Comunali 2012, il rendimento coalizionale dell’Udc

di Nicola Maggini

  Un altro dei temi da analizzare per capire il voto delle comunali del 6 e 7 maggio è il rendimento coalizionale dell’Udc. Per fare ciò abbiamo calcolato la somma dei voti proporzionali ottenuti da tutte le liste dell’Udc, indipendentemente dall’alleanza elettorale con cui si è presentato. Oltre al dato in valori assoluti, abbiamo anche calcolato il dato in valori percentuali sul totale dei voti di lista validi e abbiamo fatto un confronto per ciascuno dei  comuni capoluogo con i risultati ottenuti dall’Udc nelle elezioni politiche del 2008 (che sono le elezioni in cui si era presentato da solo).  Oltre al dato per ciascun comune, abbiamo anche presentato il dato nell’aggregato totale e in tre sotto-aggregati: abbiamo infatti cercato di capire qual è stato il rendimento dell’Udc sia nei cinque comuni in cui faceva parte di una coalizione con il Pd (Brindisi, Frosinone, La Spezia, Taranto e Trani), sia nei quattro comuni capoluogo in cui l’alleanza comprendeva il Pdl (Gorizia, Isernia, Palermo, Verona) che, infine, nei restanti 16 comuni capoluogo in cui non si presentava né con il Pd né con il Pdl (il comune di Genova è stato escluso dall’analisi perché era presente una lista civica del Terzo Polo, ma non la lista dell’Udc). La Tabella seguente mostra i risultati: nell’insieme dei 25 comuni l’Udc arretra in valori assoluti, ma in termini percentuali si registra una perdita di appena 0,3 punti, passando dal 6,2% del 2008 al 5,9% del 2012.

Si può pertanto dire che l’Udc non è andato male a queste amministrative, mantenendo sostanzialmente la stessa forza elettorale del 2008. Se si osserva il dato disaggregato nei tre sottoinsiemi di cui abbiamo parlato (coalizione con il Pd, coalizione con il Pdl, nessuna alleanza né con il Pd né con il Pdl), si nota che l’Udc ottiene il 6,4%, nei comuni in cui si presentava in alleanza con il Pdl, mentre ottiene il 6% in quelli in cui si presentava col Pd e il 5,5% in quelli in cui non era alleato né del Pd né del Pdl. Non ci sono quindi delle grosse differenze, considerando anche che la numerosità dei tre sottoinsiemi è diversa. In ogni caso, se si effettua il confronto con il 2008 si vede come si registri una diminuzione di voti in termini percentuali (-1,5 punti) solo nei quattro comuni in cui l’Udc nel 2012 è in alleanza con il Pdl, anche se tale flessione non è di entità ragguardevole. In sintesi si può dire che rispetto al 2008 il rendimento dell’Udc peggiora leggermente nei comuni in cui si allea con il Pdl e comunque in generale la prestazione elettorale dell’Udc nei comuni capoluogo considerati è praticamente la stessa del 2008. Se si guarda al rendimento dell’Udc rispetto al 2008 per ciascun comune, si nota come non ci sia una grossa varianza: il dato è cioè abbastanza omogeneo tra i vari comuni. Il comune dove si registra una maggiore differenza rispetto al 2008 è Rieti, dove l’Udc incrementa i propri voti di 6,5 punti percentuali; nel resto dei comuni gli incrementi o le perdite non si discostano troppo dalla media. In conclusione l’Udc tiene, anche se l’alleanza di cui è il perno principale (il Terzo Polo), praticamente non esiste.

Nicola Maggini è ricercatore in scienza politica. È membro del laboratorio di ricerca spsTREND "Hans Schadee" presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano, del CISE (Centro Italiano Studi Elettorali) e di ITANES (Italian National Election Study). In precedenza è stato Jean Monnet Fellow presso lo Schuman Centre for Advanced Studies dell’Istituto Universitario Europeo e ha partecipato a due progetti di ricerca europei Horizon 2020: Sirius-Skills and Integration of Migrants, Refugees and Asylum Applicants in European Labour Markets e TransSol-Transnational solidarity at times of crisis. Si è addottorato, con lode, in Scienza della Politica all’Istituto Italiano di Scienze Umane nel marzo 2012. Ha pubblicato articoli in diverse riviste scientifiche italiane e internazionali, tra cui European Political Science Review, Journal of Common Market Studies, West European Politics, American Behavioral Scientist, South European Society and Politics, Italian Political Science Review, Journal of Contemporary European Research, Quality & Quantity, Italian Political Science, Italian Journal of Electoral Studies, International Sociology e Quaderni di Scienza Politica. Ha pubblicato, per Palgrave MacMillan, il libro Young People’s Voting Behaviour in Europe. A Comparative Perspective (Palgrave Macmillan, 2016). È inoltre coautore di diversi capitoli in volumi collettanei e ha co-curato numerosi volumi della serie dei Dossier CISE. Ha curato (con Andrea Pedrazzani) Come siamo cambiati? Opinioni, orientamenti politici, preferenze di voto alla prova della pandemia (Fondazione Feltrinelli, 2021). Infine, è autore di diverse note di ricerca pubblicate nella serie dei Dossier CISE. I suoi interessi di ricerca si concentrano sullo studio degli atteggiamenti e comportamenti socio-politici, dei sistemi elettorali, del comportamento di voto e della competizione partitica in prospettiva comparata.