Europee Malta: laburisti inarrestabili?

Traduzione di Irene Fratellini.

Introduzione

Contrariamente alla tendenza europea generale, il Partito Laburista Maltese [Partit Laburista (PL), S&D] ha comodamente vinto le elezioni tenutesi il 25 maggio ottenendo 4 dei 6 seggi che spettano al suo paese nel Parlamento Europeo. Anche nel 2014 il partito aveva ottenuto la maggioranza dei voti, ma soltanto tre eurodeputati (Carammia and Pace, 2015). Il Partito Nazionalisra di opposizione [Partit Nazzjonalista (PN), EPP] non è invece riuscito a frenare la sua discesa elettorale iniziata nel lontano 2004; tuttavia è riuscito a vincere due seggi.

Come nelle precedenti tre elezioni europarlamentari, i partiti eurofili hanno vinto più del 96% di voti[1]. Ciò era già stato preannunciato dai dati dall’Eurobarometro che hanno mostrato come una maggioranza della popolazione maltese abbia di fatto un’opinione favorevole verso l’Unione[2].

Il risultato delle elezioni è inoltre in linea con i sondaggi d’opinione pubblicati dalla principale testata giornalistica prima delle elezioni. Il quadro prospettava la vittoria del PL, con percentuali tra il 55% ed il 57% [3].

Il risultato[4]

Il Partito Laburista si è così assicurato una comoda maggioranza di voti (54.3%),  aggiudicandosi 4 dei 6 seggi che spettano a Malta. L’opposizione rappresentata dal PN ha perciò vinto gli altri due seggi con il 37.9%, con una contrazione di 2,174 voti rispetto alle elezioni precedenti, contro una crescita pari a 6,805 della controparte laburista attualmente al governo.

Contrariamente ai trend europei, la quota di Alternativa Democratica (Alternattiva Demokratika, AD, Greens) passa da 7,418 voti ottenuti nel 2014 (3%) a 1,866 (0.7%) –un calo di ben 5,552 voti. Non si esclude che il risultato sia stato fortemente influenzato dal fatto che i due candidati di punta del partito AD, Arnold Cassola e Michael Briguglio, abbiano cambiato casacca. Non a caso, la somma dei voti da loro ricevuti è pressoché pari al numero di voti persi da AD rispetto alle precedenti elezioni.

Per quanto riguarda il partito di destra contrario all’immigrazione, Imperium Europa (Imperium Europa, IE), il risultato è stato tutt’altro che deludente. Quest’ultimo ha ottenuto 8,238 voti,  sorpassando il partito di Alternativa Democratica e affermandosi come terzo partito dopo il PL e il PN. Subito dopo troviamo il Partito Democratico (Partit Demokratiku, PD) che, nella sua prima partecipazione alle elezioni europee dopo la conquista di due seggi in parlamento nazionale nel 2017, ottiene 5,276 voti.

Tab. 1 – Risultati delle elezioni per il Parlamento Europeo 2019:  Malta
Partito Gruppo parlamentare Voti (VA) Voti (%) Seggi Differenza di voti dal 2014 (PP) Differenza di seggi dal 2014
Partito Laburista (PL) S/D 141.267 54,3 4 +0,9 +1
Partito Nazionalista (PN) EPP 98.611 37,9 2 -2,1 -1
Imperium Europa (IE) 8.232 3,2 0 +0,5
Partito Democratico (PD) 5.276 2,0 0
Alternativa Democratica (AD) G-EFA 1.866 0,7 0 -2,1
Candidato Indipendente 2.674 1,0 0
Altri partiti 2.280 0,9
Totale 260.206 100 6
Affluenza (%) 72,7
Soglia legale di sbarramento (%) Nessuna

Fonte: Commissione Elettorale di Malta https://electoral.gov.mt/

Affluenza e campagna elettorale

Nel 2019 l’affluenza elettorale continua a calare per la terza volta consecutiva -ma la caduta è stata maggiore nelle tradizionali roccaforti del PN, al punto che si ipotizza che gli elettori nazionalisti siano rimasti a casa per mostrare il loro scontento in merito alla leadership del partito[5]. L’affluenza a queste elezioni raggiunge il 72.7% superando di gran lunga la media europea pari al 50.5%. Tuttavia, mentre l’affluenza europea è in media aumentata per la prima volta dopo due decenni, quella maltese continua a scendere da quelli che erano un tempo livelli molto alti (Hirczy, 1995).

Divisioni interne e litigi sono diventati uno stile di vita tra i più alti ranghi del PN. Nessuna proposta politica ha finora attirato una particolare attenzione da parte degli elettori, inducendo in questo modo un numero sufficiente di quest’ultimi a riconsiderare le proprie posizioni in favore del PL. La campagna donchisciottesca sull’aborto del PN ha sprecato quel poco di energia e desiderio esistente per una campagna positiva e propositiva.

