Comunali 2011, il voto ai blocchi: si allarga la forbice tra sinistra e destra

di Aldo Paparo e Vincenzo Emanuele


Come già fatto per l’Italia nel suo complesso, abbiamo confrontato il risultato dei due blocchi di centrosinistra e centrodestra anche per le tre zone geopolitiche in cui può essere suddiviso il nostro paese (rinviamo all’articolo sull’Italia le considerazioni preliminari in merito alla natura e alla composizione dei blocchi). Nelle 6 città del Nord al voto accade un fatto nuovo, per certi versi storico: il centrosinistra supera il centrodestra per la prima volta dal 2006. Il blocco progressista rimane costante al 40,6%, un risultato analogo al 2010 e solo leggermente superiore al 2006.

Fig.1 I blocchi di centrodestra e centrosinistra 2011 attualizzati, dati percentuali
CD somma liste che oggi costituiscono PDL, Lega Nord e La Destra.
CS somma liste che oggi costituiscono PD, IDV, SEL, FDS e PS.

Il centrodestra invece perde quasi 10 punti rispetto alle regionali, 7 rispetto alle scorse comunali e ben 14 sulle politiche 2008. Solo poco più di un italiano su tre ha votato per il blocco berlusconiano nelle città del Nord: un dato che dovrebbe far riflettere. La forbice tra i due blocchi è di 6,3 punti a favore del centrosinistra che corrispondono a 72.000 voti in più. Il centrosinistra in valori assoluti si migliora di 53.000 voti superando anche la performance delle comunali del 2006. Il centrodestra perde 54.000 voti rispetto alle regionali, 78.000 rispetto alle scorse comunali, mentre il confronto con le politiche 2008, per quanto parzialmente fuorviante per via della diversa affluenza alle urne, è impietoso: -320.000 voti, vale a dire che il 45% dei votanti per il centrodestra nel 2008 si è astenuta o si è orientato in un’altra direzione.

Fig.2 I blocchi di centrodestra e centrosinistra 2011 attualizzati, valori assoluti (migliaia di voti)
CD somma liste che oggi costituiscono PDL, Lega Nord e La Destra.
CS somma liste che oggi costituiscono PD, IDV, SEL, FDS e PS.

Aldo Paparo è ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze. È stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche alla LUISS Guido Carli. Dopo il conseguimento del dottorato è stato W. Glenn Campbell and Rita Ricardo-Campbell National Fellow presso la Hoover Institution alla Stanford University, dove ha condotto una ricerca sulla identificazione di partito in chiave comparata. Ha conseguito con lode il dottorato di ricerca in Scienza della Politica presso la Scuola Normale Superiore (ex SUM) di Firenze, con una tesi sugli effetti del ciclo politico nazionale sui risultati delle elezioni locali in Europa occidentale. Ha conseguito con lode la laurea magistrale presso Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” della Università degli Studi di Firenze, discutendo una tesi sulle elezioni comunali nell’Italia meridionale. Le sue principali aree di interesse sono i sistemi elettorali, i sistemi politici e il comportamento elettorale, con particolare riferimento al livello locale. Ha co-curato numerosi volumi della serie dei Dossier CISE; e ha pubblicato articoli scientifici su South European Society and Politics, Italian Political Science, Quaderni dell’Osservatorio Elettorale, Contemporary Italian Politics e su Monkey Cage. È stato inoltre co-autore di un capitolo in Terremoto elettorale (Il Mulino 2014). È membro dell’APSA, della MPSA, della ESPA, della ECPR, della SISP e della SISE. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.
Vincenzo Emanuele è professore associato in Scienza Politica presso la LUISS Guido Carli di Roma. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienza della Politica presso la Scuola Normale Superiore (ex SUM) di Firenze con una tesi sul processo di nazionalizzazione del voto in Europa occidentale e le sue possibili determinanti. La sua tesi ha vinto il Premio 'Enrico Melchionda' conferita alle tesi di dottorato in Scienze Politiche discusse nel triennio 2012-2014 e il Premio 'Celso Ghini' come miglior tesi di dottorato in materia elettorale del biennio 2013-2014. È membro del CISE, di ITANES (Italian National Election Studies) e del Research Network in Political Parties, Party Systems and Elections del CES (Council of European Studies). I suoi interessi di ricerca si concentrano sulle elezioni e i sistemi di partito in prospettiva comparata, con particolare riferimento ai cleavages e ai processi di nazionalizzazione e istituzionalizzazione. Ha pubblicato articoli su European Journal of Political research, Comparative Political Studies, Party Politics, South European Society and Politics, Government and Opposition, Regional and Federal Studies, Journal of Contemporary European Research, oltre che sulle principali riviste scientifiche italiane. La sua prima monografia Cleavages, institutions, and competition. Understanding vote nationalization in Western Europe (1965-2015) è edita da Rowman and Littlefield/ECPR Press (2018), mentre la seconda The deinstitutionalization of Western European party systems è edita da Palgrave Macmillan. Sulle elezioni italiane del 2018, ha curato la Special Issue di Italian Political Science ‘Who’s the winner? An analysis of the 2018 Italian general election’. Clicca qui per accedere sito internet personale. Clicca qui per accedere al profilo su IRIS.