I flussi elettorali a Padova: Giordani ricompatta il centrosinistra e conquista il comune

Dopo la parentesi, durata tre anni, dell’amministrazione Bitonci, il centrosinistra riconquista Padova. Il primo turno si era concluso con il sindaco uscente in vantaggio di 11 punti percentuali e quasi 11 mila voti sul rivale Giordani (39.400 voti Bitonci, 28.600 Giordani). Al ballottaggio di domenica scorsa Bitonci guadagna circa cinquemila voti in più rispetto al primo turno, ma Giordani si aggiudica la vittoria conquistandone quasi quattro volte tanto, 19 mila voti in più rispetto al primo turno. L’affluenza è scesa di meno di tre punti percentuali rispetto a due settimane fa, un calo molto modesto considerato quello fatto registrare in molte altre città e quello delle elezioni comunali del 2014, così come quelle ancora precedenti del 2009, quando in entrambi casi l’affluenza tra primo e secondo turno calò di 10 punti percentuali.

Attraverso l’analisi dei flussi cerchiamo di vedere come si è costruita la vittoria del centrosinistra dal punto di vista delle scelte di voto dei padovani. Nella tabella 1 presentiamo le destinazioni di voto tra primo e secondo turno. Su 100 elettori di Bitonci al primo turno, 89 confermano la propria scelta. Una percentuale di elettori fedeli più alta di quella del diretto rivale che si è fermato all’84%. Come sappiamo non è stato sufficiente soprattutto perché gli elettori di Lorenzoni, candidato della sinistra, si sono riversati in massa su Giordani. L’apparentamento stretto, tra primo e secondo turno tra i due candidati dell’area di sinistra, ha dunque dato i suoi frutti: oltre tre elettori di Lorenzoni su quattro sono tornati a votare Giordani. Dal lato delle provenienze (si veda la tabella 2), più di un terzo (35.4%) dei voti che sono serviti a consegnare le chiavi della città a Giordani provengono da elettori di Lorenzoni.

Per quanto riguarda gli elettori del candidato del movimento 5 stelle è interessante notare che quasi tutti (si è astenuto solo il 2%) hanno, anzitutto, compiuto una scelta tra i due candidati al ballottaggio. Tra questi è prevalso Bitonci che ha intercettato il 55% dei voti di Borile contro il 42% di Giordani.

Tabella 1 – Matrice delle destinazioni di voto degli elettori del primo turno3

Tabella 2 – Matrice delle provenienze di voto ai candidati al secondo turno4

Fig. 1 – Flussi elettorali fra primo e secondo turno (percentuali sull’intero elettorato, clicca per ingrandire)flussi PD dal primo turnoNelle tabelle 3 e 4 vengono mostrate, rispettivamente, destinazioni e provenienze tra le elezioni politiche del 2013 e il secondo turno delle comunali di quest’anno. I voti che hanno permesso la vittoria del centrosinistra a Padova sono quelli della coalizione di Bersani del 2013, un segmento di elettorato che mostra un tasso di fedeltà al candidato del centrosinistra, al netto di piccole variazioni della procedura di stima statistica, prossimo al 100%. A questi vanno aggiunti un quinto circa degli elettori di Monti che in misura del tutto analoga hanno anche premiato Bitonci. Tuttavia la maggioranza degli elettori dell’ex Presidente del Consiglio e senatore a vita (57%) non si è presentata alle urne.

Gli elettori del centrodestra non hanno invece mostrato la stessa compattezza. Tra coloro che votarono la coalizione di Berlusconi alle politiche, solo il 73% ha optato per il candidato del centrodestra al secondo turno, ma Bitonci, a differenza del rivale, ha potuto contare su un consistente afflusso di voti da elettori del M5s: oltre la metà degli elettori di Grillo del 2013 (53%) ha scelto il sindaco uscente e la restante quota si è astenuta.

Tabella 3 – Matrice delle destinazioni di voto degli elettori delle politiche 20132

Tabella 4 – Matrice delle provenienze di voto ai candidati al secondo turno degli elettori 20131

Fig. 2 –Flussi elettorali fra politiche 2013 e ballottaggio 2017 (percentuali sull’intero elettorato, clicca per ingrandire)flussi PD dal 2013

Riferimenti bibliografici:

Cataldi, M. (2017), A Padova sfida aperta per il ballottaggio: i risultati e i flussi elettorali /cise/2017/06/13/a-padova-sfida-aperta-per-il-ballottaggio-i-risultati-e-i-flussi-elettorali/

Corbetta, P.G., A. Parisi e H.M.A. Schadee (1988), Elezioni in Italia: struttura e tipologia delle consultazioni politiche, Bologna, Il Mulino.

Goodman, L. A. (1953), Ecological regression and behavior of individual, «American Sociological Review», 18, pp. 663-664.


NOTA METODOLOGICA

I flussi riportati sono stati calcolati applicando il modello di Goodman alle 206 sezioni elettorali del comune di Padova. In entrambe le analisi abbiamo eliminato le sezioni con meno di 100 elettori (in una delle due elezioni prese in esame), nonché quelle che hanno registrato un tasso di variazione superiore al 20% nel numero di elettori iscritti (sia in aumento che in diminuzione).  Il valore dell’indice VR è pari a 3,4 per i flussi fra primo e secondo turno; 7,0 per i flussi dal 2013.

Matteo Cataldi si è laureato presso la Facoltà di Scienze politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze con una tesi sulla competitività delle elezioni italiane. È stato ricercatore presso Tolomeo Studi e Ricerche e ha pubblicato articoli su Polena e Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, è co-autore di un capitolo di Terremoto elettorale (Il Mulino, 2014) e co-curatore di vari Dossier CISE e di numerose note di ricerche apparse nella serie di Dossier. Ha inoltre curato l’appendice al volume Proporzionale se vi pare (Il Mulino, 2010). I suoi interessi di ricerca comprendono lo studio del comportamento elettorale e in particolare il cambiamento della geografia del voto, anche attraverso i più recenti sviluppi degli applicativi GIS in ambito politico-sociale. È membro SISP e dello Standing Group POPE – Partiti Opinione Pubblica Elezioni.
Aldo Paparo è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze. È stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli. Dopo il conseguimento del dottorato è stato W. Glenn Campbell and Rita Ricardo-Campbell National Fellow presso la Hoover Institution alla Stanford University, dove ha condotto una ricerca sulla identificazione di partito in chiave comparata. Ha conseguito con lode il dottorato di ricerca in Scienza della Politica presso la Scuola Normale Superiore (ex SUM) di Firenze, con una tesi sugli effetti del ciclo politico nazionale sui risultati delle elezioni locali in Europa occidentale. Ha conseguito con lode la laurea magistrale presso Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” della Università degli Studi di Firenze, discutendo una tesi sulle elezioni comunali nell’Italia meridionale. Le sue principali aree di interesse sono i sistemi elettorali, i sistemi politici e il comportamento elettorale, con particolare riferimento al livello locale. Ha co-curato numerosi volumi della serie dei Dossier CISE; e ha pubblicato articoli scientifici su South European Society and Politics, Italian Political Science, Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, Contemporary Italian Politics e su Monkey Cage. È stato inoltre co-autore di un capitolo in Terremoto elettorale (Il Mulino 2014). È membro dell’APSA, della MPSA, della ESPA, della ECPR, della SISP e della SISE. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.