). Il PD sale di circa 11 punti passando dai micro-comuni (sotto i 5mila abitanti) alle grandi città (sopra...