Politiche

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di Roberto D'Alimonte pubblicato su Il Sole 24 ore del 22 Febbraio Il prossimo governo del paese dipenderà dal voto del Senato. Questo è vero sia che alla Camera vinca Berlusconi sia che vinca Bersani, come sembra molto probabile viste le tendenze che avevamo sotto gli occhi fino a qualche giorno fa. In questo ramo del parlamento può succedere di tutto. Nel 2006 la Casa delle Libertà di Berlusconi arrivò prima in 7 regioni su 17 e questo bastò per dare al Cavaliere 155 seggi contro i 154 dell’Unione di Prodi. Andò così perché la Cdl vinse in molte regioni ‘pesanti’:...

Ecco la simulazione del Senato sulla base del 25% di sezioni scrutinate. C’è da tener conto che il numero di sezioni scrutinate non è omogeneo fra le varie regioni; in particolare le sezioni pervenute da Lazio (3%) e Lombardia (9%) sono molto inferiori alla media.  

Abbiamo costruito 12 simulazioni del risultato di Camera e Senato in base ai diversi exit poll e diversi scenari. In tutti e 12 questi scenari il centrodestra avrebbe una maggioranza assoluta dei seggi in entrambe le Camere, attorno al 60%. Come sono state costruite le simulazioni? Abbiamo preso i dati degli exit poll di Opinio per Rai1, Quorum-YouTrend per Sky e SWG per La7. Ciascuno di questi è stato calato nei collegi uninominali di Camera e Senato partendo da tre diverse geografie elettorali di base (quella delle politiche 2018, quella delle europee 2019,...

Con dati da 7289 comuni su 7904, l'affluenza è attualmente del 64,06% contro il 73,86% del 2018. Un calo di dieci punti, il più importante della storia della Repubblica, praticamente il doppio del precedente calo più importante, registrato tra 2008 e 2013 (vedi la serie storica). Tra le possibili spiegazioni che dovranno essere approfondite: il naturale ricambio generazionale, che produce cali costanti da decenni in tutta l'Europa Occidentale;possibili effetti di astensionismo involontario, anche legati all'emergenza meteo in alcune regioni;la scarsa competitività percepita dell'elezione, il cui esito da settimane veniva dato essenzialmente...

Alla vigilia del blackout elettorale riguardo i sondaggi, in vista delle elezioni del 4 Marzo, la ricerca del CISE riesce a fornire interessanti chiavi di interpretazione in merito alla geografia della distribuzione del voto al Nord. La novità consiste nel punto di vista: la ricerca infatti mette a fuoco la discrasia presente nel nostro sistema elettorale, tra parte maggioritaria e proporzionale. Gli intervistati, a fronte di un doppio quesito, dovevano indicare la propria preferenza di voto sia in merito al partito, sia per il candidato nel collegio uninominale della lista. Nonostante il voto disgiunto non sia previsto nella normativa...