Per quanto riguarda il PL, il favorevole contesto economico continua a convincere la maggioranza degli elettori a votare per questo partito e sorprendentemente le tensioni legate alla rapida crescita economica -come l’aumento dei prezzi nel mercato immobiliare, l’espansione delle aree urbane, il degrado ambientale e le crescenti sfide sociali- non stanno colpendo le fortune del partito (Pace, 2017 ). Né le gravi accuse di corruzione, le carenze dello stato di diritto e l’erosione della democrazia hanno intaccato la popolarità del partito.

La campagna elettorale per queste elezioni si è incentrata maggiormente su questioni nazionali. Il PL si è concentrato su ciò che è stato fatto da quando è stato scelto per governare il paese nel 2013 e nel 2017. Il PN ha speso le sue energie allarmando gli elettori sull’aborto, sostenendo che come membro del gruppo S&D, il PL avrebbe ceduto alla pressione per introdurlo a Malta – dove è ancora illegale e impopolare. Il PL ha criticato i deputati PN in carica per aver danneggiato l’immagine internazionale di Malta sollevando questioni di stato di diritto nel Parlamento Europeo. Ma gli accusati hanno tratto profitto da questa critica e sono stati rieletti per un altro mandato.

Quando il tema dell’UE è comparso nella campagna, questo è avvenuto nel tentativo di suscitare la sensazione tra gli elettori che il partito avrebbe combattuto per gli interessi di Malta nelle istituzioni europee.

L’immigrazione, in cima alla lista delle priorità dei cittadini, non è stata affrontata come tematica principale in queste elezioni, nonostante partiti nazionalisti contrari all’immigrazione come il MPM e l’IE abbiano provato a trarne vantaggio.

I sondaggi sull’opinione pubblica condotti prima delle elezioni hanno predetto con successo che il PL, pronosticando tra l’altro un ampio margine di distacco e prevedendo l’impossibilità per il PN di ottenere il suo terzo seggio -seggio conquistato invece con un margine sottilissimo di 206 voti nel 2014.

I media, sia gli storici che i nuovi, sono stati convolti e manipolati pesantemente da ogni parte politica. I social media si sono rivelati lo strumento chiave su cui puntare per strappare voti. Il dominio dei due grandi partiti in tutte le aree dei media ha assicurato che i partiti minori riducessero il loro raggio di influenza.

Sebbene populismo e nazionalismo non si siano fatti strada sotto forma di piccoli partiti in grado di detronizzare gli storici partiti del paese, entrambe le ideologie hanno avuto un ruolo centrale nel discorso politico dei partiti tradizionali. Ciò implica che l’ultimo capitolo di questo fenomeno maltese sia ancora in fase di stesura e che la minaccia non sia stata completamente debellata.

Le elezioni del 2019 si sono distinte dalle precedenti sotto tre punti di vista. Innanzitutto, per la prima volta è stato riconosciuto il diritto di voto ai sedicenni, a seguito della decisione presa nel 2014 di coinvolgerli nelle votazioni locali. Non solo, quest’ultimi avranno diritto di voto anche alle prossime elezioni nazionali che si svolgeranno entro il 2023.

La seconda novità consiste nell’introduzione di un nuovo sistema elettronico per velocizzare le operazioni di conteggio dei voti, anche se i risultati non sono stati pubblicati prima che fossero trascorse trenta ore dalla chiusura dei seggi.

Parallelamente alle elezioni europee, si sono svolte le votazioni per eleggere 67 consigl locali per un mandato di cinque anni. Prima di ciò i consigli rimanevano in carica per tre anni mentre elezioni consecutive venivano svolte per tre gruppi di consigli. Con il 2015 Act XL, tutte le elezioni locali furono raggruppate e programmate per svolgersi contemporaneamente a quelle europee[6].

Tra i molti déjà vus che hanno caratterrizzato le elezioni per il Parlamento Europeo il più saliente è relativo alla natura della campagna, concentrata pressoché univocamente su temi prettamente nazionali. L’intensità e lo stile della campagna dei partiti non è stato meno intenso delle precedenti elezioni.  La lotta principale era tra il PL al governo e il PN all’opposizione. Il PL lo ha etichettato come uno scontro tra il suo leader e primo ministro Joseph Muscat e il capo dell’opposizione, Adrian Delia.

Questo potrebbe essere un altro fattore determinante dei relativamente scarsi livelli di partecipazione, nonostante la campagna promossa dal Parlamento Europeo e supportata dalla Commissione Europea conosciuta con lo slogan “Questa volta voto”.

Di sei eurodeputati eletti, quattro sono in carica, e i candidati di spicco in entrambi i partiti principali sono donne. La prima ad essere eletta è stata la laburista Miriam Dalli con 63,438 preferenze che guiderà la delegazione PL per i prossimi cinque anni. A seguire, sulla sponda nazionalista c’è Roberta Metsola con 38,206 voti.  Entrambi i candidati in carica sono stati eletti al primo spoglio, nel sistema di voto Single Transferable Vote (STV), sistema leggermente complicato (Katz, 1984) in cui gli elettori segnano le loro preferenze (1, 2, 3 … ecc.) sulla scheda elettorale e sono autorizzati a barrare liste di partito, anche se pochi lo fanno.

