Politiche

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di Matteo Cataldi e Aldo Paparo In questo articolo esaminiamo i risultati delle elezioni politiche e regionali nella capitale, attraverso la lettura dei flussi elettorali. In particolare ci concentriamo sulla ricostruzione in termini di bacini 2008 dei risultati delle due concomitanti consultazioni e sui movimenti intercorsi fra queste. Ciò è di particolare interesse alla luce di quanto accaduto: i risultati delle politiche e delle regionali sono assai diversi fra loro, ed entrambi risultano piuttosto distanti da quelli del 2008. Cinque anni or sono, alle precedenti elezioni politiche, il centrosinistra di Veltroni aveva prevalso di circa di due punti sul centrodestra, in...

di Federico De Lucia La coalizione capeggiata dal Presidente del Consiglio uscente, Mario Monti, ha reso noti i candidati di due delle proprie quattro liste. Come risaputo, lo schieramento centrista ha optato per una offerta politica differenziata per i due rami del Parlamento: al Senato, dove le soglie di sbarramento sono più alte (20% regionale per le coalizioni, 8% regionale per le liste non coalizzate), si presenta sotto forma di lista unica; alla Camera, dove le soglie di sbarramento sono più accessibili (10% nazionale per le coalizioni, 4% nazionale per le liste non coalizzate) si presenta sotto forma di coalizione...

Reduce dal ‘terremoto elettorale’ del 2013 (Chiaramonte e De Sio 2014), il sistema partitico italiano, lungi dall'assestarsi, ha subito un'ulteriore violenta scossa nelle elezioni del 2018. Più violenta di quanto fosse nelle attese della vigilia, che vedevano il consolidamento delle coalizioni di centro-destra e di centro-sinistra e del Movimento 5 Stelle (M5S) quali principali soggetti politici in competizione. In effetti, dal punto di vista complessivo del formato e della meccanica, il sistema partitico risultante dalle elezioni del 2018 presenta una configurazione tendenzialmente tripolare così come era stato nelle elezioni del 2013. Oltretutto, come detto, i perni del sistema sono gli...

Quando sono state ormai scrutinate oltre il 95% di sezioni il vantaggio di Bersani è di 215.000 circa. Ciò significa che, se nelle rimanenti sezioni l’affluenza sarà uguale a quella di quelle già scrutinate, Berlusconi deve sopravanzare il rivale di oltre 10 punti percentuali per superarlo e conquistare i 340 seggi del premio alla Camera. (https://canablue.com/) Condividi questo:FacebookLinkedInTwitterE-mail

Il cleavage delle prossime elezioni politiche riguarderà il voto espresso per affiliazione partitico-ideologica oppure per stima/vicinanza al candidato nel collegio uninominale. Al momento dello spoglio, non sarà però possibile farne una distinzione: la nuova legge elettorale esclude il voto disgiunto. Una pratica – questa – diffusa nelle consultazioni regionali italiane, dove con le dovute eccezioni (si pensi, tra le altre, alla Calabria) suole distinguersi tra la scelta nel comparto maggioritario, ovvero il voto al presidente, e quella nel proporzionale che determina l’elezione dei consiglieri. La discrasia tra i due costituisce il rendimento coalizionale, che riassume appieno la questione: l’elettorato,...