Cinque di sei europarlamentari sono laureati con un dottorato – quattro di loro specializzati in legge. Dr Alfred Sant è stato in passato il leader di PL e Primo Ministro. Il resto non era mai stato eletto al parlamento maltese.

Conclusioni

Le elezioni europee a Malta sembrano aver seguito un copione senza sorprese. Mancavano molte delle linee di frattura presenti nel resto dell’UE -ma questo non vuol dire che fossero completamente assenti. I sentimenti anti-UE e anti-immigrazione si affievoliscono sotto la superficie, trattenuti dalla debolezza dei loro sostenitori più agguerriti, i cosiddetti partiti periferici o marginali, e dall’assoluta predominanza dei partiti europeisti dominanti.

Il successo economico maltese ha inoltre favorito un’immagine positiva dell’Unione Europea, consentendo di mantenere sotto controllo queste forze più estremiste. Tuttavia, questa situazione è dinamica e potrebbe non durare per sempre, come indicato dai risultati ottenuti dall’IE.

Riferimenti bibliografici

Carammia, M. e Pace, R. (2015), ‘The Anatomy of a Misfit: The 2014 European Election in Malta’, South European Society and Politics, 20 (3), pp. 425-444.

Hirczy, W. (1995), ‘Explaining near-universal turnout: The case of Malta’, European Journal of Political Research, 27 (2), pp. 255–272.

Katz, R. (1984), ‘The single transferable vote and proportional representation’, in A. Lijphart e B. Grofman (acura di), Choosing an Electoral System: Issues and Alternatives. New York, Praeger.

Pace, R. (2017), ‘Winning against the trend: Labour’s victory in the 2017 Maltese parliamentary election’, South European Society and Politics, 22 (4), pp. 509-529.


[1] Partit Laburista (PL), Partit Nazzjonalista (PN), Partit Demokratiku (PD), Alternattiva Demokratika (versi, AD). Alcuni degli indipendenti, in particolare il signor Arnold Cassola, ex leader dell’AD, sono anche pro-UE.

[2] Secondo lo standard dell’Eurobarometro, n. 90 dell’autunno 2018, alla domanda  : quale immagine fa l’UE ?, il 43% dei maltesi era totalmente positivo (media UE-28 43%), il 10% era totalmente negativo (media UE-28 = 20%), il 43% era neutrale (media UE-28 = 36%) e il 4% ha risposto “non so” (media UE-28 = 1%).http://ec.europa.eu/commfrontoffice/publicopinion/index.cfm/Survey/getSurveyDetail/instruments/STANDARD/surveyKy/2215 (visto 28.05.2019)

[3] Times of Malta, 19 May 2019. Portale online https://www.timesofmalta.com/articles/view/20190519/local/labour-on-track-to-capture-55-per-cent-of-vote-poll-suggests.710181; MaltaToday 19 May, online portal at https://www.maltatoday.com.mt/news/europe-2019/95082/maltatoday_survey_labour_set_for_another_landslide_in_european_elections#.XO-kHntS9PY

[4] Tutte le cifre citate qui sono quelle ufficiali pubblicate dalla Commissione elettorale, a Malta: https://electoral.gov.mt/ElectionResults/MEP (visto 28.05.2019).

[5] L’affluenza alle elezioni del 2004 è stata dell’82,4% al di sotto delle elezioni nazionali; nel 2009 è sceso al 78,8%, poi al 74,8% nel 2014 e al 72,2% nel 2019.

[6] La versione integrale del testo di  ACT è disponibile nel portale di giustia :http://www.justiceservices.gov.mt/DownloadDocument.aspx?app=lp&itemid=27225&l=1

Nota sul sistema elettorale: la “quota” per l’elezione di un candidato si basa sul numero di voti validi espressi. La Droop Quota viene utilizzata per stabilire il numero di voti che i candidati devono sottoporre a sondaggio per ottenere un seggio: Q = ((voti validi) / (numero totale di posti + 1)) + 1

Marcello Carammia è professore incaricato in Politica Europea presso l'Università di Malta. La sua ricerca si concentra sulle istituzioni politiche e sui processi politici, con un particolare interesse per l'agenda setting e le politiche migratorie. Suoi articoli sono stati pubblicati su European Union Politics, la Italian Political Science Review , il Journal of Common Market Studies, il Journal of European Public Policy, il Policy Studies Journal, e South European Society and Politics, tra gli altri.
Il professor Roderick Pace è membro dello staff accademico dell'Istituto di Studi Europei presso l'Università di Malta. È uno specialista in politica internazionale e integrazione europea, piccoli stati nelle relazioni internazionali e Malta nell'UE. È membro del comitato editoriale della rivista scientifica South European Society and Politics e ha scritto diversi articoli sulle elezioni politiche ed europee tenutesi a Malta. È un professore Jean Monnet. La lista delle pubblicazioni sono consultabili presso https://www.um.edu.mt/__data/assets/pdf_file/0008/358568/Prof.PacesAcademicProfile24-07-2018.pdf